Sullo storico tracciato di Spa-Francorchamps, al rientro dalla pausa estiva, tra dubbi e perplessità va in scena un dominio schiacciate targato Red Bull. Quella di Max Verstappen e della sua RB18, infatti, è una supremazia netta, capace di ricordare lo strapotere di cui disponeva Mercedes all’inizio dell’era turbo-ibrida. Restate con noi per scoprire i voti di tutti i protagonisti di giornata.

Max Ver­stap­pen, voto 10: scat­ta­to dal­la quat­tordices­i­ma casel­la del­lo schiera­men­to, imp­ie­ga appe­na una venti­na di giri per pren­der­si la tes­ta del­la cor­sa, facen­do sì che il binomio da lui for­ma­to insieme alla sua RB18 si riv­eli fin da subito di un’altra cat­e­go­ria. Le altre mono­pos­to, infat­ti, al suo cospet­to paiono qua­si delle For­mu­la 2 nem­meno lon­tana­mente in gra­do di impen­sierir­lo. Da sot­to­lin­eare, tut­tavia, come anche il con­fron­to con il suo com­pag­no di squadra sia risul­ta­to impi­etoso, con Perez che, al pari del resto del­la con­cor­ren­za, non ha potu­to nul­la con­tro il Cam­pi­one del Mon­do in car­i­ca. DEMOLITORE. 

Ser­gio Perez, voto 7.5: con­sideran­do la vet­tura cap­i­tatagli tra le mani nel week-end in ter­ra bel­ga, il mes­si­cano fa il min­i­mo sin­da­cale, por­tan­do a casa il sec­on­do pos­to alle spalle del pro­prio vici­no di box. Sebbene la sec­on­da posizione finale di per sé rap­p­re­sen­ti asso­lu­ta­mente un buon risul­ta­to, non pos­si­amo dire altret­tan­to di quel­la con­quis­ta­ta da Perez a Spa, in quan­to mat­u­ra­ta al ter­mine di una gara in cui è sta­to facil­mente bat­tuto a par­ità di macchi­na da Ver­stap­pen, che parti­va quat­tordices­i­mo. Dev­as­tante, inoltre, la dif­feren­za di pas­so con quest’ultimo, che nel pri­mo stint, con gomme mor­bide usurate, rius­ci­va a girare costan­te­mente su tem­pi più veloci di quel­li di Ser­gio, il quale avrebbe dovu­to avere un van­tag­gio prestazionale nei suoi con­fron­ti, dal momen­to che mon­ta­va pneu­mati­ci medi. ASFALTATO.

Ph. Red Bull Con­tent Pool ©

Scud­e­ria Fer­rari, voto 4: il week-end di Spa-Fran­cor­champs mette nuo­va­mente a nudo tutte le lacune di una squadra che nel cor­so di questo 2022 ha ampia­mente delu­so alla luce del poten­ziale a sua dis­po­sizione. Ques­ta vol­ta la F1-75 non si è riv­e­la­ta all’altezza delle ambizioni dei due piloti in rosso, Charles Leclerc e Car­los Sainz, che dal can­to loro han­no però fat­to il mas­si­mo: lo spag­no­lo ha chiu­so in terza posizione, incalza­to addirit­tura dal­la W13 di George Rus­sell, men­tre il mon­e­gas­co ha ter­mi­na­to la pro­pria cor­sa in ses­ta posizione, nuo­va­mente alle prese con una serie scon­cer­tante di even­ti sfor­tu­nati dopo essere scat­ta­to dal­la quindices­i­ma casel­la. A pre­oc­cu­pare, tut­tavia, non è solo la per­for­mance del­la vet­tura, ben­sì l’atteggiamento del­la squadra tut­ta, che pare con­tin­u­a­mente cer­care di arrampi­car­si sug­li spec­chi nel vano ten­ta­ti­vo di difend­ere l’indifendibile, per­den­do di vol­ta in vol­ta cred­i­bil­ità. Serve al più presto una svol­ta, in pista ma soprat­tut­to fuori. NAUFRAGIO ROSSO.

