Al contrario di quanto potevano lasciar presagire le premesse della vigilia, sul bellissimo tracciato di Austin va in scena una gara dall’esito incerto fino a pochi giri dalla fine. A vincere è ancora una volta l’uomo del momento, Max Verstappen, tuttavia in quest’occasione la sua non è stata un’impresa semplice: chiedere a Lewis Hamilton e a Charles Leclerc. Restate con noi per scoprire i voti di tutti i protagonisti di giornata.
Max Verstappen, voto 9.5: in gara il Campione del Mondo in carica si riconferma implacabile, tuttavia, se proprio dobbiamo trovargli un possibile “punto debole” allora non possiamo non parlare delle qualifiche, in cui spesso dà l’impressione di avere qualcosa in meno rispetto al suo potenziale sulla lunga distanza. Anche in Texas, il copione si ripete, con le Ferrari davanti al sabato, mentre la domenica non basta nemmeno un errore dei suoi meccanici ai box per privarlo di un successo che ormai sembra quasi pura formalità. (QUASI) PERFETTO.
Lewis Hamilton, voto 9: alla luce del risultato delle qualifiche, in pochi si sarebbero aspettati di ritrovarlo in lotta per la vittoria fino a pochi giri dalla bandiera a scacchi. La W13, però, sotto il sole texano è stata capace di intavolare un ottimo passo gara su pneumatici hard, il che, grazie alle straordinarie doti di gestione del sette volte iridato, ha consentito alla Mercedes di sperare fino all’ultimo. A nulla, tuttavia, è valsa la sua resistenza nel finale contro una RB18 irresistibile sul dritto. AD UN PASSO DAL SOGNO.

Charles Leclerc, voto 9: appresa la notizia del suo arretramento in griglia di ben dieci posizioni, tifosi e addetti ai lavori si aspettavano una corsa in rimonta da parte del monegasco, e così è stato. Sorpasso dopo sorpasso, infatti, il giovane talento della Scuderia di Maranello si è fatto strada verso la vetta, infiammando il pubblico presente al COTA. Complice una Safety Car dalle tempistiche a lui piuttosto favorevoli, inoltre, centra un podio a dir poco insperato, sfoderando un sorpasso da capogiro ai danni di un sorpreso Sergio Perez. ALL’ARREMBAGGIO.
Sergio Perez, voto 7: una prestazione discreta, la sua, che lo ha visto risalire dalla nona alla quarta piazza sfruttando il potenziale di una RB18 a dir poco stratosferica. L’aspetto più interessante per il messicano, tuttavia, non è rappresentato dalla piccola rimonta effettuata in gara, bensì dalla performance confezionata in qualifica, quando, dopo diverso tempo, ha saputo contenere il gap dal suo compagno di squadra entro i due decimi di secondo. WORK IN PROGRESS.

George Russell, voto 5: troppa irruenza, chiedere al povero Carlos Sainz. Con un Lewis Hamilton decisamente in crescita, il giovane talento di King’s Lynn sembra avvertire maggiore pressione, probabilmente in quanto estremamente desideroso di avere la meglio nel confronto interno a fine stagione. Tuttavia, se il trend continuerà ad essere questo anche nelle restanti tre gare, non è detto che Hamilton non possa avere la meglio. Serve ritrovare serenità e reagire, per uscire da quello che è a tutti gli effetti un momento no. ECCESSO DI FOGA.
Sebastian Vettel, voto 9.5: finalmente di nuovo Seb. Grazie ad un’Aston Martin insolitamente competitiva, il quattro volte Campione del Mondo rivive l’ebrezza dei duelli passati, ritrovandosi in lotta per posizioni a dir poco insperate. Come non ringraziarlo, infine, per le emozioni regalateci nel rusticano duello al fianco di Kevin Magnussen? Davvero una gioia per gli occhi. VECCHIA GLORIA.

Fernando Alonso, voto 10: da dove iniziare? Gli aspetti da analizzare all’interno della sua prestazione sarebbero molteplici, tuttavia a renderla così speciale è sicuramente l’attitudine mostrata dallo spagnolo, capace di restituire alla Formula 1 moderna la figura del pilota-eroe tanto cara agli spettatori della cosiddetta epoca d’oro del motorsport. Peccato solo per la penalità ricevuta, davvero ingenerosa nei suoi confronti dopo lo spavento provato in seguito allo scenico contatto con Stroll. EROE VINTAGE.
Lance Stroll, voto 2: da qualche giorno a questa parte, ci si continua a chiedere come abbia potuto compiere con tanta leggerezza una manovra tanto pericolosa, quale quella effettuata ai danni di Alonso. Un gesto veramente incomprensibile, il suo, giustificato con un pressappochismo inquietante e semplicemente disarmante. Staremo a vedere se ci saranno delle conseguenze. ASSASSIN’S CREED.
Federazione Internazionale, voto 4: purtroppo, chi dovrebbe ergersi ad arbitro della competizione continua inesorabilmente a commettere errori, non dando il benché minimo cenno di ripresa. A riprova di quanto detto, la disparità nelle misure adottate per punire George Russell e Fernando Alonso, l’uno colpevole di aver eliminato il poleman dopo pochi secondi dallo spegnimento dei semafori, l’altro di essere rimasto in pista con uno specchietto ritenuto pericolante e non adatto agli standard di sicurezza previsti. TUTTO IL CONTRARIO.
Ph. Red Bull Content Pool ©