Max Verstappen vince, anzi, stravince anche in Belgio, conquistando l’ottava vittoria consecutiva, davanti a Sergio Perez e ad un ottimo Charles Leclerc, e ricomponendo così un podio che mancava dal Gran Premio d’Austria. Sfortunato invece Carlos Sainz, costretto al ritiro dopo un pesante contatto con Piastri in partenza.

1. SCHIACCIASASSI. È impos­si­bile rius­cire a fer­mare Max Ver­stap­pen. Parti­va ses­to, poten­zial­mente una posizione peri­colosa per i con­tat­ti alla pri­ma cur­va: invece alla fine del Raidil­lon era quar­to e pron­to ad attac­care Hamil­ton. Non è bas­ta­to nem­meno un Ser­gio Perez in ver­sione lep­re fin dal pri­mo giro. È sta­ta suf­fi­ciente metà gara per recu­per­ar­lo, per poi inflig­ger­gli ven­tidue sec­on­di nelle restanti tor­nate. Dit­ta­tore asso­lu­to di questo Mondiale.

2. IL SOLITO, SOLIDO LECLERC. Ha mas­simiz­za­to il risul­ta­to Charles. Pur sapen­do di non aver alcu­na pos­si­bil­ità di lottare con entrambe le Red Bull, il mon­e­gas­co è autore di un’ot­ti­ma cor­sa, soli­taria e carat­ter­iz­za­ta da un buonis­si­mo pas­so gara, tan­to che Hamil­ton non ha mai avu­to nem­meno la pos­si­bil­ità di avvic­i­nar­si. Velocis­si­mo anche sul giro sec­co, seg­no che la sua SF-23 ben si è adat­ta­ta tra le salite e le discese di Spa-Fran­cor­champs.

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3. MCLAREN IN OMBRA. Andrea Stel­la, alla vig­ilia del Gran Pre­mio, ave­va avvisato che la MCL60 avrebbe potu­to fati­care in Bel­gio e cosi è sta­to. Sia sul giro sec­co (in con­dizioni di asciut­to) che sul pas­so gara, la scud­e­ria di Wok­ing non è mai sta­ta al liv­el­lo delle gare prece­den­ti. Nor­ris è sta­to costret­to ad una cor­sa in mez­zo al grup­po, sal­va­ta poi da un otti­mo stint finale val­sogli la set­ti­ma posizione, men­tre Pias­tri si è riti­ra­to dopo nem­meno un giro a causa del con­tat­to con Sainz a La Source. Un week-end sicu­ra­mente da dimen­ti­care, anche se por­ta con sé un bagaglio di espe­rien­za utile in otti­ca futura.

4. FRECCE NERO-OPACHE. Non riesce mai a bril­lare la Mer­cedes: ogni fine set­ti­mana ci si aspet­ta una risali­ta che pun­tual­mente non arri­va. A parte qualche lam­po, vedi Hamil­ton in Unghe­ria al saba­to, la scud­e­ria di Brack­ley non riesce mai ad essere veloce e costante nel­l’ar­co di tut­to il week-end. Anche la ver­sione alter­na­ti­va del­la W14 non ha por­ta­to i risul­tati sperati. Le prestazioni sono incostan­ti e anche i piloti, che sono due gran­di tal­en­ti, non san­no mai cosa aspet­tar­si dal­la vet­tura. Non pro­prio un bel bigli­et­to da visita.

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5. CENTRO GRUPPO COMPATTISSIMO. Se esclu­di­amo le prim­is­sime posizioni, sem­pre monop­o­liz­zate dalle solite scud­erie, il resto del grup­po è molto com­pat­to, con tante mono­pos­to vicine e sem­pre in lot­ta. In ogni fine set­ti­mana, le ambitis­sime posizioni a pun­ti pos­sono essere agguan­tate vera­mente da chi­unque, las­cian­do ampio spazio alle sor­p­rese. Anche in Bel­gio è sta­to così, dove abbi­amo vis­to bel­lis­si­mi duel­li per tut­ta la gara. Men­zione d’onore per Gasly ed Ocon, autori dei più bei sor­pas­si del Gran Premio.

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