Max Verstappen ha trionfato anche ad Austin, in Texas, chiudendo davanti a Lando Norris e a Carlos Sainz. Un risultato diverso da quello registrato inizialmente sotto la bandiera a scacchi, a causa della squalifica di Lewis Hamilton, secondo al traguardo, e di Charles Leclerc, sesto, per via di una usura eccesiva del fondo delle rispettive monoposto. Sorride Sargeant che, grazie alle squalifiche, trova i primi punti iridati proprio nella sua gara di casa.
1. UN RULLO COMPRESSORE. Sembra non sappia fare altro che vincere Max Verstappen. È verissimo che ha a disposizione una monoposto stellare, ma anche in Texas il successo era tutt’altro che scontato. Partiva sesto, con il rischio di rimanere intrappolato nel traffico della prima curva e sapendo che sia Norris che Hamilton avrebbero potuto complicare i suoi piani di vittoria. Un trionfo che arriva sia di forza che di strategia, che consente a Max di raccogliere la cinquantesima vittoria in carriera, il tutto a ventisei anni. Chapeau.
2. NORRIS D’ARGENTO. Un risultato strameritato, ottenuto bruciando Leclerc alla partenza e provando a fare la lepre fin dai primi metri. Prova poi a resistere a Verstappen e soprattutto ad Hamilton, cercando di difendere una seconda posizione che gli verrà poi restituita dalla Race Direction. Bravo a rispondere alle critiche giunte dopo il Gran Premio del Qatar e alla mini-vittoria di Piastri con una prestazione autorevole, dimostrando a tutti, ancora una volta, il suo enorme talento. Per il suo primo successo in Formula 1 è solo questione di tempo.

3. AUSTIN DA INCUBO. Come la strategia pensata per Leclcerc. Ma se (quasi) tutti i piloti di vertice e non, optano per una strategia a due soste, è proprio necessario diversificare e ostinarsi a farne una sola? Per di più con una monoposto che ha come problema cronico la troppa usura delle gomme e la totale mancanza di passo gara. Un incubo cominciato nella seconda parte di 2022, tanto che nelle ultime dieci occasioni in cui Leclerc è scattato dalla pole position, ha sempre vinto la Red Bull. Si farebbe bene a riflettere, non sul pilota sia chiaro, ma su tutto il resto.
4. CORIACEO E COSTANTE. Carlos Sainz ha un gran pregio: anche quando si vede poco o è in difficoltà, riesce sempre a portare a casa il massimo risultato possibile. Chiude terzo, dopo un fine settimana complicato, in cui il suo compagno è sempre stato più veloce. Eppure, complice una strategia sbagliata per il monegasco, in gara arriva davanti a Leclerc e allunga a +20 in classifica su quest’ultimo. Premesso che ancora non si sa se arriverà il rinnovo, in questo momento liberare un pilota come Sainz sarebbe veramente il peggiore degli errori da parte della Ferrari.

5. RIVINCITA. Era stato criticato ingiustamente in seguito al Gran Premio del Qatar, dopo che non era riuscito a concludere la corsa per evidenti problemi fisici. Ad Austin, nella gara di casa, Logan Sargeant si è preso la più bella delle rivincite. Decimo e primi punti iridati conquistati. È vero, Hamilton e Leclerc sono stati squalificati, però ogni tanto ci vuole anche un pizzico di fortuna. L’MVP romantico del Gran Premio degli Stati Uniti è certamente lui.