MEXICO CITY, MEXICO - OCTOBER 29: Max Verstappen of Red Bull Racing and The Netherlands during qualifying ahead of the F1 Grand Prix of Mexico at Autodromo Hermanos Rodriguez on October 29, 2022 in Mexico City, Mexico. (Photo by Peter Fox/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202210290820 // Usage for editorial use only //

Max Verstappen vince il Gran Premio del Messico, davanti alle due Mercedes di Hamilton e Russell, che confermano le ottime prestazioni messe in mostra ad Austin. Male entrambe le Ferrari, mai in lotta per le posizioni che contano. Andiamo a scoprire, insieme al nostro Riccardo Ronchini, i cinque elementi chiave del fine settimana messicano.

1. THE BEST. Non c’è niente da fare: alla fine vince sem­pre lui. Cer­to, rispet­to ad Austin, quel­la del Mes­si­co è sta­ta una gara molto più tran­quil­la. Sem­pre in con­trol­lo, sen­za mai dover­si spin­gere oltre il lim­ite. Obi­et­ti­vo rag­giun­to con il min­i­mo sfor­zo, il tut­to diven­tan­do il pilota più vin­cente di sem­pre in una sin­go­la sta­gione di For­mu­la 1. Mica male.

2. CONTINUITÀ. Quel­la che Mer­cedes ha final­mente trova­to in queste ultime gare del 2022. Chiaro, la dis­tan­za da Red Bull è anco­ra tan­ta e per vin­cere già in ques­ta sta­gione servirà una gara paz­za, però il gap è sta­to ridot­to e in otti­ca 2023 questo è cer­ta­mente un otti­mo seg­nale. Da sot­to­lin­eare anche un Hamil­ton ritrova­to, al suo sec­on­do pos­to con­sec­u­ti­vo e final­mente davan­ti a George Rus­sell con una cer­ta costanza.

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3. FERRARI DESAPARECIDA. La situ­azione com­in­cia a far­si pre­oc­cu­pante. È vero: il Mes­si­co è una pista molto par­ti­co­lare, però all’Au­to­dro­mo Her­manos Rodriguez la F1-75 è venu­ta meno anche nel suo pun­to forte: il giro sec­co. Sainz e Leclerc han­no infat­ti chiu­so rispet­ti­va­mente quin­to e set­ti­mo in qual­i­fi­ca, per­fet­ta rap­p­re­sen­tazione di un fine set­ti­mana pri­vo di acu­ti. Sen­za poi par­lare del dis­tac­co accusato da Max la domeni­ca, che nel caso di Leclerc è sta­to supe­ri­ore al min­u­to. Una vera e pro­pria eternità.

4. FIA INADEGUATA. Dopo aver cer­ti­fi­ca­to l’in­frazione di Red Bull tut­ti si aspet­ta­vano il pug­no di fer­ro da parte del­la Fed­er­azione Inter­nazionale nei con­fron­ti del team Cam­pi­one del Mon­do. Invece la FIA ha stupi­to tut­ti anco­ra una vol­ta in neg­a­ti­vo, con una sanzione che, a det­ta di buona parte degli addet­ti ai lavori, non è altro che un buf­fet­to. Si pote­va creare un prece­dente con pene sev­eris­sime, che scor­ag­giasse i team ad infran­gere il bud­get cap, invece ora nes­suno si farà prob­le­mi nel­lo scav­al­care le regole.

5. MA CHE BEL RICCIARDO. Un gran bel fine set­ti­mana quel­lo del pilota aus­traliano, che in questo finale di sta­gione sem­bra in lenta ripresa. Pec­ca­to che al momen­to risul­ti anco­ra sen­za un sedile per la prossi­ma anna­ta e che le chance di vedere una For­mu­la 1 sen­za Daniel aumenti­no di giorno in giorno. Sarebbe una gran perdi­ta, anche per­chè un Ric­cia­r­do al top di for­ma e fidu­cia è cer­ta­mente uno dei più for­ti del­l’in­tera griglia.

Ph. Red Bull Con­tent Pool ©

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