Sullo storico tracciato di Interlagos va in scena l’ennesimo dominio targato Max Verstappen. Il copione, infatti, è sempre lo stesso, con l’olandese pronto a prendere il largo sin dalle prime battute della corsa. A salvare lo spettacolo, tuttavia, ci pensa un fenomenale Fernando Alonso. Restate con noi per scoprire i voti di tutti i protagonisti di giornata.
Max Verstappen, voto 10: non che ci sia molto da dire sulla sua performance. Dopo aver ritrovato la pole position nelle qualifiche del venerdì dà il via ad un ulteriore week-end da dominatore incontrastato, lasciando solo le briciole agli avversari (la pole position della Sprint Shootout). Semplicemente impeccabile. SENZA AVVERSARI.
Lando Norris, voto 8.5: il secondo posto ottenuto sia al termine gara che della Sprint Race è indubbiamente un ottimo risultato, tuttavia, in un week-end in cui nessuno aveva il potenziale per mettere in discussione il ruolo di seconda forza della sua McLaren un po’ di cattiveria in più nei duelli non avrebbe sicuramente guastato. La partenza realizzata allo spegnimento dei semafori della corsa del sabato lascia infatti alquanto a desiderare, così come la scarsa combattività mostrata nella prima frazione della gara domenicale, quando, potendo contare su un treno di soft nuove, avrebbe potuto essere più incisivo nel portare un attacco a Verstappen. RINUNCIATARIO.

Fernando Alonso, voto 9.5: l’esatto opposto di Lando Norris, se vogliamo. Il Principe di Oviedo incarna alla perfezione lo spirito del pilota di Formula 1, come dimostrato ampiamente durante il duello che lo ha visto protagonista con Sergio Perez. Il due volte iridato spagnolo ha infatti difeso con le unghie e con i denti il gradino più basso del podio, riuscendo infine ad avere la meglio sul messicano per soli 53 millesimi in un emozionante arrivo in volata. Allo spettacolo ci pensa lui. GRAZIE.
Sergio Perez, voto 6: nonostante sia ancora ben lontano dal livello del suo compagno di squadra, quantomeno lancia qualche segnale di ripresa, anche se, considerato il potenziale della sua monoposto, un podio sarebbe stato il minimo. Sfortunatamente per lui, esce sconfitto dal duello con Fernando Alonso, mancando ancora una volta tale risultato. ANCORA NON CI SIAMO.
Lance Stroll, voto 8: finalmente una buona prestazione. Il canadese aveva proprio bisogno di scrollarsi di dosso le brutte performance dell’ultimo periodo, ecco che quindi l’ottimo quinto posto maturato al termine del Gran Premio del Brasile capita a fagiolo. Staremo a vedere se sarà sufficiente a permettergli di dare vita ad un nuovo trend positivo negli ultimi appuntamenti della stagione. A CUOR LEGGERO.

Carlos Sainz, voto 6: sicuramente non il migliore dei suoi fine settimana. Il Matador della Ferrari fatica non solo nel confronto con il suo vicino di box, dal quale accusa un pesante gap in qualifica, ma anche nella sfida lanciata ai contendenti del ruolo di seconda forza in pista alle spalle della Red Bull. La SF-23 sicuramente non ha aiutato, tuttavia, dal canto suo, anche Sainz non ha certamente brillato. PENOMBRA.
Pierre Gasly, voto 8: un risultato migliore del settimo posto, al volante dell’Alpine, attualmente rappresenta una vera e propria utopia. Battere le Mercedes, per quanto risultate largamente sottotono, costituisce infatti già di per sé un’impresa: chiedere di più è impossibile. Saranno dunque estremamente soddisfatti gli uomini della compagine transalpina, che possono godersi una prestazione a dir poco maiuscola da parte del loro portabandiera. INECCEPIBILE.

Lewis Hamilton, voto 5.5: il sette volte iridato di Stevenage deve fare i conti con la peggiore W14 della stagione, venendo fortemente limitato da quest’ultima, tuttavia anche il suo contributo non è stato di certo memorabile, in particolare nella Sprint Race, quando è stato battuto addirittura dall’AlphaTauri di Tsunoda, qualcosa di impensabile ad inizio stagione. MALE MALE.
Charles Leclerc, voto S.V: per l’ennesima volta ci ritroviamo a commentare ciò che avrebbe potuto essere ma che non è stato, e la colpa di tutto ciò è, ancora una volta, da ricercare in una monoposto troppo deficitaria, tanto nelle performance quanto in materia di affidabilità. Spesso, infatti, ci si dimentica che le gare degli alfieri in rosso condizionate da problemi riscontrati sulla vettura abbondano: basti pensare a quanto accaduto in Bahrain, a Jeddah o in Qatar, senza contare lo stesso Brasile. Troppi, troppi inconvenienti, talvolta anche gravi. Se nel calderone poi buttiamo anche la sfortuna che pare non dare tregua al monegasco nel corso di questa stagione, il disastro è servito: è dunque impossibile non provare empatia nei confronti di un pilota che, sebbene cerchi sempre di guidare oltre le difficoltà, spesso è frenato da colpe non sue. CUORE SPEZZATO.