Toto Wolff, voto 4: stan­do alle sue dichiarazioni, pro­trat­te­si dall’inizio del­la pausa esti­va fino alla vig­ilia del Gran Pre­mio del Bel­gio, a Spa avrem­mo dovu­to vedere una Mer­cedes in lot­ta per la vit­to­ria. Cosa ci ha rac­con­ta­to la pista? Niente di tut­to ciò. In qual­i­fi­ca, Lewis Hamil­ton ha rime­di­a­to qua­si due sec­on­di dal­la Red Bull di Ver­stap­pen e oltre un sec­on­do dal­la Fer­rari di Car­los Sainz, clas­si­f­i­can­dosi appe­na set­ti­mo, davan­ti al pro­prio com­pag­no di squadra, George Rus­sell, stac­ca­to di due dec­i­mi. Un risul­ta­to rac­capric­ciante, soprat­tut­to con­sideran­do che lo stes­so Wolff, pro­mo­tore del­la tan­to dis­cus­sa diret­ti­va tec­ni­ca anti-por­pois­ing, si aspet­ta­va ben altro dal­la tap­pa bel­ga. A pochi giorni dall’approvazione del­la TD39, infat­ti, il man­ag­er aus­tri­a­co ave­va dichiara­to che le mod­i­fiche introdotte da quest’ultima avreb­bero con­sen­ti­to alla W13 di ros­ic­chiare qualche dec­i­mo alla RB18 e alla F1-75, ma a farne mag­gior­mente le spese, invece, sem­bra essere sta­ta pro­prio la vet­tura argen­ta­ta del­la scud­e­ria di Brack­ley, ora nuo­va­mente alle prese con un saltel­la­men­to tan­to evi­dente quan­to fas­tidioso. In gara, tut­tavia, com­plice l’inattesa lentez­za man­i­fes­ta­ta dalle Fer­rari da metà cor­sa in poi, la situ­azione è anda­ta a miglio­rare, ma non suf­fi­cien­te­mente da con­sen­tire a Rus­sell di acci­uf­fare il podio. BOOMERANG. 

Ph. Mer­cedes-AMG PETRONAS F1 Team ©

Fer­nan­do Alon­so, voto 9: il duel­lo che lo ha vis­to coin­volto nel pri­mo giro al fian­co di Lewis Hamil­ton è sta­to sen­za ombra di dub­bio l’episodio più spet­ta­co­lare dell’intera cor­sa. Dopo essere sta­to col­pi­to dal sette volte irida­to di casa Mer­cedes, inoltre, il Principe di Oviedo non ha esi­ta­to nell’aprirsi in radio, con­fezio­nan­do l’ennesimo team radio da antolo­gia del­la sua car­ri­era. Le critiche pro­nun­ci­ate nei con­fron­ti di Hamil­ton, per quan­to ecces­sive, han­no infat­ti un sapore retrò in gra­do di resti­tuir­ci per alcu­ni istan­ti le rival­ità del pas­sato, con tut­to quel­lo che ne deri­va. Il suo quin­to pos­to finale, infine, par­la da solo. PILOTA D’ALTRI TEMPI. 

FIA, voto 0: il lupo perde il pelo ma non il vizio. Cam­biare le regole in cor­sa, nascon­den­dosi dietro al tema del­la sicurez­za, è un’operazione che fa male allo sport sot­to innu­merevoli pun­ti di vista, cre­an­do un dis­tanzi­a­men­to tra quest’ultimo e il pub­bli­co. Attual­mente, non disponi­amo dei dati nec­es­sari per pot­er affer­mare che la man­can­za di spet­ta­co­lo a Spa, ovvi­a­mente per quan­to riguar­da la lot­ta di ver­tice, sia sta­ta causa­ta dal­la tan­to dis­cus­sa TD39, ma forse non è un caso che la gara più dom­i­na­ta del­la sta­gione sia anda­ta in sce­na pro­prio in occa­sione del rien­tro del­la pausa esti­va e del con­seguente stravol­gi­men­to delle regole in ambito tec­ni­co. Ad ogni modo, mod­i­fi­care il rego­la­men­to in cor­sa non è mai un bene, soprat­tut­to se par­liamo di uno sport ric­co di aspet­ti a dir poco com­p­lessi e di dif­fi­cile com­pren­sione per la mag­gior parte degli spet­ta­tori, ora più che mai con­fusi da quan­to osser­va­to nell’arco dell’ultimo week-end. MORTE DELLO SPETTACOLO? 

Ph. Red Bull Con­tent Pool ©

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