In Giappone Red Bull e Max Verstappen ripristinano quella normalità che ha caratterizzato la stagione 2023 di Formula 1, in una domenica in cui qualcuno conquista il primo podio in carriera, qualcun altro si accontenta, qualcun altro ancora ha un atteggiamento diverso dal solito. E poi, c’è (o non c’è) Sergio Perez…

È Mon­di­ale costrut­tori. E tra due set­ti­mane arriverà anche quel­lo piloti. È la Red Bull di Max Ver­stap­pen che regala a Mil­ton Keynes il ses­to Mon­di­ale, nonos­tante il ritiro del suo com­pag­no di squadra fantasma.

Fan­tas­ma nei risul­tati, per­ché il suo calo prestazionale è ben evi­dente dal­la tap­pa in Flori­da: un dis­as­tro che nem­meno i quat­tro podi ottenu­ti nelle suc­ces­sive dieci gare han­no cer­ca­to di ammorbidire.

Una doman­da sorge spon­tanea. È Max il prob­le­ma di Perez? Se lui non fos­se l’im­bat­tibile pun­to di rifer­i­men­to del­la squadra, abbrac­cia­to e coc­co­la­to da almeno sette anni, il mes­si­cano sarebbe davvero così in crisi? A Suzu­ka ha toc­ca­to l’apice nel­la sua disce­sa, com­bi­nan­done una dietro l’al­tra che neanche un rook­ie. Vit­ti­ma o meno del Ver­stap­pen­cen­tris­mo, al momen­to non si dimostra il pilota ide­ale per occu­pare il sec­on­do sedile di un top team. Ma il mon­do del­la For­mu­la 1, lo sap­pi­amo, è impreved­i­bile quan­to ingius­to, a volte.

Ci sono altri tre temi che si pos­sono estrap­o­lare dal week-end del Sol Lev­ante: il pri­mo podio di Oscar Pias­tri, l’evoluzione effi­cace del­la MCL60 che infas­tidisce sem­pre più un’As­ton spari­ta, la Fer­rari che ha rac­colto ciò che ha potu­to in una pista per lei osti­ca, e l’at­teggia­men­to inusuale del­la Mercedes.

Sen­za Toto, il muret­to non ha bril­la­to nel­la ges­tione del­la gara, con Hamil­ton e Rus­sell coin­volti inutil­mente in una battaglia che, prob­a­bil­mente, ha con­dizion­a­to l’e­si­to del­la prestazione di George. Ah, qua­si dimen­ti­ca­vo. Nel­l’en­nes­i­ma gara fan­tas­ma di Ser­gio, pen­so che poche volte in For­mu­la 1 si sia vis­to un pilota riti­ra­to e rien­tra­to in pista per scon­tare una penalità.

Un gra­zie all’intel­li­gen­za del­la Red Bull nel­l’aver regala­to anche un momen­to curioso agli appas­sion­ati sveg­li­atisi all’al­ba per non vedere qual­cosa di diverso…

Ph. Red Bull Con­tent Pool ©

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *