Il week-end del Gran Premio di Baku ha inaugurato il nuovo format di Sprint Race, suscitando alcune critiche da parte di piloti e addetti ai lavori. Nonostante queste novità, il maggiore bottino di punti a disposizione e le quattro settimane di pausa, Alfa Romeo non è stata in grado di concretizzare risultati degni di nota, risultando incapace di creare un feeling adeguato con la pista azera, complici anche alcuni problemi tecnici sulle C43. Il team di Hinwil punta quindi ad archiviare velocemente un fine settimana da dimenticare, per rimboccarsi le maniche in vista di Miami. Se l’obiettivo è davvero il sesto posto iridato, è necessario mettere da parte ogni scusa ed avere una reazione immediata.

Il nuo­vo for­mat vis­to in Azer­bai­jan ha lim­i­ta­to ad una sola ses­sione le prove libere del ven­erdì, segui­te subito dalle qual­i­fiche per definire la griglia di parten­za per la gara del­la domeni­ca. La scelta di appli­care questo tipo di fine set­ti­mana ha con­trari­a­to da subito diver­si piloti e team, che si sono visti così ridurre il tem­po utile per provare giri veloci, long run e famil­iar­iz­zare col trac­cia­to. Questo fat­tore ha con­tribuito prob­a­bil­mente ad alcu­ni errori visti nelle qual­i­fiche e ha fat­to sì che alcune soluzioni venis­sero tes­tate sola­mente durante la Sprint Race.

Ph. Alfa Romeo F1 Team Stake ©

Per Alfa Romeo, il week-end è inizia­to in sali­ta: pur aven­do fat­to reg­is­trare tem­pi dis­creti nelle prove libere, i due alfieri di Hin­wil si sono dimostrati par­ti­co­lar­mente lenti in qual­i­fi­ca. Infat­ti, nonos­tante i due ritiri di De Vries e Gasly, entram­bi a muro, e le due Haas in dif­fi­coltà, Zhou non è rius­ci­to a pas­sare il taglio delle Q1, fer­man­dosi alla sedices­i­ma posizione. Risul­ta­to leg­ger­mente migliore, invece, per il fin­lan­dese Valt­teri Bot­tas che, pur non bril­lan­do, si è guadag­na­to il Q2, ter­mi­nan­do però in quat­tordices­i­ma piazza.

Lo Sprint Shootout non ha fat­to altro che con­fer­mare le prestazioni sca­den­ti del team elveti­co, con entrambe le mono­pos­to fuori al Q1, con un delu­dente sedices­i­mo e dici­asettes­i­mo pos­to, rispet­ti­va­mente, per Guanyu e per Valtteri.

La Sprint Race ha mostra­to la pre­sen­za di due grup­pi ben dis­tin­ti: chi era nelle prime dieci posizioni e pote­va gio­car­si i pun­ti in palio ha cor­so una gara, men­tre chi rico­pri­va ultime dieci posizioni ha sfrut­ta­to i cen­to chilometri come prove libere aggiun­tive, per pot­er rac­cogliere più dati pos­si­bili in vista del­la sfi­da di domeni­ca. In questo sec­on­do grup­po tro­vi­amo anche le due C43, che han­no ter­mi­na­to al dodices­i­mo e al sedices­i­mo pos­to, rispet­ti­va­mente, per il cinese e il finlandese.

In Gran Pre­mio ha segui­to l’an­da­men­to trac­cia­to fin qui da Alfa Romeo, che non è rius­ci­ta mai a spic­care e ha con­clu­so con un risul­ta­to a dir poco avvi­lente: ritiro per il gio­vane Zhou ed un ulti­mo pos­to per Bot­tas, uni­co doppi­a­to insieme ad Hulken­berg. Il ritiro del numero 24 è sta­to solo una pre­cauzione lega­ta alle alte tem­per­a­ture rag­giunte dal­la sua mono­pos­to sul cir­cuito aze­ro, men­tre il numero 77 è sta­to vit­ti­ma di un con­tat­to al via in Cur­va 2, che ha provo­ca­to dan­ni alla sua C43.

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Nonos­tante i risul­tati delu­den­ti, i piloti, inter­vis­ta­ti dopo la gara, han­no par­la­to di un cli­ma sereno nel team e del­la pre­sen­za di una forte deter­mi­nazione e voglia di miglio­rar­si negli occhi di tut­ta la squadra.

Gli uomi­ni di Alun­ni Bravi, con­sapevoli che non era Baku il cir­cuito su cui avreb­bero bril­la­to, han­no colto l’occasione per rac­cogliere più dati pos­si­bili sul­la mono­pos­to e provare fin da Mia­mi (pista com­ple­ta­mente diver­sa da quel­la azera) a lottare per pot­er entrare nel­la top dieci e ricom­in­cia­re a rac­cogliere pun­ti preziosi per la clas­si­fi­ca costrut­tori, su una pista che lo scor­so anno ave­va regala­to a Bot­tas un fan­tas­ti­co set­ti­mo posto.

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