Tra le luci del Jeddah Cornice Circuit va in scena l’ennesimo dominio targato Red Bull, il secondo di questa stagione, con Sergio Perez capace di tagliare il traguardo in prima posizione davanti al suo compagno di squadra, autore di una grande rimonta. Al contempo, vanno invece in frantumi le speranze dei rivali, Ferrari in primis. Restate con noi per scoprire i voti di tutti i protagonisti di giornata.

Ser­gio Perez, voto 10: a Jed­dah è lui il Ver­stap­pen del­la situ­azione, in pole posi­tion il saba­to, vinci­tore la domeni­ca. Dopo aver momen­tanea­mente per­so la lead­er­ship del­la cor­sa in segui­to ad uno scat­to bru­ciante da parte di Fer­nan­do Alon­so, entra imme­di­ata­mente in azione, ripristi­nan­do le ger­ar­chie e rib­aden­do la forza del­la sua RB19, inar­riv­abile per chi­unque. In clas­si­fi­ca, inoltre, il dis­tac­co dal Cam­pi­one del Mon­do in car­i­ca ammon­ta ora ad un solo pun­to. RAMPA DI LANCIO?

Max Ver­stap­pen, voto 9: bra­vo e for­tu­na­to. Il fuori­classe olan­dese è pro­tag­o­nista di una risali­ta che, nel­la pri­ma parte di gara, lo vede riper­cor­rere le orme di Charles Leclerc, anch’egli impeg­na­to nel­la stes­sa pro­ce­du­ra di recu­pero dopo essere scat­ta­to dal­la dodices­i­ma casel­la del­lo schiera­men­to. Suc­ces­si­va­mente, Max riesce però a sfruttare una Safe­ty Car a lui clam­orosa­mente favorev­ole, guadag­nan­do così la posizione su entrambe le Fer­rari, e veden­do azzer­a­to il pro­prio ritar­do dai piloti davan­ti. Cosa chiedere di più? Il resto è solo una con­seguen­za, eccezione fat­ta per il giro veloce, cer­ca­to con grande dedi­zione e ottenu­to pro­prio nel cor­so dell’ultima tor­na­ta, che gli con­sente di man­tenere la tes­ta del­la clas­si­fi­ca piloti in soli­taria. INCONTENIBILE.

Fer­nan­do Alon­so, voto 9: il pri­mo degli umani. Alle spalle del duo Red Bull, al momen­to fuori cat­e­go­ria, si erge pro­prio lo spag­no­lo con la sua Aston Mar­tin, capace di pren­der­si buona parte del­la sce­na anche in Ara­bia Sau­di­ta. Facil­ità di gui­da, otti­ma veloc­ità in qual­i­fi­ca, solid­ità in gara: sono tutte carat­ter­is­tiche di una AMR23 con cui, siamo sicuri, il Principe di Oviedo potrà toglier­si più di qualche sod­dis­fazione, vedere la parten­za. Nem­meno la penal­ità com­mi­natagli per un erra­to posizion­a­men­to sul­la griglia di parten­za può nul­la, non intac­can­do quel­lo che rimane dunque un ter­zo pos­to finale di estremo rilie­vo. SHOWMAN.

Ph. Aston Mar­tin Aram­co Cog­nizant For­mu­la One Team ©

George Rus­sell, voto 8.5: dopo un avvio non facile in Bahrain, sem­bra aver ritrova­to la tan­to accla­ma­ta costanza che ave­va mostra­to nel cor­so del­la pas­sa­ta sta­gione, come tes­ti­mo­ni­a­to dall’ottima quar­ta posizione con­quis­ta­ta al ter­mine del­la cor­sa ara­ba. Ciò che stupisce di più, tut­tavia, è l’otti­mo risul­ta­to con­se­gui­to al ter­mine del Q3, che lo ha vis­to addirit­tura bat­tere la Fer­rari di Sainz e piaz­zarsi a poco più di un dec­i­mo da un super Alon­so, rifi­lan­do al con­tem­po qua­si quat­tro dec­i­mi ad un cer­to Lewis Hamil­ton. Mica male. PRIMA PUNTA?

Lewis Hamil­ton, voto 7.5: a Jed­dah il sette volte irida­to non è mai par­so com­pet­i­ti­vo né tan­tomeno a suo agio con la mono­pos­to. Lo tes­ti­mo­ni­ano una qual­i­fi­ca ben al di sot­to delle aspet­ta­tive, e una gara sen­za alcun tipo di acu­to, risoll­e­va­ta tut­tavia dall’ingresso del­la Safe­ty Car, capace di rib­altare a suo favore una situ­azione che si sta­va facen­do sem­pre più com­pli­ca­ta. Nel box accan­to al suo, nel frat­tem­po, c’è invece chi scal­pi­ta, moti­vo per cui a Mel­bourne servirà una reazione per tornare ad affer­mar­si nelle vesti di pun­to di rifer­i­men­to di casa Mer­cedes. SBIADITO.

