BAKU, AZERBAIJAN - APRIL 30: Sergio Perez of Mexico driving the (11) Oracle Red Bull Racing RB19 on track during the F1 Grand Prix of Azerbaijan at Baku City Circuit on April 30, 2023 in Baku, Azerbaijan. (Photo by Francois Nel/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202304300641 // Usage for editorial use only //

Sergio Perez vince il Gran Premio di Azerbaijan per la seconda volta negli ultimi tre anni e prova a tenere aperto un Mondiale che sicuramente, senza di lui, sarebbe già chiuso. Grande fine settimana anche per Leclerc, che, dopo due pole position, si regala il primo podio della stagione.

1. KING OF THE STREETS. Ormai lo pos­si­amo sopran­nom­inare così, Ser­gio Perez. Andan­do ad anal­iz­zare le sue sta­tis­tiche, delle sei vit­to­rie con­quis­tate in car­ri­era, ben cinque sono arrivate su trac­ciati cit­ta­di­ni: Baku, Mona­co, Jed­dah e Sin­ga­pore. Non può essere una casu­al­ità. Cer­to, se l’o­bi­et­ti­vo è provare a sof­fi­are il tito­lo irida­to a Ver­stap­pen, il buon Checo dovrà cer­care di portare queste eccel­len­ti prestazioni anche su piste più tradizion­ali.

2. SUPER CHARLES. Final­mente! Dopo le tante, troppe critiche e le insis­ten­ti voci di mer­ca­to che lo vede­vano addirit­tura in Mer­cedes, Leclerc risponde nel migliore dei modi: in pista. Due super pole posi­tion, a con­fer­ma che la SF-23 sul giro sec­co è estrema­mente veloce, e un otti­mo ter­zo pos­to in gara, che cer­ti­fi­ca come la Scud­e­ria di Maranel­lo stia facen­do dei buoni pas­si in avan­ti anche sul rit­mo e sul­la ges­tione delle gomme. Cer­to, Red Bull fa anco­ra un altro sport, però non è det­to che il gap non pos­sa essere accorciato.

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3. PROFESSORINO VERSTAPPEN. È vero, Rus­sell ha sicu­ra­mente pre­so male le mis­ure nel cer­care di super­ar­lo durante la gara sprint, però, vedere Ver­stap­pen che va a far­gli la pred­i­ca alla fine è alquan­to sur­reale: spe­cial­mente quan­do a fare il purista è un pilota che fino ad un paio di anni fa face­va del con­tat­to con i rivali il suo prin­ci­pale mar­chio di fab­bri­ca. Sen­za dimen­ti­car­si di come ha por­ta­to a casa il pri­mo Mon­di­ale ad Abu Dhabi, con due sor­pas­si decisa­mente al lim­ite. Ques­ta sceneg­gia­ta, Max pote­va tran­quil­la­mente evitarla.

4. TRAGEDIA SFIORATA. Non è ammis­si­bile che, sebbene fos­se l’ul­ti­mo giro, a gara in cor­so e con una vet­tura che deve anco­ra fare un pit-stop, vi sia la pit lane invasa da per­sone e fotografi. Ocon è sta­to costret­to ad inchio­dare e a svol­gere una manovra alquan­to innat­u­rale: se avesse mai col­pi­to qual­cuno sarebbe sta­ta una vera e pro­pria trage­dia, inam­mis­si­bile nel 2023. In più se pen­si­amo che la FIA, in nome di ques­ta fan­tomat­i­ca sicurez­za, ha proibito ai mem­bri dei vari team di cel­e­brare il risul­ta­to sporgen­dosi dalle recinzioni, tut­to questo risul­ta ancor più sur­reale.

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5. NEL NOME DELLO SPETTACOLO. È una provo­cazione, lo so, ma sec­on­do voi è un caso che l’avvi­so di Safe­ty Car sia sta­to espos­to esat­ta­mente pochi sec­on­di dopo che Ver­stap­pen avesse effet­tua­to il suo pit-stop? Si pote­va tran­quil­la­mente esporre subito no? Anche per­chè si era capi­to fin da subito che De Vries non si sarebbe mai sposta­to da lì, aven­do il brac­cet­to del­lo ster­zo rot­to. In ogni caso, vedere anche in Aus­tralia con le bandiere rosse, la sen­sazione è che si cer­chi solo ed esclu­si­va­mente lo spet­ta­co­lo sen­za più badare allo sport. Ques­ta è la For­mu­la 1, non una serie Net­flix.

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