Vasseur è onesto, critico, pragmatico. Nessuna scusa, solo un’attenta analisi di quelli che sono stati i difetti della SF-23. Finalmente, qualcuno che dice le cose come stanno.

Aspet­ta­vo Vasseur ai micro­foni di Sky forse più di quan­to atten­dessi la gara stes­sa. Anche per­ché, dici­amo­ce­lo chiara­mente, che Ver­stap­pen e la Red Bull fos­sero imprendibili lo sape­va­mo fin dalle prime libere del ven­erdì. Cer­to, potrem­mo sof­fer­mar­ci sui lati neg­a­tivi del­la cor­sa, sul ritiro di Charles e sul­la per­for­mance incol­ore di Car­los, sug­li incon­ve­ni­en­ti tec­ni­ci e sul­l’e­sager­a­to degra­do delle gomme rispet­to alla mono­pos­to di Mil­ton Keynes e anche rispet­to all’Aston Mar­tin, ma non cre­do sia questo il punto. In prim­is per­ché Sakhir è un cir­cuito estremo, per le tem­per­a­ture e per le gomme, oltre che per il lay­out atipi­co. Poi per­ché il prob­le­ma ver­i­fi­catosi sul­la mono­pos­to numero 16 non deve spin­gere a fret­tolosi allarmis­mi, viste le pochissime prob­lem­atiche emerse sul­la Rossa durante i test. Insom­ma, è solo l’inizio, anche se sap­pi­amo che dif­fi­cil­mente vedremo il cielo dipinger­si di rosso a fine sta­gione, con­sid­er­ate le qual­ità del­la RB19.

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Preferisco quin­di con­cen­trar­mi sul cam­bio di atteggia­men­to del­la Scud­e­ria di ques­ta sta­gione, imper­son­i­fi­ca­to da chi ne dirige le oper­azioni: quel Fred­er­ic Vasseur arriva­to in pun­ta dei pie­di e pron­to a dare battaglia. Nes­sun “dob­bi­amo capire”, nes­suna scusa, nes­sun ten­ta­ti­vo gof­fo di nascon­der­si dietro un dito. Il francese si acco­mo­da dietro il micro­fono evi­den­te­mente insod­dis­fat­to, ma anal­iz­za fred­da­mente la situ­azione, evi­den­zia i prob­le­mi e le aree di miglio­ra­men­to, prende atto del­lo sta­to delle cose, las­cian­do inten­dere che adesso il lavoro dei suoi uomi­ni si focal­izzerà su quegli ambiti.

C’è una frase, sacrosan­ta, che l’ex team prin­ci­pal del­l’Al­fa Romeo ha ripetu­to spes­so ai micro­foni di Fed­er­i­ca Masolin e di Davide Valsec­chi: “Adesso abbi­amo un quadro com­ple­to del­la situ­azione”. È net­to, dras­ti­co se vogliamo, nel suo inglese un po’ fumet­tis­ti­co per via del­l’ac­cen­to natio. Sguar­do sicuro, voce fer­ma, idee chiare. Sa cosa dire e, si spera, cosa fare. I dati ci sono: van­no anal­iz­za­ti e incasel­lati nei giusti posti, ma non c’è spazio per alcun ali­bi. Anche quan­do Valsec­chi si dice “sor­pre­so” dal­la prestazione di Leclerc nel pri­mo stint, Vasseur ripor­ta subito tut­ti con i pie­di per ter­ra con un “no” sec­co, sot­to­lin­e­an­do come anche con la mesco­la più mor­bi­da il degra­do del­la Fer­rari fos­se mag­giore rispet­to a quel­lo del­la Red Bull.

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Sul tema aggior­na­men­ti, poi, ha chiar­i­to come il pri­mo ambito da curare sia quel­lo del­l’af­fid­abil­ità, men­tre i prossi­mi svilup­pi per miglio­rare la per­for­mance pura del­la mono­pos­to sono già a buon pun­to. Aggior­na­men­ti, dice­va­mo, che non andran­no ad influire sul tas­so di degra­do delle gomme, dato che quest’ul­ti­mo dipende da ques­tioni diret­ta­mente legate agli asset­ti, su cui i due piloti di Maranel­lo e i tec­ni­ci pare abbiano molto da lavorare .

Tre minu­ti, nes­suna sce­na­ta, nes­suna anal­isi far­fal­lona di quan­to accadu­to, e poi drit­to al garage ad ascoltare le sen­sazioni dei piloti e le anal­isi degli ingeg­neri. Adesso che anche noi abbi­amo un quadro com­ple­to, pos­si­amo affer­mare che qual­cosa è cam­bi­a­to davvero. Nel­l’ap­proc­cio, nel­lo stile, nel­la mentalità.

Ben­venu­to Frederic.

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