Come se non bastasse una macchina non altezza del rango della Scuderia, a peggiorare le cose interviene anche una Safety Car dalla dubbia utilità chiamata nel momento più sbagliato.
Me lo dicevano sempre che la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo. Una di quelle frasi che sentiamo con una costanza tale che quasi ci preoccupiamo se, per un certo periodo di tempo, non si presentano avvenimenti che fanno si che qualcuno possa ripeterla nuovamente.
Ecco, a Jeddah è successo che la sfiga avesse dieci decimi da entrambi gli occhi e abbia preso di mira le due monoposto rosse che scorrazzavano lungo la pista cercando con estrema fatica di portare a casa un risultato degno del più grande team della storia della Formula 1. Mentre lungo le anguste strade saudite Leclerc e Sainz hanno già smarcato il primo ed unico pit-stop previsto, Lance Stroll ferma la sua Aston in una via di fuga come meglio non avrebbe potuto, bloccando però uno dei mezzi atti al recupero delle eventuali vetture incidentate. Per la direzione gara, e solo per loro, è necessario l’intervento della Safety Car. Il momento peggiore in cui poteva uscire.

Dal muretto Ferrari, questa volta, avevano fatto bene i conti, la strategia era giusta. Stroll, che prima della sosta era davanti alle due Rosse, si era ritrovato dietro, così come sarebbe accaduto forse anche a Russel e Alonso, vista la penalità da scontare per quest’ultimo. Invece, di punto in bianco, non solo George e Fernando sono rimasti davanti, ma anche Verstappen ha sopravanzato le rosse, mentre Lewis ha recuperato la posizione su Leclerc, guadagnando un quantità di tempo enorme per una Safety Car chiamata senza ragione alcuna. Forse, staremo parlando di un’altra gara per la Ferrari, o forse no, però con i “se” e con i “ma” non si va da nessuna parte.
Eppure, possiamo trovare anche questa volta il lato positivo in un mare di giustificata e sacrosanta negatività: la strategia era azzeccata e il tempo del cambio gomme ridotto ad un batter d’occhio. Una debole nota positiva in un week-end disastroso dal punto di vista delle performance e della fortuna. Una flebile luce sommersa dal profondo rosso in cui è affogata la Ferrari.
Ph: Scuderia Ferrari Press Office ©