Max Verstappen vince anche a Miami, al termine di una grandissima rimonta, e conquista la terza vittoria stagionale, davanti ad un Sergio Perez che, al netto della fortunosa pole position del sabato, non ha mai dimostrato di avere il passo per poter cogliere il secondo successo consecutivo. Male la Ferrari, con Sainz che chiude quinto e con Leclerc solamente settimo al traguardo.
1. PADRONE ASSOLUTO. Non è bastata neanche la partenza dalla nona casella a fermare Max Verstappen. Il Campione del Mondo è in una di quelle giornate con cui non si può negoziare. Parte guardingo, per evitare contatti con altre monoposto, per poi sfruttare al massimo tutto il potenziale della sua Red Bull. Da notare lo splendido doppio sorpasso ai danni di Magnussen e Leclerc, sverniciati sul rettilineo di partenza da una RB19 che in questo momento non ha rivali. Trentottesima vittoria in Red Bull, a pari merito con Vettel: basterà solo una vittoria per diventare il pilota più vincente della storia della scuderia anglo-austriaca.
2. CAMPIONATO CHIUSO. Non che ne fosse necessaria una conferma, però dopo il sabato tutti si auspicavano di vedere un Perez vittorioso la domenica, così da mettere un po’ di pepe ad una stagione che altrimenti rischia di diventare una delle più monotone degli ultimi anni. Niente da fare. Verstappen lo raggiunge e alla prima occasione buona lo supera senza grossi problemi, senza che il messicano possa anche solo pensare ad una eventuale risposta. Uno statement molto preciso quello del fenomeno olandese, come a dire “non ci pensare nemmeno: questo campionato è solo mio”.

3. MIAMI INDIGESTA. Continuano le montagne russe in casa Ferrari. Dopo la gara di Baku, positiva per la Rossa, in Florida la Scuderia sprofonda. L’errore in qualifica di Leclerc lo obbliga ad una partenza a centro gruppo con annessa rimonta. Peccato che sul passo gara la SF-23 sia totalmente inesistente. Charles passa buona parte del primo stint a lottare con Magnussen senza riuscire a scavalcarlo. Sainz, dal canto suo, a seguito di una buona strategia si trova terzo, ma deve arrendersi sia ad Alonso che a Russell che lo passano con tanta, troppa facilità. Urgono aggiornamenti che funzionino.
4. QUARANTUNO E NON SENTIRLI. Sembra un giovincello Fernando Alonso: saltella tutto contento dopo aver conquistato il quarto podio in cinque gare. E chi se lo sarebbe mai aspettato all’alba di questa stagione di ritrovarselo lì a battagliare costantemente per le posizioni più nobili della griglia? In effetti nessuno. Eppure è sempre lì, terzo nella classifica del Mondiale e pronto a sfruttare qualunque occasione. Chissà che non possa anche tornare alla vittoria, Red Bull permettendo.

5. FINALMENTE GASLY. Dopo quattro gare molto complicate, il pilota francese si ritrova in quel di Miami. Anche grazie all’errore di Leclerc, sabato si qualifica quinto e in gara, per tutto il primo stint, riesce a tenere tranquillamente il passo sia di Sainz che di Alonso. Più in difficoltà dopo la sosta, visto che viene superato poi sia dalle Mercedes che da Leclerc, chiudendo comunque con un ottavo posto che da sicuramente un po più di tranquillità. Ora però viene la parte difficile: confermarsi a questo livello.
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