Il circuito di Singapore ha spesso regalato Gran Premi di Formula 1 avvincenti, caratterizzati da colpi di scena inaspettati. Anche quest’anno non si è risparmiato, donandoci la vittoria di Carlos Sainz e della Ferrari, che ha finalmente spezzato il dominio della Red Bull e ci ha entusiasmato con un finale di gara al cardiopalma. E Alfa Romeo in tutto questo? Non pervenuta. La squadra di Hinwil colleziona l’ennesimo week-end negativo, caratterizzato da una prestazione anonima da parte del team e dei suoi piloti. Uno zero che fa male e che inizia a far intravedere lo spettro di un agghiacciante ultimo posto in Classifica Costruttori.
Alfa Romeo ha approcciato il week-end di Singapore con discreto ottimismo, complice la notizia del rinnovo di Guanyu Zhou, che resterà in Sauber nel 2024, e il nuovo pacchetto di aggiornamenti portato proprio sulla pista della Città del Leone. Il nuovo fondo introdotto dal team elvetico, però, ha lo scopo di portare ad un progresso in termini di stabilità nelle curve a media-alta velocità, pertanto i suoi effetti si vedranno probabilmente soprattutto a partire dagli appuntamenti di Suzuka e del Qatar.

La giornata di venerdì ha visto una prestazione nella norma da parte di Zhou e Bottas in termini di passo gara, mentre sono risultate fin da subito evidenti difficoltà sul giro secco. Le difficoltà osservate nelle libere si sono confermate poi anche nella sessione di qualifica, con sia il finlandese che il cinese esclusi dal Q2 e piazzatisi, rispettivamente, in sedicesima e in diciannovesima posizione. Il risultato fa certamente riflettere, dal momento che gli altri esclusi sono stati Stroll, vittima di un violento schianto in Q1, Piastri, che ha abortito il suo tentativo finale per evitare la monoposto del canadese, e il rookie Logan Sargeant, che sta ancora cercando il feeling con la sua Williams.
La gara iniziava in salita, date le posizioni di partenza dei due alfieri della casa del Biscione. Proprio per questo motivo, gli uomini di Hinwil hanno giocato un azzardo: il cinese dell’Alfa Romeo è stato chiamato ai box per montare le gomme dure dopo appena due giri dallo spegnimento dei semafori, nella speranza che, grazie ad una Safety Car al momento giusto, ci fosse poi la possibilità di recuperare. Così non è stato, dal momento che la Safety Car per permettere la rimozione dei detriti lasciati dalla Williams di Sargeant è entrata solo al diciannovesimo giro, quindi troppo presto.

Non potendo approfittare di condizioni fortunate, Zhou non è riuscito a risalire la classifica ed è stato costretto a concludere solo dodicesimo, nonostante le vetture arrivate al traguardo fossero solo quindici. Bottas, invece, è stato costretto al ritiro per un problema tecnico, rimediando un bottino nullo che pesa in modo estremamente negativo, se si considera che invece sia Haas che AlphaTauri sono andate a punti. Menzione d’onore, in particolare, per Liam Lawson, capace di entrare in Q3 escludendo Max Verstappen per 7 millesimi e in grado di concretizzare la buonissima qualifica con una gara solida, che gli è valsa il nono posto e due punti conquistati per la scuderia di Faenza.
Le prossime due gare sono quelle in cui dovrebbe emergere tutto il potenziale degli upgrade tecnici introdotti. Se a Singapore l’effetto degli aggiornamenti era limitato, sebbene sia stato utile impiegarli per studiarne l’applicazione in pista, ora ci aspettiamo una svolta a partire dall’appuntamento del Giappone. Sarà cruciale far funzionare le cose, dal momento che Haas ha consolidato il proprio ottavo posto e che AlphaTauri si sta facendo sotto da quella decima posizione che nessuno vorrebbe mai occupare.