Sullo storico circuito di Monza, al termine di una gara non priva di polemiche, a vincere è nuovamente Max Verstappen. La Rossa, tuttavia, sembra essersi riaccesa, con Leclerc e Sainz autori di una prova maiuscola davanti al pubblico di casa. Restate con noi per scoprire i voti di tutti i protagonisti di giornata.
Max Verstappen, voto 10: che parta primo, settimo o ultimo, il risultato non cambia. A vincere è sempre lui, complice una RB18 in stato di grazia e semplicemente incontrastabile sulla lunga distanza. A riprova di quanto detto, il primo stint dell’olandese su gomme soft, di una costanza sbalorditiva nonostante l’elevato numero di passaggi compiuti prima della sosta. INOSSIDABILE.

Charles Leclerc, voto 10: mette in pista tutto sé stesso, nella speranza di regalare l’impossibile alla marea rossa, riversatasi in massa sulle tribune del circuito brianzolo. La pole position conquistata al sabato, l’ennesima di questa stagione, alla luce della prestazione confezionata da Verstappen e dalla sua Red Bull, inoltre, risulta ancor più una vera e propria impresa da vedere e rivedere. Purtroppo per lui, tuttavia, al momento nemmeno questo basta ad impensierire il Campione del Mondo in carica. CAPOPOPOLO.
George Russell, voto 8.5: in un week-end di ritrovate difficoltà per la sua W13, riesce a metterci una pezza concludendo in un’ottima terza posizione. Il gap di quasi un secondo e mezzo inflittogli il sabato dalla Ferrari di Charles Leclerc non lasciava grandi speranze in vista della corsa, eppure il nativo di King’s Lynn ha saputo sfoderare ancora una volta un grande passo gara, grazie al quale è riuscito a difendersi dal ritorno di uno scatenato Carlos Sainz. CONSISTENZA.
Carlos Sainz, voto 10: nel pomeriggio della domenica brianzola, a prendersi la scena è stato lui, grazie ad una rimonta da capogiro. Scattato dalla diciottesima casella dello schieramento, causa penalità, lo spagnolo del Cavallino Rampante non si è perso d’animo, scalando posizioni su posizioni, giro dopo giro. Solo la Safety Car riesce a frenarlo nel finale, quando ormai il podio stava iniziando a diventare un obiettivo più che mai concreto. EL MATADOR.

Lewis Hamilton, voto 9: sebbene leggermente oscurata dalle gesta di Carlos Sainz, anche quella del sette volte iridato di casa Mercedes è stata una grande risalita verso la vetta. È vero: le tempistiche sono state differenti da quelle dello spagnolo, tuttavia il risultato finale non è molto differente. Hamilton, infatti, conclude quinto, riuscendo addirittura a battere Sergio Perez, quest’ultimo dotato di una monoposto decisamente più performante. NELL’OMBRA.
Sergio Perez, voto 5.5: non ci siamo proprio. In qualifica rimedia un distacco di oltre un secondo dal poleman e di nove decimi dal proprio compagno di squadra, mentre in gara non riesce mai ad incidere, anche a causa di un inconveniente occorso ad uno dei dischi dei freni della sua RB18. Urge trovare una soluzione, quanto meno per tornare sui livelli di inizio campionato. SPAESATO.
Nyck De Vries, voto 9: chiamato a sostituire l’indisponibile Albon, non delude le aspettative, anzi. L’olandese, infatti, sfodera una prestazione di primissimo livello, annichilendo Latifi e dimostrando di meritare un sedile in Formula 1 (magari proprio quello del canadese). Staremo a vedere se un team deciderà di ingaggiarlo in vista della prossima stagione. SHOWTIME.

Direzione gara, voto 3: quanto accaduto in occasione dell’ingresso in pista della Safety Car nel corso delle ultime tornate rappresenta un mix di errori madornali. Viene innanzitutto da chiedersi come, in una competizione del calibro della Formula 1, si possa far uscire la vettura di sicurezza davanti al terzo classificato, costringendo il duo di testa ad effettuare un ulteriore passaggio per riprendere la propria posizione alle spalle di quest’ultima. Come se non bastasse, ad aggravare il tutto sono le tempistiche, incredibilmente dilatate nonché inaccettabili nel contesto di una situazione come quella verificatasi a Monza, con una sola vettura ferma a bordo pista. Impossibile, infine, non citare la presenza di un trattore sul tracciato, impegnato a rimuovere la monoposto di Ricciardo (per di più in contromano) mentre tutte le vetture procedevano a scaldare gli pneumatici. FESTIVAL DELL’ORRORE.
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