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La direttiva tecnica TD39 sembra davvero rappresentare una spada di Damocle sulle performance di diversi team, soprattutto in ottica 2023. La battaglia, per questo motivo, potrebbe persino finire in tribunale. In questo articolo vi raccontiamo, sinteticamente, tutto quel che sta accadendo.

La guer­ra rel­a­ti­va alla diret­ti­va tec­ni­ca TD39/2022 è inizia­ta da tem­po, ma ogni week-end assis­ti­amo ormai ad una battaglia sen­za esclu­sione di colpi. Potrem­mo rias­sumere il tut­to andan­do ad enun­cia­re il ter­zo prin­ci­pio di New­ton:

Ad ogni azione cor­risponde una reazione di uguale inten­sità ma ver­so oppos­to”.

Tra le squadre, infat­ti, si sarebbe for­ma­to un fronte di sei team che starebbe com­bat­ten­do con tutte le forze l’introduzione di ques­ta nuo­va nor­ma. In par­ti­co­lare si trat­terebbe di Red Bull, Fer­rari, Williams, AlphaTau­ri, Alfa Romeo e Haas. Insom­ma, buona parte del­la griglia.

Ma fac­ciamo ordine: di cosa si stan­no lamen­tan­do effet­ti­va­mente queste scud­erie?

La Fed­er­azione Inter­nazionale, al ter­mine del Comi­ta­to Tec­ni­co Con­sul­ti­vo del­la scor­sa set­ti­mana, ha con­fer­ma­to l’introduzione del­la famiger­a­ta diret­ti­va, attra­ver­so la quale la FIA si sarebbe pos­ta l’obiettivo di mon­i­torare il fenom­e­no del por­pois­ing sulle mono­pos­to, tramite l’utilizzo di accelerometri che mis­ura­no le oscil­lazioni del pos­te­ri­ore del­la vet­tura. Ma non è tut­to: con la TD39 sareb­bero infat­ti introdotte nuove mis­ure di con­trol­lo riguar­do l’usura e la flessibil­ità degli skid block, vale a dire i pan­nel­li posti nel­la parte infe­ri­ore del­la vet­tura che soli­ta­mente ven­gono a con­tat­to con l’asfalto.

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Fin qui tut­to nor­male, se non fos­se per un pic­co­lo par­ti­co­lare, che ha scate­na­to un vero e pro­prio ves­paio nel pad­dock del­la classe regi­na. Infat­ti, per intro­durre ques­ta nor­ma ad Agos­to, in par­ti­co­lare a par­tire dal Gran Pre­mio del Bel­gio, la Fed­er­azione avrebbe cat­a­loga­to il tut­to come “urgen­za in ter­mi­ni di sicurez­za”. Questo, di fat­to, garan­tisce alla FIA di agire lib­era­mente sul rego­la­men­to, sen­za dover con­sultare i team e sen­za dover ottenere un voto di mag­gio­ran­za (che altri­men­ti sarebbe utopia, ndr).

Questo avrebbe scate­na­to l’ira delle squadre, in par­ti­co­lare delle sei scud­erie soprac­i­tate, che si stareb­bero appun­to oppo­nen­do all’introduzione del­la nuo­va nor­ma­ti­va. Inter­pel­la­to sull’argomento, in un’intervista rilas­cia ad Auto Motor und Sport, Mat­tia Binot­to è sta­to categorico.

Tut­to ciò non è accetta­bile, non vi è alcu­na ragione per pot­er clas­si­fi­care la ques­tione come un prob­le­ma di sicurez­za. Buona parte del­la griglia non pre­sen­ta più fenomeni di por­pois­ing, o quan­to meno lo han­no sot­to con­trol­lo. Dunque il prob­le­ma non si pone. In più, se la Fed­er­azione vuole cam­biare le regole, allo­ra si pro­pon­ga un voto e in quel­la sede si approverà o negherà la mod­i­fi­ca rego­la­mentare”.

Ph. Scud­e­ria Fer­rari Press Office ©

Una dichiarazione non banale, che chiarisce cat­e­gori­ca­mente la posizione di Fer­rari, pronta a bat­ter­si con forza con­tro la nuo­va diret­ti­va tec­ni­ca. Inoltre, c’è un par­ti­co­lare da non sot­to­va­l­utare: la FIA, nel momen­to in va a mod­i­fi­care il rego­la­men­to a causa del­la sicurez­za, non è tenu­ta a dimostrare il prob­le­ma in sé, ma è lib­era di agire.

