A due settimane dall’appuntamento in Messico, la Formula 1 arriva in Brasile per la penultima tappa del calendario 2022. Sullo storico circuito di Interlagos avrà luogo la terza e ultima Sprint Race della stagione, che metterà a disposizione di team e piloti un bottino aggiuntivo di punti, fondamentale per decidere le sorti delle lotte ancora aperte. In questa Hammer Time Preview approfondiremo, come sempre, strategie, record, storia del tracciato, curiosità, programmazione televisiva e previsioni meteo, che minacciano abbondanti piogge durante tutto il week-end.
Il Circuito di Interlagos, che prende il nome dalla cittadina in cui sorge, situata tra i due laghi artificiali Guarapiranga e Billings, è la principale pista permanente di San Paolo del Brasile ed è stata inaugurata nel 1940. È stata utilizzata per la prima volta in Formula 1 nel 1973 e ha ospitato il Gran Premio del Brasile per 39 edizioni tra quell’anno e il 2019, mentre nel 1978 e dal 1981 al 1989 compresi la manifestazione si è svolta sul circuito di Jacarepaguá, vicino a Rio de Janeiro.
Nel 2020 il Gran Premio del Brasile è stato cancellato a causa della pandemia di Covid-19, per tornare in calendario dal 2021 con la denominazione di Gran Premio di San Paolo. Oggi l’autodromo è intitolato a José Carlos Pace, pilota italo-brasiliano deceduto nel 1977.
Il tracciato originario era lungo ben 8 chilometri e una parte si sviluppava lungo il perimetro del terreno ad esso riservato, con rettilinei molto lunghi raccordati da curve estremamente veloci, come Curva 1 e 2, Subida dos boxes e Arquibancadas. La parte interna, invece, si ripiegava su se stessa con alcune curve lente, contenute all’interno della parte veloce. Dal 1957 è stata utilizzata anche solo la parte esterna, in una configurazione chiamata Circuito Externo.

Negli anni Ottanta l’Autodromo aveva perso ormai tutte le competizioni automobilistiche maggiori, pertanto si scelse di rinnovare le strutture per renderlo nuovamente appetibile. La Formula 1 tornò qui nel 1990 e trovò diverse modifiche: la velocissima parte iniziale era stata trasformata in viabilità di servizio e non era più parte del tracciato. La prima curva era stata sostituita da una chicane in ripida discesa, la S do Senna, che immette sulla veloce Curva do Sol. A partire da tale punto, il nuovo tracciato percorre in senso opposto rispetto all’originale il tratto Curva do Sol, Reta oposta, Curva Subida do lago, e il rettilineo tra questa e la Curva Ferradura, che, modificata, immette sulla sezione che porta alla Curva Laranja. Un’altra modifica era stata apportata nella zona tra le curve Mergulho e Junção, dove il rettilineo che le raccorda era stato spostato leggermente più a monte per ampliare la via di fuga, e di conseguenza le due curve vengono riprofilate allo stesso scopo.
Da queste modifiche è derivato il circuito attuale, lungo solo 4,3 km, ma bilanciato e spettacolare allo stesso tempo, con tratti rapidi e dall’alta velocità media, uniti a sequenze tecniche come la chicane S do Senna dopo la partenza o il secondo settore, che presentano entrambi dislivelli significativi. La pista si percorre in senso antiorario e generalmente in condizioni di caldo umido, con possibilità di violenti acquazzoni: tutti fattori che contribuiscono a complicare la vita di team e piloti.

La Federazione Internazionale ha approvato due zone DRS per questa edizione: la prima tra Curva 3 e Curva 4, con punto di attivazione tra Curva 1 e Curva 2, la seconda sul rettilineo principale, con detection point tra Curva 13 e Curva 14.
L’Autódromo José Carlos Pace in numeri:
- Lunghezza della pista: 4.309 metri
- Numero di giri in gara: 71
- Distanza di gara: 305.879 metri
- Curve: 15, di cui 5 a destra e 10 a sinistra (senso di percorrenza antiorario)
- Record sul giro in gara: 1:10.540 di Valtteri Bottas (2018, Mercedes AMG F1 W09 EQ Power+)
L’albo d’oro del Gran Premio del Brasile vedrebbe in testa Alain Prost con sei vittorie, ma se ci considerano solo le edizioni corse sul circuito di Interlagos in testa troviamo Michael Schumacher con 4. Seguono, considerando questa pista, Vettel e Hamilton con tre successi, Fittipaldi, Senna, Hakkinen, Montoya, Massa, Webber, Rosberg con due, e Pace, Lauda, Reutemann, Laffite, Arnoux, Prost, Mansell, Damon Hill, Jacques Villeneuve, Coulthard, Fisichella, Raikkonen, Button e Verstappen con uno.
Dal punto di vista dei costruttori, domina Ferrari con nove successi a Interlagos, seguita da McLaren con otto, Red Bull con cinque, Williams e Mercedes con quattro, Benetton con due, e Lotus, Brabham, Ligier, Renault, e Jordan con uno.
Per il Gran Premio di San Paolo, Pirelli ha scelto di portare le tre mescole centrali, come avvenuto ad Austin e a Città del Messico: C2 come P Zero White hard, C3 come P Zero Yellow medium e C4 come P Zero Red soft.

