Sapevate che la RB18, in termini di punti conquistati, non è poi così tanto diversa dalla W11? Sapevate che quella di Verstappen è la quarta rimonta più veloce di sempre? Sapevate che, a questo punto della stagione, nel 2019 Leclerc aveva solo quattro punti in meno rispetto a quelli che ha ora? Bentornati a #StatsTime, rubrica curata dal nostro Gabriele Arcuri, attraverso la quale daremo risalto a una serie di numeri e curiosità meritevoli di attenzioni e analisi.
Il dominio Red Bull in quel di Spa-Francorchamps, quattordicesimo appuntamento mondiale, ha stupito tutti non tanto per il risultato finale, pronosticabile anche prima del week-end belga, quanto per il modo in cui questo è arrivato: sono stati addirittura 17.8 i secondi di distacco tra Verstappen, partito in quattordicesima posizione, e il suo compagno di squadra Perez, staccato a sua volta di 9 secondi dal terzo classificato Carlos Sainz. Un’egemonia del genere non si vedeva dai tempi di Hamilton con la W11, un magico binomio in grado di portare a Brackley il titolo piloti con quattro gare di anticipo (in un calendario di sole diciassette tappe, ndr). Ma perché questo paragone assurdo? Perché potremmo aver sottovalutato la RB-18, e con essa Max Verstappen.

Nel 2020, proprio dopo quattordici Gran Premi disputati, la Mercedes aveva un bottino di 504 punti. Nel 2022, la Red Bull ne ha 475. Hamilton aveva 307 punti, Verstappen ne ha 284. Se pensiamo a quanto dominante la monoposto della scuderia di Brackley fosse, il leggero scarto con le lunghezze ottenute dalla Red Bull in questa stagione risulta davvero incredibile. La vettura del team anglo-austriaco, almeno per quanto osservato la scorsa settimana, che sia a causa dell’ultima direttiva tecnica o per via della conformazione del circuito poco importa, è risultata imprendibile per chiunque, in qualsiasi tipo di condizione. Questo capolavoro di ingegneria, unito al talento encomiabile di Verstappen, protagonista di una rimonta a dir poco eccezionale, potrebbe rivelarsi la combinazione perfetta per l’inizio di una nuova era Red Bull.
Analizzando nel dettaglio la fulminea rimonta del Campione del Mondo in carica, la prima cosa che salta all’occhio è come, dopo soli dodici tornate, si trovasse già al comando della corsa: è la quarta rimonta fino alla prima posizione più veloce nella storia della Formula 1. Sì, perché c’è chi ha fatto addirittura meglio. Carlos Reutemann, decimo al via del Gran Premio di Germania nel 1975, riuscì nell’impresa in soli dieci giri, mentre Jim Clark, anch’esso in Belgio, nel 1962 prese la testa della corsa all’ottava tornata. La più incredibile rimane tuttavia quella di Jackie Stewart nel Gran Premio del Sudafrica del 1973: sedicesimo in griglia, primo al settimo giro. In più, solo Bruce Mclaren, prima di Verstappen, aveva vinto due gare consecutive partendo dalla decima posizione o da una ancora peggiore. Sono dunque già nove le vittorie dell’olandese nel 2022, il quale, con questo andamento forsennato, potrebbe annientare il record del maggior numero di gare vinte in una stagione: 13, condiviso da Sebastian Vettel e Michael Schumacher.

Passiamo invece all’altro lato della medaglia, a coloro passati, in undici Gran Premi, da 39 punti di vantaggio sul team anglo-austriaco a 118 di svantaggio: Scuderia Ferrari. Non ha più senso parlare di errori strategici o problemi di affidabilità: ora c’è bisogno di esaminare i punti ottenuti nella classifica piloti e in quella costruttori, ed entrambe parlano molto chiaro. Parlano chiaro soprattutto alla luce del fatto che, a questo punto della stagione, nel 2019 Leclerc aveva 182 punti, 4 in meno rispetto a quelli di questa stagione, nella quale il monegasco guida una F1-75 che avrebbe potuto tranquillamente giocarsi il campionato. A Maranello ora le speranze rasentano lo zero, che non sia il caso di focalizzarsi già sul 2023?
Va dunque in archivio anche questo appuntamento di #StatsTime. Next Stop? Zandvoort, Olanda.
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