BARCELONA, SPAIN - MAY 09: Max Verstappen of the Netherlands driving the (33) Red Bull Racing RB16B Honda crosses the finish line for second place during the F1 Grand Prix of Spain at Circuit de Barcelona-Catalunya on May 09, 2021 in Barcelona, Spain. (Photo by Lars Baron/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202105090685 // Usage for editorial use only //

Nonostante una guida impeccabile, Max Verstappen vede sfilar via una probabile vittoria, complice il leggero vantaggio della Mercedes e una strategia forse troppo conservativa. Quinto, ma lontano, Sergio Perez.

“Tra lui e lei, scegliere non saprei.” Un ada­gio che, se relazion­a­to al quan­ti­ta­ti­vo di noia dis­pen­sato in gara, ben descrive i recen­ti appun­ta­men­ti motoris­ti­ci in peniso­la iber­i­ca. Dici­amo­ce­lo, tan­to il Gran Pre­mio del Por­to­gal­lo, quan­to quel­lo di Spagna, non sono cer­ta­mente des­ti­nati a pas­sare alla sto­ria per spet­ta­co­lar­ità, las­cian­do ben poche trac­ce, all’infuori delle fred­de sta­tis­tiche, che siano davvero deg­ne di ess­er ricordate.

Tut­tavia, a dif­feren­za dell’appuntamento di Por­ti­mao, emo­ti­va­mente più sim­i­le alla piat­tez­za di una pia­nu­ra che al salis­cen­di che ne carat­ter­iz­za il lay­out, quel­lo di Bar­cel­lona ha saputo offrire alcu­ni scam­bi inter­es­san­ti adden­sati nelle fasi finali di gara e, sen­za alcun dis­tin­guo, tan­to al coman­do del­la cor­sa, quan­to nelle vic­i­nanze del­la ambi­ta dec­i­ma piaz­za. Tra i pri­mi, sarebbe impos­si­bile non men­zionare quan­to di buono e audace è sta­to com­pi­u­to da Max Ver­stap­pen, autore di un cat­tivis­si­mo sor­pas­so che lo por­ta alla tes­ta del­la cor­sa già dal­la pri­ma cur­va e che lo iden­ti­ficherà, quin­di, quale can­dida­to ad un prob­a­bile suc­ces­so in ter­ra spag­no­la, sal­vo ved­er sfi­lare la poten­ziale vit­to­ria dalle pro­prie mani per via di una serie di fat­tori che mer­i­tano di essere anal­iz­za­ti con la dovu­ta attenzione.

Il cir­cuito cata­lano, spes­so scel­to quale meta ide­ale per i test pre-sta­gion­ali, pre­sen­ta una con­for­mazione in cui i trat­ti veloci, carat­ter­iz­za­ti da cur­voni ad alta per­cor­ren­za, si alter­nano ad altri dal­la par­ti­co­lare tor­tu­osità e dal­la bas­sa veloc­ità che ne con­segue, col ter­zo set­tore che funge quale ban­co pro­va per i trac­ciati più lenti pre­sen­ti in cam­pi­ona­to. All’interno di questo assieme forte­mente etero­ge­neo, la Mer­cedes è parsa avere quel qual­cosa in più che ha per­me­s­so di fare la dif­feren­za, nonos­tante le pre­messe facessero propen­dere mag­gior­mente ver­so un poten­ziale suc­ces­so del­la Red Bull o, questo, almeno pri­ma di assis­tere al risul­ta­to finale del GP del Por­to­gal­lo in cui, tra i due ormai noti con­tenden­ti, a svettare è sta­to Lewis Hamilton.

Il copi­one è, di fat­to, molto sim­i­le a quel­lo vis­to in occa­sione del Gran Pre­mio appe­na cita­to, con Ver­stap­pen che mar­ca stret­to il pro­prio rivale in cam­pi­ona­to già dalle qual­i­fiche e con Ser­gio Perez che, con un po’ di fat­i­ca, agguan­ta l’ottava casel­la al ter­mine del Q3. Una vol­ta in gara, la situ­azione sem­bra evol­vere in maniera sim­i­le, con Ver­stap­pen che ha la meglio su Hamil­ton già in Cur­va 1 e con Perez che pro­va a risalire la chi­na, superan­do Ocon. Ingres­so del­la Safe­ty Car a parte, avvenu­to nel cor­so del nono giro a causa di del­lo stop improvvi­so del­la vet­tura di Yuki Tsun­o­da all’esterno di Cur­va 10, il rit­mo di gara si sta­bi­liz­za sen­za troppe fatiche e la qua­si paritet­i­ca com­pe­tizione ai ver­ti­ci las­cia inten­dere che solo la strate­gia potrà effi­cace­mente sovver­tire l’ordine di testa.

E sarà pro­prio questo il fat­tore che, uni­ta­mente ad una miglior per­for­mance velocis­ti­ca com­p­lessi­va, andrà a gio­care in net­to favore del­la Mer­cedes. Alla sec­on­da sos­ta dell’inglese, infat­ti, non farà eco quel­la dell’olandese che, pur dispo­nen­do di un nuo­vo set di gomme mor­bide, viene las­ci­a­to in pista con la volon­tà, fin trop­po ottimisti­ca, di far­lo arrivare alla bandiera a scac­chi sulle stesse mescole medie mon­tate nel cor­so del ven­ti­quat­tres­i­mo giro. Questo approc­cio, forse ecces­si­va­mente con­ser­v­a­ti­vo, spi­ana la stra­da ad un recu­pero del pilota Cam­pi­one del Mon­do in car­i­ca che, nonos­tante il dis­tac­co di oltre ven­ti sec­on­di nei con­fron­ti del pilota di tes­ta reg­is­tra­to al quar­an­tasettes­i­mo pas­sag­gio, sarà capace di ripor­tar­si al coman­do a sei giri dal ter­mine, anche, se non soprat­tut­to, gra­zie alla mag­gior prestanza delle mescole più fresche.

Al net­to di tali infor­mazioni e avven­i­men­ti, appare ancor più ovvio quan­to ser­ra­ta sia des­ti­na­ta ad essere la lot­ta al tito­lo in questo cam­pi­ona­to 2021. Con le due vet­ture in ques­tione, la RB16B e la F1 W12, aven­ti prestazioni estrema­mente sim­ili, sal­vo i momen­ti, inevitabili, in cui i van­tag­gi dell’una avran­no la meglio su quel­li dell’altra e vicev­er­sa, è facile intuire che a far la dif­feren­za saran­no le strate­gie, nonché le sin­gole soste e le prestazioni dei piloti di cias­cu­na scud­e­ria. In tale otti­ca , in casa Red Bull sem­bra reg­nare una cer­ta tran­quil­lità, vista la stra­or­di­nar­ia matu­rità mostra­ta dal pilota olan­dese e la grande pulizia di gui­da che, nelle fasi più critiche e tat­tiche del­la gara, ha ormai sop­pi­anta­to le prece­den­ti ten­den­ze a esi­bir­si in con­trosterzi e sba­va­ture non nec­es­sarie. Tut­tavia, serve che qual­cosa si smuo­va anche in ambito strate­gi­co, dove le mosse più cautel­a­tive e pru­den­ti non sem­bra­no pagare abbas­tan­za e che, sul­la dis­tan­za, rischi­ano di annullare quan­to di buono si ha ormai tra le mani.

Ph. Red Bull Con­tent Pool ©️