Il Gran Premio d’Azerbaijan sembra il primo, vero, appuntamento del Mondiale 2023 di Formula 1. Quello in cui vedere una Ferrari sul podio non è una sorpresa, ma una tranquilla normalità…

Ricom­in­cia­re, voltare pag­i­na, reagire.

Sem­bra quel­lo di Baku il pri­mo vero fine set­ti­mana del Mon­di­ale 2023. Non per il for­mat: quel­lo fa dis­cutere e divide tra tradizion­al­isti e favorevoli ai cambiamenti.

Le due qual­i­fiche e le due gare sono state utili alla Sprint, per seguir­la con la men­tal­ità di non assis­tere al sem­plice posizion­a­men­to del­la griglia di parten­za del­la domeni­ca. Una “doppia doppi­et­ta” che ha solo pog­gia­to uno stra­to di inter­esse nei con­fron­ti del­la For­mu­la 1 sul­la costante e con­tin­ua con­fer­ma del­la forza del­la Red Bull.

Sem­bra quel­lo di Baku il pri­mo vero fine set­ti­mana del Mon­di­ale 2023, dicevo.

Per­ché vedere una Fer­rari che con­quista due pole posi­tion, vedere una Fer­rari a podio, vedere una Rossa che esce dal­la ter­ra azera come sec­on­da forza, è qual­cosa di più “nor­male” e meno delu­dente delle prestazioni viste nelle prime tre gare.

Una lun­ga pausa che ha fat­to bene, sia alla Scud­e­ria, sia a Charles Leclerc. Quest’ul­ti­mo rigen­er­a­to, moti­va­to. Con­segue il miglior risul­ta­to in maniera pre­cisa, puli­ta, impeccabile.

Ha volta­to pag­i­na con la stes­sa inten­sità e deter­mi­nazione con cui, durante le set­ti­mane di motori spen­ti, ha pre­mu­to i tasti di un pianoforte. Man­i­fe­s­tando un crescere di aspet­ta­tive, di voglia di riscat­to, mai pri­van­dosi di quel fas­ci­no che ha sem­pre avvolto il suo per­cor­so di asce­sa tra i più gran­di di questo sport.

Ha mes­so a tacere le voci, i com­men­ti, i dub­bi, par­lan­do attra­ver­so la pista. Nel seg­no di un ragaz­zo che non smet­terà mai di rin­cor­rere i suoi desideri, nonos­tante la con­sapev­olez­za di quan­to siano dif­fi­cili da rag­giun­gere. Almeno tan­to quan­to Red Bull. Almeno tan­to quan­to Max.

Una forza di volon­tà bel­la quan­to una can­zone al pianoforte. Cres­cente, emozionale. Ma, soprat­tut­to, potente.

Ph. Scud­e­ria Fer­rari Press Office ©

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