Dopo l’inconfutabile dominio Red Bull in territorio belga e con i 98 punti di distacco tra il leader del campionato, Verstappen, e la Ferrari di Leclerc, non resta che abbandonarci al leitmotiv che ha contraddistinto molte delle stagioni passate.
Il Mondiale è davvero chiuso? Affermativo. Spa-Francochamps, infatti, ha chiarito a tutti che a Ferrari mancano i mezzi tecnici e organizzativi per una rincorsa iridata ormai impossibile. Il saliscendi di curve che si snodano tra le Ardenne è stato spietato nei confronti della Scuderia di Maranello, certificando un’inferiorità netta rispetto alla Red Bull. La F1-75 è ormai chiaramente meno competitiva della controparte austriaca, capace di aprire un gap prestazionale difficilmente richiudibile in una seconda parte di stagione che parrebbe a senso unico.
Per bocca degli stessi piloti rossi, le RB18 erano inarrivabili e i distacchi, oltre che i dati cronometrici, sono inequivocabili. In una gara partita con i migliori auspici, il team italiano è dovuto tornare a casa con le pive nel sacco, succube di un motore non all’altezza e di un degrado delle gomme troppo accentuato se paragonato a quello delle dirette rivali.
Se è vero che la gara di Leclerc è stata l’esempio lampante che il famoso detto “la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo” è spesso e volentieri calzante con la realtà, dal momento che il primo pit-stop è stato obbligato a causa della visiera a strappo di Verstappen che si è incastrata nel condotto di raffreddamento dei freni della Rossa numero 16, è altrettanto vero che il ritmo gara non è stato certo quello atteso.
Anche il suo compagno Sainz, perfetto al via e alla ripartenza dopo la Safety Car, è stato lapidario nel post gara, dichiarando che, cito testualmente, “le gomme si scaldavano tanto e il nostro pacchetto non ha assolutamente funzionato”.

Se ai leciti problemi di natura tecnica, comprensibili quando ci si scontra con una delle scuderie più forti della storia recente, andiamo a sommare quelli di natura organizzativa all’interno del team, risulta evidente come non ci siano le condizioni per tentare una rimonta.
Anche a Spa, infatti, le scelte del muretto Ferrari sono state sulla bocca di tutti. Lo scorso week-end, tuttavia, a Maranello, hanno deciso di far soffrire i propri tifosi già dalle qualifiche del sabato, montando a Leclerc delle gomme nuove in luogo di quelle usate con cui sarebbe dovuto scendere in pista per tenere un treno in più in vista della gara.
Se fosse solo un banale errore, potremmo catalogarlo nell’ormai folta lista di scelte poco senzienti e pensanti, per dirla alla Calvino, della stagione, come ad esempio la scelta di fermare una volta in più il monegasco per tentare il giro veloce all’ultima tornata facendolo rientrare alle spalle di Alonso, ma questa volta c’è di più.
Xavier Marcos, ingegnere di pista di Charles, ha ammesso al pilota via radio che le gomme nuove sono state montate “per errore”, mentre Laurent Mekies ha detto, a qualifiche terminate, che la scelta è stata fatta volutamente per garantire a Leclerc di scattare davanti agli altri piloti penalizzati.
Questa contraddizione, emersa direttamente dalle parole di due figure di assoluto rilievo all’interno del box che dovrebbero essere in costante comunicazione tra loro, sottolinea il grado di confusione che regna all’interno di un team, che sembra ormai essere in preda ad una crisi d’identità senza precedenti anche nella gestione mediatica degli inconvenienti in pista.

Il circuito belga quindi, ancora una volta, ci lascia dinnanzi ad una realtà cruda e che non lascia spazio a chissà quali teorie interpretative. Ora, non resta che pensare ad affinare la monoposto per centrare il secondo posto nel Mondiale Piloti e in quello Costruttori, concentrandosi al contempo sin da subito sull’erede della F1-75 che dovrà scendere in pista l’anno prossimo e risolvere i problemi interni al team che hanno condizionato in maniera lampante la stagione di Leclerc e Sainz.
Compiti certo non semplici, ma che meritano di essere affrontati al più presto perché il fine settimana appena trascorso ci ha restituito una situazione oggettiva con cui bisogna fare i conti, senza lasciarsi condizionare dalla pura aritmetica: Spa è stata chiara, il campionato è chiuso.
Ph. Scuderia Ferrari Press Office ©