Sullo splendido circuito di Imola, a prendersi la scena, a dispetto di quanto si potesse augurare la marea rossa riversatasi presso l’autodromo intitolato ad Enzo e Dino Ferrari, è stata la Red Bull, capace di conquistare una straordinaria doppietta che la rimette in carreggiata in entrambe le classifiche iridate, al netto soprattutto dei pochissimi punti raccolti dai rivali di Maranello. Restate con noi per scoprire i voti di tutti i protagonisti di giornata.
Max Verstappen, voto 10: un week-end perfetto, il suo. Pole position al venerdì, vittoria al termine della Sprint Race e gradino più alto del podio per concludere in bellezza la domenica. Cosa chiedere di più? Se l’obiettivo era quello di prendersi una rivincita nei confronti di Charles Leclerc e della sua Ferrari, dopo la batosta subita a Melbourne, allora il Campione del Mondo può tranquillamente dire di averlo centrato alla grandissima. PAYBACK.

Sergio Perez, voto 8.5: quella del messicano in terra italiana é senza dubbio una prestazione di grande spessore. Nonostante una qualifica difficile, infatti, Checo riesce a risalire dalla settima alla terza posizione già nel corso della gara sprint, per poi issare la sua RB18 addirittura al secondo posto durante la corsa vera e propria. Per vincere il titolo costruttori la Red Bull avrà bisogno di rivedere un Perez di tale caratura anche nei prossimi appuntamenti. ALL’ARREMBAGGIO.
Lando Norris, voto 9: chi l’avrebbe mai detto, appena poche settimane fa, che la quarta tappa di questa stagione avrebbe portato un podio alla McLaren? Nessuno. Eppure, grazie ad un fine settimana totalmente privo di errori, Lando è riuscito a concludere in terza posizione allo sventolio della bandiera a scacchi. Un risultato che sa di impresa, soprattutto alla luce delle difficoltà evidenziate sinora dalla MCL36. Che sia davvero giunta l’ora della svolta? FENICE PAPAYA.
George Russell, voto 9: chi più di lui può gioire in questo momento? Probabilmente nessuno, forse nemmeno Verstappen. Tagliare il traguardo al quarto posto, mentre il ben più blasonato compagno di squadra, Lewis Hamilton, arranca nelle retrovie, non capita tutti i giorni, motivo per cui il giovane talento britannico sarà sicuramente orgoglioso della sua performance, giunta, oltretutto, su un tracciato estremamente complicato, quale quello di Imola, in condizioni a dir poco ostiche. Arrivati a questo punto, siamo sempre più curiosi di vedere quali sviluppi seguiranno per quanto riguarda gli equilibri interni al box Mercedes. MORS TUA VITA MEA.

Valtteri Bottas, voto 8.5: per il finlandese di casa Alfa Romeo, quella sulle rive del Santerno è l’ennesima prestazione di rilievo in questo avvio di stagione. Solido in ogni condizione e, soprattutto, veloce. Il risultato finale ne è la dimostrazione più limpida: quinto a mezzo secondo dalla W13 di Russell, ma solo a causa di una sosta ai box estremamente lenta, della quale non ha alcuna responsabilità. E chissà che nei prossimi appuntamenti non possa togliersi ulteriori soddisfazioni. ORGOGLIO RITROVATO.
Charles Leclerc, voto 4.5: “errare humanum est”, recita la celebre locuzione latina attribuita a Sant’Agostino. Anche la versione 2.0 del monegasco, sinora impeccabile, pertanto non è esente dal commettere errori. La locuzione sopracitata, tuttavia, termina con un ulteriore “perseverare autem diabolicum”, il che, come affermato per altro da egli stesso in prima persona, significa che Leclerc dovrà essere bravo a trarre il giusto insegnamento da un week-end amaro, in cui ha perso sette punti che avrebbero potuto sicuramente fargli comodo. Ad ogni modo, conoscendo il personaggio, state pur certi che a Miami tornerà più competitivo che mai. LEZIONE IMPARATA?
Yuki Tsunoda, voto 8: che gara, quella del giovane giapponese di casa AlphaTauri. Il fine settimana di Yuki è tutto in crescendo, a cominciare dalla Sprint Race, nel corso della quale riesce a recuperare ben quattro posizioni. La corsa della domenica, poi, corona definitivamente la sua rimonta, grazie al settimo posto conquistato. Ora, però, serve trovare costanza, per riproporsi su questi livelli anche nel prosieguo del campionato. SCHEGGIA IMPAZZITA.

Sebastian Vettel, voto 9: che dire? In Australia il buon Seb aveva ricevuto una pioggia di critiche ingenerose, quasi apparendo l’ombra di sé stesso. Imola, invece, ci ha riconsegnato il quattro volte Campione del Mondo che ben avevamo imparato a conoscere. Alla sua seconda apparizione stagionale, infatti, su condizioni difficilissime, il fuoriclasse tedesco torna ad esprimere tutto il suo talento, conquistando un’ottava posizione che per l’attuale Aston Martin vale semplicemente oro. Ritrovare un personaggio come Sebastian, inoltre, non può che fare bene alla Formula 1. EPIC COMEBACK.
Kevin Magnussen, voto 7: arrivati a questo punto, dobbiamo ammetterlo. Il danese è un gran bel pilota. Per la Haas, in questo momento, K‑MAG rappresenta senza dubbio un valore aggiunto, anche alla luce delle disavventure fin qui vissute da Mick Schumacher. Conquistare il maggior numero di punti possibile in questa fase del campionato è un obiettivo fondamentale per qualsiasi scuderia di centro gruppo e, grazie a Kevin, la compagine statunitense ci sta riuscendo. Davvero, c’è da ricredersi. CHAPEAU.
Lance Stroll, voto 7.5: seppur in maniera minore, il canadese di casa Aston Martin riesce a seguire le orme del più acclamato compagno di squadra, Sebastian Vettel. Anche per lui, quindi, possiamo parlare di un’ottima rimonta, conclusasi con un decimo posto che gli frutta un punticino dall’inestimabile valore. BRAVO.

Lewis Hamilton, voto 2: commentare la prestazione confezionata dal britannico in terra italiana sarebbe come sparare sulla croce rossa, tuttavia non possiamo astenerci dal farlo. Lewis, ma che succede? Il pilota osservato in pista sembra solo un lontanissimo parente di quello osservato nelle precedenti stagioni. Lo si evince, per esempio, dal duello con Pierre Gasly: mai una mossa fuori dagli schemi, mai un tentativo al di sopra delle righe. Niente di niente. E da un pilota che in passato ha dominato la categoria ci si aspetta ben altro. Sorvoliamo, poi, sul confronto con George Russell. ERROR 404: LEWIS NOT FOUND.
Ph. Hammer Time — Mirko Duranti ©