Come anticipato, il layout di Interlagos è molto bilanciato, con trazione e frenate che non incidono particolarmente sugli pneumatici (entrambi i parametri hanno voto 3/5 sulla scala Pirelli). Il tracciato è scorrevole e la penuria di curve estremamente lente consente ai team un maggiore controllo del degrado sugli pneumatici posteriori.
Lo stress sugli pneumatici è quindi contenuto (3/5), ma la conformazione della pista richiede un carico aerodinamico medio-alto (4/5) per via delle numerose curve presenti soprattutto nel secondo settore. I carichi medio-alti, uniti alle temperature calde, sono dunque fattori che potrebbero portare ad un maggiore degrado delle gomme durante la gara.
Lo scorso anno abbiamo visto strategie piuttosto diverse, ma i tre piloti sul podio avevano adottato una soluzione a due soste. Il vincitore Lewis Hamilton ha concluso la gara su P Zero White hard, davanti a Max Verstappen e a Valtteri Bottas con la stessa mescola.
Anche lo scorso anno Interlagos aveva ospitato una Sprint Race, fattore che contribuisce ad ampliare il ventaglio di possibili strategie da parte dei team. Oltre ai sorpassi ai box, ci aspettiamo anche tanti sorpassi in pista, come quelli visti lo scorso anno, soprattutto considerando che questi saranno ancora più favoriti dal fatto che con le monoposto ad effetto suolo i piloti possono stare ancora più vicini. Nel 2021 Lewis Hamilton ha disputato qui una delle migliori gare della sua carriera, conquistando, con una rimonta a suon di sorpassi, una vittoria che sembrava impossibile.
Il circuito di Interlagos è situato ad 800 metri sopra il livello del mare e, quindi, i team dovranno affrontare nuovamente, seppur in modo minore, alcune problematiche affrontate nel recente GP del Messico. Per quanto riguarda la Power Unit, il tracciato di San Paolo andrà a mettere sotto pressione i gruppi turbocompressori. Per compensare la perdita di potenza, stimata in circa 1,5% a causa dell’aria più rarefatta, il gruppo turbocompressore dovrà girare ad una velocità maggiore di circa 2.000 giri/min, senza però incidere più di tanto sul consumo di carburante.

Infine la programmazione TV e meteo, che prevede piogge nel week-end, condizione non rara per Interlagos, insieme a quella di caldo umido.
Di seguito i dettagli da weather.com:
- Venerdì 11 Novembre: temperature max 27°, min 18° — temporali sparsi — precipitazioni 80% — umidità 75% — vento 23 km/h.
- Sabato 12 Novembre: temperature max 26°, min 18° — temporali — precipitazioni 80% — umidità 69% — vento 16 km/h
- Domenica 13 Novembre: temperature max 28° min 20° — temporali sparsi — precipitazioni 70% — umidità 69% — vento 14 km/h
La programmazione:
Venerdì 11 Novembre 2022:
- 16:30 — 17:30 Prove Libere 1 — SKY Sport F1 HD (differita TV8 non prevista)
- 20:00 — 21:00 Qualifiche — SKY Sport F1 HD (differita TV8 non prevista)
Sabato 12 Novembre 2022:
- 16:30 — 17:30 Prove Libere 2 — SKY Sport F1 HD (prevista diretta TV8)
- 20:30 — 22:00 Sprint Race — SKY Sport F1 HD (prevista differita TV8 alle 22:00)
Domenica 30 Ottobre 2022:
- 19:00 — 21:00 Gara — SKY Sport F1 HD (prevista differita TV8 alle 21:30)

Se Red Bull e Max Verstappen possono correre rilassati, con i propri titoli ormai saldamente in tasca, sono invece diversi i piloti ed i team ancora in lotta per punti importanti in ottica Mondiale. Ferrari continua ad inseguire una vittoria che manca dal Gran Premio d’Austria, auspicabile per garantire il secondo posto nei costruttori e per riportare Charles Leclerc alle calcagna di Sergio Perez.
La Scuderia di Maranello, inoltre, deve gestire un vantaggio di 40 punti per assicurarsi il secondo posto, ma Mercedes non si dà per vinta e tenterà il tutto per tutto per cercare la rimonta. Dato il grandissimo recupero in termini di performance da parte della compagine della Stella, non è infatti da escludere un’eventuale rimonta, che avrebbe del sensazionale se si pensa alle prime gare della stagione.
Nelle retrovie, invece, è ancora accesissima la lotta Alpine-McLaren, con quest’ultima che in Messico ha ritrovato il suo secondo alfiere, Daniel Ricciardo, apparso finalmente di nuovo in forma. Come se non bastasse, più indietro si fanno interessanti anche la lotta Alfa Romeo-Aston Martin e quella Haas-Alpha Tauri.
Non ci resta dunque che attendere per scoprire cosa accadrà su questo storico circuito, il quale promette grandi colpi di scena anche alla luce delle previsioni meteo, che andranno quasi sicuramente a ribaltare le carte intavolate dai contendenti. Resterà poi solo un ultimo colpo per chiudere definitivamente questa stagione dalle grandi promesse, ma che forse, a conti fatti, lascerà un po’ di amaro in bocca.
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