Aggiornamenti, buoni propositi e ottime intenzioni non servono a costruire una buona macchina. La Spagna lo dimostra. La Formula 1 è una giungla e a morire sembra essere la Ferrari.
Leggenda narra che una delle più iconiche canzoni rock della storia, Welcome to the jungle dei Guns N’ Roses, fu scritta dall’incontro con un senzatetto.
Axl Rose si trovò a dormire una notte nel cortile di una scuola nel Queens, quando un clochard, forse per spaventarlo, gli urlò delle parole che sarebbero rimaste per sempre nell’immaginario collettivo di ogni appassionato di musica “You know where you are? You’re in the jungle! You gonna die!” La traduzione è piuttosto semplice: “Lo sai dove sei? Sei nella giungla! Morirai!”
Crudo, diretto, senza giri di parole. Ecco, dopo la gara corsa in terra spagnola, quel senzatetto sono io. Siamo noi. I tifosi della Rossa, tutti insieme. E vorremmo urlarlo a squarcia gola non ad un Axl Rose sdraiato a terra in un sacco a pelo sudicio, ma al management di quella che è la scuderia più vincente della storia della Formula 1.

Senza spaventare nessuno, ma per svegliare qualcuno che forse non si è accorto che, così, la Ferrari muore. Muore il mito che circonda il Marchio, muore la passione che muove migliaia di persone sui circuiti di tutto il mondo. Muore quel sentimento di genuina ammirazione verso quel Cavallino Rampante ormai stanco e seduto, muore quel “io infantile” che giace in tutti noi che da bambini la prima macchina disegnata l’abbiamo colorata di rosso.

Muore la voglia di vedere ogni domenica dei Gran Premi in cui gli unici sorpassi si fanno con il DRS e dove ogni scelta politica è presa in nome di una spettacolarità tanto ricercata quanto più messa da parte con decisioni scellerate. Perché forse qualcuno, me compreso, ha guardato il bicchiere mezzo pieno per troppo tempo, senza concentrarsi su come riempire l’altra metà.
Forse è giunto il momento di ricordare che la Ferrari non vince un titolo dal 2008, ultimo anno in cui tra i costruttori ha primeggiato la compagine di Maranello, mentre tra un mese circa festeggiameno un anno senza vittorie.

Nella speranza che questo patimento termini in fretta, perché nella giungla della Formula 1 si può sopravvivere, ma se dobbiamo tirare a campare tra il quinto e il dodicesimo posto, allora tanto vale stare a casa davanti alla TV con pop corn e Coca Cola a guardare gli altri.