Per il quarto appuntamento del Campionato del Mondo, la Formula 1 torna a Baku, dove questo week-end si terrà il Gran Premio dell’Azerbaijan, dopo una pausa di ben quattro settimane. Il circuito cittadino azero, su cui Ferrari ha conquistato due pole position con Leclerc ma nessuna vittoria, vedrà quest’anno l’inaugurazione del nuovo format per i fine settimana contraddistinti da Sprint Race, con l’aggiunta di una seconda qualifica. Come sempre, in questa Hammer Time Preview approfondiremo record, dati tecnici, particolarità del tracciato, programmazione TV, curiosità e previsioni di usura gomme e meteo. Buona lettura.
Il Circuito di Baku è stato ricavato nelle strade della capitale, secondo il disegno dell’architetto Hermann Tilke, ed ha debuttato in Formula 1 nella stagione 2016, ospitando il Gran Premio d’Europa, per poi passare dal 2017 ad essere sede del Gran Premio di Azerbaijan. Il tracciato, quasi interamente sotto il livello del mare, ha come sfondo sia la parte antica della città, famosa per la sua parte medievale risalente al 12° secolo, sia la parte moderna, dove sorgono edifici come l’Heydar Alivey Center.
Nonostante si tratti di un cittadino, sul circuito di Baku le monoposto possono raggiungere velocità di punta superiori a 340 km/h (la velocità massima registrata dalla FIA finora raggiunta è stata segnata da Valtteri Bottas su Williams, con 366,1 km/h nel 2016) grazie al lungo rettilineo dei box, che misura 2,2 km. Tuttavia, non mancano anche i tratti lenti, come quello nei pressi delle antiche mura: le curve 8–9‑10 hanno una carreggiata larga poco più di 7 metri. Il layout è rimasto invariato negli anni, ma nel 2022 gli organizzatori del Gran Premio hanno modificato l’ingresso della corsia dei box, che è stato riprofilato nel tentativo di migliorare la sicurezza di quel punto, oggetto di critiche da parte dei piloti, in primis Vettel e Rosberg.

Il Circuito di Baku in numeri:
- Lunghezza della pista: 6.003 metri (il terzo per lunghezza dopo quelli di Spa-Francorchamps e Jeddah)
- Numero di giri in gara: 51
- Distanza di gara: 306.049 metri
- Curve: 20, di cui 8 a destra e 12 a sinistra, senso di percorrenza antiorario
- Record sul giro in gara: 1:43.009 (Charles Leclerc, 2019)
Come lo scorso anno, la commissione gara ha scelto di attivare due zone DRS, posizionate nel rettilineo principale del circuito (anche se qualche metro dopo rispetto a quanto previsto nel 2022) e nell’allungo che porta da Curva 2 a Curva 3. I detection point, uno per ogni settore, verranno piazzati poco prima della Curva 20 e della Curva 2.
L’albo d’oro della Formula 1 qui vede sei vincitori diversi in altrettante edizioni: Nico Rosberg (2016), Daniel Ricciardo (2017), Lewis Hamilton (2018), Valtteri Bottas (2019), Sergio Perez (2021) e Max Verstappen (2022). Nel 2020 non ci fu questa tappa a causa del diffondersi della pandemia da COVID-19.
Dal punto di vista dei costruttori, sono a pari merito con tre vittorie a testa Red Bull e Mercedes.
Per l’esclusivo Baku City Circuit, Pirelli ha replicato la stessa scelta di mescole dello scorso anno, selezionando quindi le tre più morbide della sua gamma: C3 come P Zero White hard, C4 come P Zero Yellow medium e C5 come P Zero Rosso morbido.

