Anche in Brasile Max Verstappen ha espresso il solito ed incontrastabile dominio; conquistando la diciassettesima vittoria della stagione, davanti a un grandissimo Lando Norris e ad un Fernando Alonso per il quale abbiamo finito gli aggettivi, capace di tornare sul podio dopo una splendida battaglia con Sergio Perez durata 15 giri.
1. INCONTENIBILE. La capacità di Max di non commettere la benché minima sbavatura è straordinaria. Si sarebbe potuto rilassare dopo la conquista del terzo titolo e invece ha continuato a sfornare prestazioni che rasentano la perfezione. Anche ad Interlagos un fine settimana totalmente dominato, con pole position, vittoria della Sprint Race e trionfo la domenica. Insomma, un normalissimo week-end lavorativo. Ah dimenticavo, sono 52 in carriera, a meno uno da un certo Sebastian Vettel.
2. LANDO D’ARGENTO. Ancora una volta il primo degli umani è stato Lando Norris, quasi una costante in questo 2023. Sapeva benissimo di non poter competere alla lunga con Verstappen, eppure il nativo di Bristol ha dato un gran filo da torcere al Campione del Mondo, a partire dalle qualifiche della Sprint Race, conquistando una prima posizione da capogiro. Anche in gara è stato autore di una partenza mozzafiato, balzando secondo e addirittura cercando di insidiare la prima posizione di Verstappen nei primi giri. Si deve accontentare della seconda piazza e del giro veloce. Visti i tempi che corrono, è più del miglior risultato possibile.

3. IO SONO LEGGENDA. È da riassumere così la corsa di Fernando Alonso. Semplicemente straordinario, quasi commovente nella lotta con Perez e estremamente astuto. Sapeva che l’unico punto di sorpasso era il rettilineo dei box e puntualmente usava tutta la carica della batteria per difendersi sul rettifilo principale: un genio. Eccezionale poi, a sorpasso subito, a riprendersi la terza posizione sul messicano, difendendola poi con le unghie e con i denti in un ultimo giro da cuori forti. Un podio che vale quanto una vittoria.
4. LA LEGGE DI MURPHY. Un noto proverbio popolare recita: “la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo”. Charles Leclerc, in questo momento, è certamente baciato dalla sfortuna. Un problema di natura elettronica nel giro di ricognizione, con tanto di testacoda e botto contro le barriere, non è cosa da tutti i giorni. Ennesimo zero di una stagione totalmente da dimenticare per Charles, che anche a San Paolo è stato obbligato a vedere i colleghi girare da bordo pista. Un vero peccato, anche perché il monegasco sarebbe stato sicuramente in lotta per il podio.

5. E LA MERCEDES? Buio pesto in quel di Interlagos per la scuderia di Brackley. La W14, sui saliscendi del tracciato paulista è stata letteralmente inguidabile, soprattutto nei rettilinei, dove rispetto a qualunque vettura pagava dazio in termini velocità massima, tanto da far sembrare Hamilton e Russel letteralmente fermi. Il risultato? Russell ritirato e Hamilton solamente ottavo, il che ha fatto perdere altri punti pesanti in ottica Campionato Costruttori, sia nei confronti di McLaren che di Ferrari. Serve una sterzata, a partire da Las Vegas.