Max Verstappen vince il Gran Premio d’Olanda, davanti a Russell e Leclerc. Come da previsione, il leone olandese conquista un altro territorio, nell’attesa di farcela anche a Monza.
Ci siamo. La Formula 1 è pronta ad affrontare e la sua quindicesima tappa, a Zandvoort, a casa di Max. Tra il tripudio orange, tra il mare e la sabbia, l’asfalto mondiale accoglie una Red Bull e un padrone di casa più in forma che mai. Scattano davanti a tutti, circondati dalle due Ferrari di Leclerc e Sainz, che non hanno più nulla… da perdere. Pronti, via. Aggredisce Leclerc, ma Verstappen chiude la porta e resta davanti, mentre Hamilton tenta l’attacco su Sainz con tanto di contatto ma senza successo. Nell’agitazione del primo giro, Magnussen tocca la barriera, ma prosegue, con la RB18 del Campione del Mondo in carica che inizia ad allungare i metri di distanza da Leclerc, mentre Hamilton mette nel mirino la rossa di Sainz. Decimo passaggio e Fernando dà ulteriore prova della sua grinta fulminando Gasly e agguantando la dodicesima piazza, poi l’undicesima grazie alla zampata su Tsunoda.

Ma la gara è ancora lunga. Alpine punta a una sosta, richiamando il due volte iridato ai box per montare la gomma dura. Quindicesimo giro e Sainz passa dalla pit lane, ma la sosta è troppo lunga, la posteriore sinistra non è pronta. Intanto, Perez nell’uscire dai box passa sopra la pistola della Ferrari in terra, passa davanti allo spagnolo, che rientra solo undicesimo. Un ennesimo errore. È il turno di Leclerc, al giro 18. Tutto regolare, per rientrare quarto. Ed ecco Max, che monta la gomma soft nuova e si piazza dietro le due Mercedes di Hamilton e Russell.
Al venticinquesimo giro, la classifica dice Hamilton leader seguito da Russell, Verstappen, Leclerc, Perez, e Sainz, con quest’ultimo che fatica nelle prestazioni. Tre tornate dopo, Max mangia la W13 di Russell per mettere nel mirino la Freccia di Hamilton. Trentesimo giro e Lewis entra ai box, per lui gomma bianca, mentre Max prende la testa della corsa seguito dall’altra Mercedes, da Leclerc, Perez e dal sette volte Campione del Mondo. Al trentaduesimo passaggio tocca anche a Russell fare la propria sosta, “Hard” anche per lui, che rientra in pista quinto alle spalle di Hamilton e davanti a Sainz.

Al trentaseiesimo giro, Hamilton tenta l’attacco su Perez, che chiude la Mercedes. Ma Lewis non molla, prende la scia nel rettilineo principale e passa il messicano, mantenendo la posizione nonostante l’ostacolo Sebastian Vettel. La seconda Red Bull si fa raggiungere anche da Russell e scala in quinta posizione. Alla quarantesima tornata, Max è sempre in testa seguito da Leclerc ed Hamilton, che continua a segnare giri veloci. Quarantaquattresimo giro: Tsunoda si ferma a bordo pista convinto che le gomme dopo il pit non siano state fissate correttamente, ed è bandiera gialla, mentre Sainz rientra nono dopo il secondo pit stop. Due tornate dopo è il turno di Leclerc, ora quarto alle spalle delle Mercedes e di Verstappen. Tsunoda è ancora una volta ai box per problemi alle cinture, ma “Something wrong” comunica il giapponese e l’AlphaTauri deve fermarsi. È Virtual Safety Car, passano dai box Max e le due Mercedes.
Cinquantacinquesimo giro, e altra Alfa… Romeo si pianta alla fine del rettilineo principale. È Bottas, ed è Safety Car, 15 tornate dalla fine del Gran Premio. Torna il valzer dei pit: Verstappen, Leclerc, Perez, con l’olandese che si trova alle spalle delle due Mercedes di Russell e…Hamilton, nuovamente leader. Sainz fa la sua sosta, e ancora una volta problemi: uscendo dalla piazzola viene toccato dall’Alpine di Alonso. In attesa dei 5 secondi di penalità, rientra in pista sesto. A dodici giri dal termine la corsa riparte, con Verstappen che all’esterno che subito prende la posizione su Lewis. Dietro di loro Russell, Leclerc e Sainz. Al sessantaquattresimo passaggio, Russell sorprende Hamilton, lo attacca, lo passa e George è secondo. Charles si avvicina e riesce a strappare il podio a Lewis.

Cinque giri dalla fine. Perez tenta di infastidire Sainz, al quale vengono comunicati i 5 secondi di penalità. Verstappen taglia primo il traguardo, accompagnato dal boato della sua gente, segnando il 30esimo successo in carriera. Con l’alta probabilità che a Monza, le vittorie, diventino 31. E si sa, a casa nostra, fa sempre un po’ più male.
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