Ph. Mer­cedes-AMG PETRONAS F1 Team ©

Car­los Sainz, voto 6.5: un week-end in parte delu­dente, quel­lo del­lo spag­no­lo, che in qual­i­fi­ca non va oltre un’anon­i­ma quin­ta piaz­za, rime­dian­do più di mez­zo sec­on­do dal suo com­pag­no di squadra. Un dis­tac­co, quel­lo prece­den­te­mente cita­to, decisa­mente trop­po pesante. Anche per quan­to riguar­da la gara, il madrileno non entu­si­as­ma, aven­do la peg­gio pri­ma nel cor­po a cor­po con Stroll e poi in quel­lo con Hamil­ton. Riesce comunque a chi­ud­ere davan­ti al vici­no di box: questo va det­to. INGESSATO.

Charles Leclerc, voto 7.5: chiedere di più al mon­e­gas­co in questo momen­to risul­ta impos­si­bile. Dif­fi­cile com­pren­dere come, durante il saba­to, sia rius­ci­to a posizionare la pro­pria SF-23 (quar­ta forza nel­la domeni­ca di Jed­dah) a cir­ca un dec­i­mo e mez­zo dal­la stra­or­di­nar­ia RB19 di Ser­gio Perez. Anche la gara inizial­mente ave­va illu­so un po’ tut­ti, con il tal­en­to del Cav­alli­no Ram­pante che, forte di un rit­mo su gomme soft pres­soché alla pari di quel­lo di Alon­so, era rius­ci­to a risalire rap­i­da­mente la chi­na, fino a rag­giun­gere addirit­tura il pro­prio com­pag­no di squadra. La sua rimon­ta, tut­tavia, viene fre­na­ta da una Safe­ty Car irra­gionev­ole e da una man­can­za di pas­so sulle gomme dure capaci di deprimere anche il più ottimista dei piloti. PREDICATORE NEL DESERTO.

Ph. Scud­e­ria Fer­rari Press Office ©

Lance Stroll, S.V: il canadese di casa Aston Mar­tin, tut­to som­ma­to, si sta­va ren­den­do pro­tag­o­nista di un buon week-end, con un tem­po in qual­i­fi­ca più lento di soli due dec­i­mi di quel­lo fat­to reg­is­trare dal più quo­ta­to com­pag­no di squadra e un pri­mo giro ful­mi­neo, imprezios­i­to da uno splen­di­do sor­pas­so all’esterno ai dan­ni di Car­los Sainz. Una strate­gia non par­ti­co­lar­mente felice e un prob­le­ma ai freni, con con­seguente ritiro, han­no tut­tavia pos­to pre­mat­u­ra­mente la paro­la fine sul suo fine set­ti­mana, non con­sen­ten­do­ci di apprez­zarne il reale poten­ziale. DA RIVEDERE.

FIA, voto 0: non c’è niente da fare. Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Spi­ace dover criti­care la direzione gara già alla sec­on­da tap­pa di ven­titré, tut­tavia cer­ti errori sono intoller­a­bili in una com­pe­tizione quale la For­mu­la 1. Da dove com­in­cia­re? Par­liamo del­la Safe­ty Car, man­da­ta in pista sen­za un reale moti­vo, gius­ti­f­i­can­do tale deci­sione anco­ra una vol­ta in nome del­la sicurez­za (divenu­ta ormai una paro­la mag­i­ca con cui difend­ere sem­pre il pro­prio oper­a­to), in quan­to, a det­ta dei com­mis­sari, il posizion­a­men­to del­la vet­tura di Stroll (abban­do­na­ta in una via di fuga) non con­sen­ti­va l’ingresso in pista del­la gru. Come mai non optare invece per una più con­sona Vir­tu­al Safe­ty Car? Ce lo chiedi­amo tut­ti, soprat­tut­to per­ché quest’ultima è sta­ta uti­liz­za­ta anche in situ­azioni ben più com­pli­cate di quel­la osser­va­ta domeni­ca. Arriv­i­amo poi alla ciliegi­na sul­la tor­ta, rap­p­re­sen­ta­ta dal­la penal­ità inflit­ta ad Alon­so nel post gara, il quale è dap­pri­ma sal­i­to sul podio, per poi ved­er­si sot­trat­to il tro­feo ed infine riguadag­narlo, il tut­to ad ore dal­la con­clu­sione del Gran Pre­mio. Sem­plice­mente inac­cetta­bile. SITUAZIONE KAFKIANA.

Ph. Aston Mar­tin Aram­co Cog­nizant For­mu­la One Team ©

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