Sapevate che era da 232 giorni che due Mercedes non salivano sul podio? Sapevate che Red Bull ha raccolto quasi 100 punti in più rispetto alla scorsa stagione? Sapevate che Alonso ha ora il maggior numero di giri percorsi in Formula 1? Bentornati a #StatsTime, rubrica curata dal nostro Gabriele Arcuri, attraverso la quale evidenzieremo una serie di numeri e curiosità meritevoli di attenzioni e analisi.
Quello della scorsa domenica è stato, probabilmente, il canto del cigno del Gran Premio di Francia in Formula 1 per diverso tempo, a meno di circostanze eccezionali. Per quanto una buona parte di fan, accontentata dalla Federazione, fosse sfavorevole alla permanenza dell’autodromo nel calendario, gli ultimi appuntamenti al Paul Ricard ci hanno regalato notevoli emozioni, con sorpassi al limite e strenue difese fino alle ultime tornate.
Se piloti come Carlos Sainz, George Russell e Sergio Perez hanno combattuto sul filo del regolamento, altri come Lewis Hamilton e Max Verstappen sono stati protagonisti di gare in solitaria, gestendo il passo e gli pneumatici. Quest’ultimo, con la sua “agile” vittoria, ha allungato sul rivale Charles Leclerc, nuovamente a secco di punti, portandosi a ben 63 lunghezze di distacco. Non è un buon periodo per la Scuderia di Maranello, straordinaria per tutto l’arco del week-end, soprattutto al sabato con i magici giri di Leclerc (quella in Francia è stata la sedicesima pole in carriera per il monegasco, che ha eguagliato il coetaneo olandese), e poi ancora una volta sprecona quando è il momento di concretizzare, con centinaia di punti persi per errori di strategia e guai di affidabilità.

Basti pensare che nelle ultime cinque tappe mondiali la Mercedes, lontana anni luce dalle prestazioni della F1-75, ha totalizzato addirittura 136 punti, contro gli scarni 115 della Ferrari, sempre meno in corsa per i titoli iridati. Mattia Binotto non è di questo parere, seppur siano, nella classifica costruttori, addirittura 82 i punti a separare la Rossa dalla Red Bull. Ora la domanda è solo una: a Maranello l’obiettivo Mondiale dovrà essere posticipato al 2023, oppure Ferrari può ancora rimontare? A voi la risposta.

È, al contrario, un momento di costante crescita per la scuderia di Brackley che, nonostante la carenza di velocità rispetto alle prime due della classe, è capace di sfruttare le debolezze altrui raggiungendo risultati che vanno ben oltre le aspettative: era infatti da 232 giorni, dal Gran Premio della Arabia Saudita 2021, che due piloti della Mercedes non mettevano contemporaneamente piede sul podio.
Seppur con una monoposto nettamente inferiore alla concorrenza, le monoposto anglo-tedesche non sono così distanti da quanto avevano fatto lo scorso anno, quando lottavano per il campionato: sono poco più di 40, i punti di differenza tra W12 (Hamilton-Bottas) e le W13 (Hamilton-Russell). Con un George affamato e con una certezza come Lewis, giunto alla propria trecentesima partenza in categoria (nonché al trecentesimo Gran Premio con lo stesso fornitore di motore, nuovo record per un singolo pilota), come gestirà i due piloti il team capitanato da Toto Wolff? La più grande preoccupazione, considerando gli eventi passati, è un bis della stagione 2016: sapranno gestirla meglio?

Dove non c’è neanche bisogno di stabilire le gerarchie, poiché già chiare da anni a questa parte, è in quel di Milton Keynes. Max Verstappen domina e dunque comanda, Sergio Perez è relegato al ruolo di gregario: con questa combinazione, a dir poco vincente, Red Bull ha conquistato ben undici podi consecutivi, avvicinandosi al loro record di quattordici nel 2013.

Ma non è tutto: il team anglo-austriaco ha quasi 100 lunghezze in più (396 contro 303.5) rispetto alla scorsa stagione, nella quale era, in ogni caso, in testa alla classifica costruttori dopo dodici gare. Il Campione del Mondo in carica ha poi, in meno di sei anni, già raggiunto quota 1.500 giri passati in testa, cifra impressionante per un classe 1997.
Una digressione va poi effettuata in onore di Fernando Alonso, divenuto il pilota con il maggior numero di giri all’attivo: sono 18.672 quelli percorsi dallo spagnolo. Il nativo di Oviedo ha infatti sorpassato Kimi Raikkonen, fermo a quota 18.621 dall’ultima tappa della passata stagione. Il finlandese è, tuttavia, ancora ampiamente davanti al sette volte iridato Lewis Hamilton, sul gradino più basso del podio in questa speciale graduatoria.

Va dunque in archivio anche questo appuntamento di #StatsTime.
Next Stop? Hungaroring, Ungheria.
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