A Melbourne va in scena una gara matta, capace di annoverare ben tre bandiere rosse. Nonostante l’imprevedibilità generata dal caos australiano, a vincere è sempre Max Verstappen, autore di un week-end impeccabile. Masticano ancora amaro, invece, i due alfieri della Ferrari. Restate con noi per scoprire i voti di tutti i protagonisti di giornata.
Max Verstappen, voto 9.5: mezzo voto in meno rispetto alla perfezione a causa di una partenza non ottimale, che lo porta ad essere sopravanzato da entrambe le Mercedes. Ben presto, tuttavia, riesce a riprendersi la leadership, ribadendo la superiorità schiacciante del binomio da lui formato insieme alla RB19. IN SCIOLTEZZA.

Lewis Hamilton, voto 9: un risultato che dà morale, il suo secondo posto. Anche perché il confronto interno con George Russell stava prendendo una piega non proprio positiva, soprattutto alla luce dei risultati di queste prime tre qualifiche della stagione. Complici una bandiera rossa a lui favorevole e il ritiro proprio del suo compagno di squadra, Lewis riesce a recuperare posizioni, per poi proteggere il secondo gradino più alto del podio da un arrembante Fernando Alonso grazie ad un’ottima andatura. RISPOLVERATO.
Fernando Alonso, voto 8.5: un nome, una garanzia. Per lui vale lo stesso discorso fatto per Hamilton: lo spagnolo risulta infatti iscritto alla lista di tutti quei piloti che hanno potuto trarre enormi benefici dalla prima bandiera rossa. La sua, tuttavia, questa volta è stata una corsa soprattutto di gestione, che lo ha portato a tentare di intimidire Hamilton in pochissime occasioni e senza successo. Ad ogni modo, conquista il terzo podio in tre gare disputate. COSTANZA.
Lance Stroll, voto 6.5: a Melbourne il canadese è autore di una performance senza alcun tipo di acuto. Ad eccezione del contatto iniziale con Leclerc, non si registrano particolari episodi, a parte la “goffa” frenata tentata in Curva 3 per riconquistare la posizione persa su Sainz in occasione della seconda ripartenza, che lo aveva portato ad andare lungo e a finire nel fango presente tra la ghiaia e le barriere. Fortunatamente per lui, ci hanno poi pensato i commissari ad annullare tale azione e a salvare la sua quarta posizione. FLASHBACK.

Sergio Perez, voto 5: un week-end disastroso, quello del messicano. Sin dalle prove libere risulta vittima di alcuni problemi nonché protagonista di una lunga serie di fuori pista. La sua qualifica, invece, non dura nemmeno un giro, relegandolo in ultima posizione. In gara, tutto sommato, riesce a limitare i danni nonostante la sfortuna incontrata al momento dell’esposizione della bandiera rossa, ma per battere un Verstappen così serve ben altro. DISPERSO.
Lando Norris, voto 8.5: finalmente i primi punti della stagione. Chi ha saputo trarre più benefici dalla corsa pazza dell’Albert Park è stata proprio la McLaren, in particolare con il suo giovane talento britannico, che ha saputo cogliere un’insperata sesta piazza allo sventolare della bandiera a scacchi. Dopo due diciassettesimi posti consecutivi, i primi punti non possono che far bene al morale, suo e della squadra. JACKPOT.
Nico Hulkenberg, voto 8.5: al netto di bandiere rosse e quant’altro, il suo è stato un super week-end. In qualifica, infatti, è stato capace di rifilare addirittura sette decimi al suo vicino di box, mentre in gara ha saputo sfoggiare un passo di tutto rispetto, mantenendosi a tratti su tempi non troppo distanti da quelli dei migliori della classe. Per ora, sembra che Haas e Steiner ci abbiano visto benissimo. GALLINA VECCHIA FA BUON BRODO.

Oscar Piastri, voto 7.5: cogliere i primi punti della carriera in occasione del proprio Gran Premio di casa deve essere un’esperienza a dir poco emozionante, quasi dal sapore romantico. È questo quanto vissuto dal giovane rookie australiano a Melbourne, grazie ad una solida performance che gli ha permesso di chiudere ottavo. In attesa degli upgrade previsti per Baku, la McLaren può godersi una line-up di piloti di livello assoluto. HOME SWEET HOME.
FIA, voto 0: non ci sono più parole. Dire che a Melbourne nulla ha funzionato come dovrebbe pare quasi riduttivo. Da dove incominciare? L’utilizzo delle bandiere rosse è parso alquanto aleatorio, per non parlare delle ripartenze. In seguito al caos generato dalla seconda di esse, la direzione gara ne ha giustamente neutralizzato, come da regolamento (in quanto non era stato concluso nemmeno un giro), il risultato, ma a quel punto perché si è deciso di chiudere la corsa sotto Safety Car mantenendo la classifica antecedente allo spegnimento dei semafori? Perché non far ripetere la partenza? Qual è stato il cambiamento tale da giustificare due procedure differenti in pochi minuti nell’arco della stessa gara? La risposta pare abbastanza ovvia: chi vuol intendere intenda. Ad ogni modo, a farne le spese sono l’Alpine, impossibilitata a rischierare le proprie monoposto e quindi, di fatto, privata dei punti dalla stessa Federazione, e Carlos Sainz. Lo spagnolo, infatti, aveva ricevuto 5 secondi di penalità per aver centrato un incolpevole Fernando Alonso in Curva 1. Fin qui potrebbe sembrare tutto giusto, qual è il problema? Il problema è che risulta alquanto illogico dover scontare una penalità ricevuta per un’azione neutralizzata dalla stessa direzione gara, la quale non ci ha pensato due volte a ripristinare la classifica antecedente alla carneficina finale. Alla luce di queste considerazioni, urge rivedere l’intero sistema. FOLLIA.
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