Quel­lo che, tut­tavia, potrebbe gio­care a favore di Fer­rari e dei team che vogliono oppor­si alla TD39, è che nel caso in cui decidessero di pas­sare alle vie legali tramite un tri­bunale civile, sarebbe pos­si­bile andare a dimostrare ed evi­den­ziare che la sicurez­za non è affat­to in peri­co­lo. Questo obb­ligherebbe dunque la FIA ad indire un voto con le squadre per ottenere il las­ci­a­pas­sare per la for­mal­iz­zazione del­la nuo­va normativa.

Sul­l’ar­go­men­to si è spe­so anche Chris­t­ian Horner, il quale è sta­to anco­ra più duro di Binotto:

Pen­so che tut­to ciò sia solo un pretesto per cam­biare le regole. È sta­ta fat­ta un’enorme pres­sione alla Fed­er­azione in modo tale che i rego­la­men­ti 2023 venis­sero cam­biati, in modo che alcune squadre pos­sano trarne van­tag­gio”.

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Ma a chi si riferisce Horner? Ovvi­a­mente, a Mer­cedes. La scud­e­ria cap­i­tana­ta da Toto Wolff, come ripor­ta­to anche da Gior­gio Pio­la nei giorni scor­si, starebbe spin­gen­do for­tis­si­mo (anche gra­zie a qualche appog­gio for­ni­togli dal seg­re­tario gen­erale del­la FIA, Shaila-Ann Rao, ndr) per l’introduzione del­la TD39, in modo da avere l’opportunità di sovver­tire le attuali ger­ar­chie prestazion­ali.

Un ten­ta­ti­vo dis­per­a­to nel­la cer­care di regalar­si la pos­si­bil­ità di tornare a com­bat­tere per le posizioni di prim­is­si­ma fas­cia. Una situ­azione non accetta­bile per le altre squadre, che dunque spin­gono molto per trovare una soluzione che vada bene alla mag­gior parte dei team.

Al momen­to infat­ti, il fronte delle sei scud­erie prece­den­te­mente men­zion­ate, starebbe met­ten­do sot­to forte pres­sione il pres­i­dente FIA Mohamed Ben Sulayem per trovare un com­pro­mes­so. La pro­pos­ta sarebbe quel­la di andare a innalzare di 10 mil­limetri le par­ti esterne delle mono­pos­to, al con­trario dei 25 pre­visti dal­la nor­ma­ti­va, in modo da non dover stravol­gere com­ple­ta­mente i prog­et­ti delle mono­pos­to e non incor­rere nel ris­chio anche di infran­gere il bud­get cap, che comunque non va mai dimenticato.

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Toto Wolff, nat­u­ral­mente, non ci sta:

Non capis­co tut­to questo vol­er­si opporre alla nuo­va diret­ti­va tec­ni­ca. Se la FIA pro­pone una mod­i­fi­ca per risol­vere un prob­le­ma grave non c’è nul­la da dis­cutere. Se chiedete a qual­si­asi pilota vi dirà che le vet­ture sono trop­po rigide e che il saltel­la­men­to è ecces­si­vo. È chiaro che se sei davan­ti vor­resti che nul­la cam­bi­asse, però in questo caso è per il bene di tut­ti”.

La situ­azione è estrema­mente com­p­lessa e se queste sono le pre­messe, ci attende un’estate (e forse anche un autun­no) di fuo­co, tenen­do sem­pre a mente il prin­ci­pio di azione-reazione.

New­ton ave­va pro­prio ragione.

Ph. Daim­ler AG ©

2 pensiero su “Guerra senza esclusione di colpi”
  1. Sii­ii per la Mer­cedes si può fare di tut­to anche a sta­gione inoltra­ta! Però non dicono quan­to han­no bara­to negli anni pas­sati! Per esem­pio col famoso Das che cam­bi­a­va asset­to alla macchi­na in cor­sa, e la son 2 mon­di­ali rubati sen­za par­lare delle ali pieghevoli e molto altro che non si sta ad elen­care. Fur­bo il sig. Toto!

  2. Mi spi­ace che sto sport ven­ga così mal­trat­ta­to furbesca­mente solo x aiutare la Mer­cedes! Quan­do han­no vis­to 4 anni fa che la Fer­rari sta­va diven­tan­do com­pet­i­ti­va han­no cre­ato una guer­ra con­tro ed ha dovu­to pur­gare x tre lunghi anni, adesso che for­tu­nata­mente con duro lavoro han­no cre­ato una macchi­na vin­cente bisogna fer­mar­la! Ver­gog­nat­e­vi!!! Da vec­chio tifoso del­la for­mu­la uno vi dico che son schifa­to! Mi piac­erebbe che la Fer­rari si riti­rasse dal­la f. Uno è poi vedi­amo quan­ta gente va a vedere la Mer­cedes che vince barrando!

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