In occasione dei test svolti a Jerez da Mercedes, Aston Martin ed AlphaTauri, Pirelli ha avuto modo di verificare i comportamenti delle mescole prive di termocoperte, prendendo consapevolezza del fatto che, a fronte di indiscutibili vantaggi energetici, il warm-up dei nuovi pneumatici richiede (come riportato da Roberto Chinchero di Motorsport.com Italia) dai due o ai tre giri, con un tempo maggiore di quattro o cinque secondi e con inevitabili problemi a livello di traffico e strategie che sarebbero sempre ad una sosta.

La For­mu­la 1 ha scel­to di sposare il pro­gram­ma del­la nota Agen­da 2030 ONU, definen­do una pro­pria tabel­la di inter­ven­ti volti a ren­dere la classe regi­na sem­pre più “car­bon neu­tral” da qui al 2030. Le mis­ure pre­viste riguardano le vet­ture, le strut­ture e la logis­ti­ca dei team e dei tifosi: dal cam­bio dei rego­la­men­ti sui motori e l’introduzione di car­bu­ran­ti 100% sosteni­bili, al divi­eto di uti­liz­zo di plas­ti­ca monouso negli even­ti, fino alla riduzione ed elim­i­nazione dell’utilizzo delle termocoperte.

Ph. Red Bull Con­tent Pool ©

Già dal 2023 era inizial­mente pre­vista una riduzione del­la tem­per­atu­ra delle ter­mo­cop­erte da 70° a 50°, forte­mente osteggia­ta da team e piloti, Max Ver­stap­pen in prim­is, che ave­vano espres­so per­p­lessità e pre­vis­to un aumen­to con­sid­erev­ole di inci­den­ti. Alla fine, gra­zie anche all’intervento di Pirelli, è sta­to trova­to un com­pro­mes­so: la tem­per­atu­ra ver­rà man­tenu­ta anco­ra pari a 70° per quest’anno, ma ver­rà ridot­to il tem­po di uti­liz­zo dei sis­te­mi riscal­dan­ti da tre a due ore, per­me­t­ten­do un risparmio ener­geti­co considerevole.

Per il 2024 l’agenda prevede, al momen­to, l’eliminazione com­ple­ta delle ter­mo­cop­erte e l’utilizzo di pneu­mati­ci a tem­per­atu­ra ambi­ente. Ma la For­mu­la 1 è davvero pronta per ques­ta svol­ta? Rober­to Chinchero ha for­ni­to un panora­ma del­lo sta­to dell’arte in un arti­co­lo recen­te­mente com­par­so su Motorsport.com.

Pirelli ha svolto alcu­ni test sul tema con Mer­cedes ed Aston Mar­tin e pros­eguirà la rac­col­ta dei dati nei prossi­mi mesi, con l’obiettivo di val­utare entro Giug­no la fat­tibil­ità di tale inter­ven­to per la prossi­ma sta­gione. Si trat­ta di una mod­i­fi­ca rego­la­mentare che avrebbe un impat­to ener­geti­co con­sid­erev­ole, ma ci sono diverse con­troindi­cazioni che rischi­ano di minare la sicurez­za e la spet­ta­co­lar­ità dei Gran Premi.

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Come spie­ga­to da Chinchero, nel caso di gomme a tem­per­atu­ra ambi­ente il tem­po ver­i­fi­ca­to per rag­giun­gere la fines­tra ide­ale d’esercizio è di cir­ca due giri, cor­rispon­dente ad una perdi­ta dai quat­tro ai cinque sec­on­di al giro rispet­to al caso di pneu­mati­ci riscal­dati. Si trat­ta di un aspet­to che porterebbe i team a ridurre il più pos­si­bile il numero di pit-stop, lim­i­tan­do il ven­taglio di strate­gie a dis­po­sizione e, di con­seguen­za, la spet­ta­co­lar­ità delle gare. Doven­do fare più giri per scal­dare le gomme, inoltre, sorg­ereb­bero poi prob­le­mi di traf­fi­co nelle ses­sioni di qual­i­fi­ca, ulte­ri­ore aspet­to di com­pli­cazione per i piloti e i team.

Il prob­le­ma più sig­ni­fica­ti­vo, tut­tavia, è lega­to alla pres­sione delle gomme: attual­mente gli pneu­mati­ci lavo­ra­no medi­a­mente a 22 psi, val­ore rag­giun­to facil­mente se si con­sid­era che a 70° le gomme si trovano a cir­ca 18 psi in parten­za dai box. Con tem­per­a­ture di avvio molto più basse, il delta tra la pres­sione ai box e quel­la in pista sarebbe molto più ampio (9–10 psi).

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Se si par­tisse dai box con una pres­sione di 12–13 psi per arrivare a 22 psi con gomme in tem­per­atu­ra, potrebbe esser­ci un prob­le­ma di schi­ac­cia­men­to del­lo pneu­mati­co e di defor­mazione del­la strut­tura del­lo stes­so. Se si par­tisse a pres­sione più ele­va­ta, si arriverebbe a val­ori a regime di 27–28 psi, con­dizione che cam­bierebbe moltissi­mo l’impronta a ter­ra degli pneu­mati­ci, con effet­ti mar­cati sul­la guid­abil­ità del­la vettura.

Pirelli dovrà quin­di lavo­rare su gomme che pos­sano sostenere pres­sioni di parten­za più basse sen­za dan­neg­gia­r­si, o, in alter­na­ti­va, su una car­cas­sa che riesca a man­tenere il pro­fi­lo inal­ter­ato in ter­mi­ni di impronta a ter­ra anche ad alti val­ori di pres­sione. Qualunque sia la stra­da, non si trat­terà di un com­pi­to facile per Mario Iso­la e i suoi, con­sideran­do i tem­pi stret­tis­si­mi imposti dal­l’a­gen­da. Nel frat­tem­po, tut­tavia, le ter­mo­cop­erte potreb­bero essere abo­lite per le gomme wet, che invece han­no dato ottime risposte nei test effet­tuati a fine 2022. Non ci res­ta che vedere cosa voter­an­no le squadre a liv­el­lo di For­mu­la 1 Com­mis­sion, dal momen­to che l’ap­provazione defin­i­ti­va si ottiene solo con almeno otto squadre a favore.

Ph. Mer­cedes-AMG PETRONAS For­mu­la 1 Team ©

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