Dopo la pole impossibile del sabato, Max Verstappen conquista la vittoria del Gran Premio di Monaco stroncando ogni aspettativa…verde. La Ferrari, invece, ha solo potuto assaporare con la mente il piacere di un podio. Ancora una volta, per Leclerc è stata un’edizione da dimenticare.
Non era certo la Red Bull che i tifosi si aspettavano come prima vettura che tagliava il traguardo del tracciato rivierasco.
C’era il sogno della 33esima vittoria di Fernando Alonso, c’era il sogno di Charles Leclerc.
Ancora una volta, l’appuntamento di casa gli lascia in bocca un sapore amaro, un’espressione delusa, rassegnata. “Questa sintonia non s’ha da fare”, per riprendere Manzoni, un a sintonia che allontana sempre più la SF-23 dal giovane monegasco.

Cosa non ha funzionato, stavolta? La tempesta dopo la quiete. La pioggia. La strategia. La rabbia agonistica espressa nel chiudere la porta al compagno di squadra prima dell’entrata ai box.
E questo sesto posto finale di Leclerc è l’ennesima nota stonata di una stagione più complicata di quella passata, l’ennesima nota stonata di un fine settimana segnato da una penalità decisiva, l’ennesima delusione.
Difficoltà nel primo stint prima, decisione del muretto poi. Le tanto attese soluzioni che debutteranno a Barcellona, riusciranno a svoltare anche solo di 45 gradi la linea retta della difficoltà percorsa dalla Rossa?

Dobbiamo attendere ancora sette giorni per scoprirlo, per vedere se, nel tardo pomeriggio della prossima domenica, ci ritroveremo a parlare ancora una volta di qualcosa che non ha funzionato.
Di un’anima bella e motivata persa, nella foresta dei dubbi e della frustrazione.
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