Questa selezione è legata al basso livello di abrasione della pista e ai carichi laterali contenuti (1/5 sulla scala Pirelli per entrambe le grandezze). Baku è un circuito cittadino che unisce rettilinei veloci ad alcuni tratti estremamente stretti e tecnici, con necessità di avere abbastanza calore nelle gomme anteriori per generare aderenza, nonostante i lunghi rettilinei che le raffreddano, ma non troppo caldo al posteriore, altrimenti è facile surriscaldarli nelle zone di trazione. Le alte velocità in Azerbaijan pongono ancora una certa richiesta sugli pneumatici (stress a 3/5 sulla scala Pirelli).
Su questo tracciato le squadre tendono a optare per una configurazione con carico aerodinamico medio-basso (downforce 1/5 sulla scala Pirelli), bilanciando il requisito di aderenza nelle curve strette con la necessità di velocità massime elevate sui rettilinei veloci per facilitare i sorpassi. Le temperature della pista possono superare i 50 gradi, ma i confini stretti degli edifici intorno al circuito fanno sì che ci siano zone alternate di luce e ombra, che variano un po’ la temperatura della pista durante il giro.
Infine, le previsioni meteo e la programmazione TV. Relativamente al clima, ci si aspettano temperature medio-alte e un week-end privo di precipitazioni.
Di seguito i dettagli da weather.com:
- Venerdì 28 Aprile: temperature max 21°, min 13° — parzialmente nuvoloso — precipitazioni 15% — umidità 80% — vento 29km/h
- Sabato 29 Aprile: temperature max 26°, min 17° — parzialmente nuvoloso — precipitazioni 12% — umidità 68% — vento 17km/h
- Domenica 30 Aprile: temperature max 26°, min 15° — parzialmente nuvoloso — precipitazioni 5% —umidità 62% — vento 21km/h
La programmazione TV:
Venerdì 28 Aprile 2022:
- 11:30 — 12:30 Prove Libere 1 — SKY Sport F1 HD (differita TV8 non prevista)
- 15:00 — 16:00 Qualifiche Gara — SKY Sport F1 HD (differita TV8 alle 22:00)
Sabato 29 Aprile 2022:
- 11:30 — 12:30 Qualifiche Sprint Race — SKY Sport F1 HD (differita TV8 non prevista)
- 15:30 — 16:30 Sprint Race — SKY Sport F1 HD (differita TV8 alle 18:45)
Domenica 30 Aprile 2022:
- 13:00 — 15:00 Gara — SKY Sport F1 HD (differita TV8 alle 18:00)

Ferrari giunge a Baku dopo tre gare problematiche, in cui la SF-23 è risultata lontana dal poter competere per il titolo iridato, risultando la quarta forza dopo un’inarrivabile Red Bull, una sorprendente Aston Martin e una buona Mercedes. La Scuderia del Cavallino arriva in Azerbaijan non sotto i migliori auspici, dal momento che non ha mai vinto qui e che lo scorso anno ha collezionato un doppio ritiro, con Charles vittima di problemi al motore e Carlos di problemi idraulici.
Red Bull, che lo scorso anno si è regalata una doppietta in terra azera, non dovrà far altro che continuare il proprio eccellente lavoro, nella speranza di guadagnare più margine possibile sugli avversari. Aston Martin, dal canto suo, dovrà dare il meglio di sé per cercare di stare il più vicino possibile alla testa della classifica e difendere un secondo posto preziosissimo dagli eventuali recuperi di Ferrari e Mercedes.
Il team di Brackley lo scorso anno aveva vissuto qui una delle gare più dure, non tanto per il risultato quanto per il porpoising che ha provato pesantemente i suoi piloti, Hamilton in particolare. Ora, con quattro settimane di lavoro a disposizione, vedremo che sono stati in grado di recuperare performance per puntare a scalzare Aston Martin dal secondo posto in classifica.
A Maranello le quattro settimane sono state sfruttate per anticipare alcuni sviluppi, che dovrebbero permettere alla SF-23 di mostrare finalmente il proprio potenziale in maniera più nitida. Non ci resta che attendere il verdetto della pista, per capire se Leclerc e Sainz potranno puntare fin da subito a raddrizzare una stagione finora deludente.
Ph. Scuderia Ferrari Press Office ©