George Russell vince il Gran Premio del Brasile e trionfa in Formula 1 per la prima volta in carriera. Un fine settimana in cui succede di tutto, dalla prima posizione di Magnussen nelle qualifiche, allo scoppio del litigio tra i piloti Red Bull. Analizziamo insieme al nostro Riccardo Ronchini i cinque elementi chiave del fine settimana paulista.
1. UN RUSSELL D’ORO. Finalmente, la tanto bramata prima vittoria è arrivata. E non è arrivata per caso, ma è stata pienamente meritata dall’inglese, che ha fornito una prestazione incredibile, in perfetta sintonia con una W13 finalmente molto competitiva, che ha ampiamente dimostrato in tutto il fine settimana brasiliano di poter essere la principale indiziata alla vittoria di domenica. Alla fine, aver migliorato la vettura fino all’ultimo ha dato i suoi frutti. Occhio Ferrari, la Mercedes c’è.
2. IL DANESE VOLANTE. E chi lo aveva mai visto un Magnussen così? Un venerdi da leone per il piloda Haas, che, dopo sei lunghi anni, regala la prima pole position della sua storia alla scuderia statunitense. Nessuno si aspettava potesse vincere sabato, ma solo il fatto che sia riuscito a battere dei colossi come Red Bull e Mercedes la dice lunga su cosa K‑Mag sia riuscito ad ottenere. La nota più lieta del week-end, se non dell’intera stagione, arriva proprio dal pilota danese.

3. FERRARI, CHE FATICA. Niente da fare, non ci siamo. La Rossa si è persa per strada: la monoposto è lontana parente di quella vista ad inizio stagione e, tra un errore e l’altro del muretto, i piloti possono fare ben poco. L’uscita in pista di Leclerc in qualifica, con gomme intermedie in condizioni di asfalto asciutto è veramente ai limiti dell’assurdo. L’ennesimo errore da matita rossa che si somma a tutti gli altri visti in questo 2022. Non può essere un caso che il povero Charles sia esploso in questo modo e abbia reagito come abbiamo visto tutti. Urge fare qualcosa in casa Ferrari, prima che la situazione precipiti, a meno che non sia già troppo tardi.
4. MAX MA CHE COMBINI? Una reazione così proprio non ci stava. Era sesto in una corsa che non contava nulla, senza avere alcuna chance di vincere e per di più avendo già conquistato il Mondiale. Che bisogno c’era di fare questo dispetto a Perez e a tutto il team? Specialmente dopo tutto quello che il buon Checo ha fatto per lui in questi due anni, vedere Abu Dhabi 2021 e non solo. Un comportamento da bambino egocentrico, che, nel bene o nel male, deve essere sempre al centro del mondo.

5. CHAPEAU CHARLES. Ma che gara ha fatto? Era finito a muro dopo un contatto con Norris, è rientrato ultimo e, nonostante tutto, ha chiuso quarto al traguardo. Si è rimboccato le maniche e, ancora una volta, ha dimostrato a tutti cosa è capace di fare al volante di una monoposto. Senza il minimo dubbio è lui l’MVP della domenica.
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