Carlos Sainz vince il Gran Premio di Gran Bretagna, davanti ad un ottimo Sergio Perez in rimonta e al padrone di casa, Lewis Hamilton, in una domenica in cui la strategia del muretto Ferrari è ancora una volta discutibile. Leclerc, infatti, chiude con un quarto posto sofferto. Una gara piena di paura e colpi di scena, di nuove storie scritte… e di polemiche.

Sil­ver­stone, la cul­la del­la For­mu­la 1, lì dove tut­to ebbe inizio nel lon­tano 1950, quan­do il pilota ital­iano del­l’Al­fa Romeo, Nino Fari­na, fir­ma­va il pri­mo Gran Pre­mio nel­la sto­ria del Cam­pi­ona­to del Mon­do. Oggi Sil­ver­stone è il teatro in cui va in sce­na il dec­i­mo appun­ta­men­to di una sta­gione di alti e bassi, vit­to­rie e scon­fitte, impreved­i­bil­ità e… tal­en­ti alla ricer­ca del­la ricon­fer­ma del loro essere cam­pi­oni, o del­la con­fer­ma delle pro­prie capac­ità in pista.

Nel­la ter­ra del­la Union Jack, Car­los Sainz coglie la pri­ma pole posi­tion del­la sua car­ri­era. Un grande risul­ta­to dal sor­riso moz­za­to. Forse per la con­sapev­olez­za che Max, la domeni­ca, non ha mai man­ca­to un colpo. E se è suc­ces­so, non è cer­to per suoi demeriti.

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La domeni­ca inglese si apre con un Sebas­t­ian Vet­tel trentac­inquenne che fes­teggia il suo com­plean­no al volante del­la sua Williams FW14B con cui Nigel Mansell diven­ta irida­to nel 1992, per poi cari­car­si di ten­sione e adren­a­li­na, quel­la del via. Quel­la che pro­va chi, pri­ma del­la pausa esti­va, deve ridurre le dis­tanze da chi, ad oggi, sem­bra imprendibile.

Si parte. Le Fer­rari ven­gono pas­sate da Max e Lewis, ma è subito bandiera rossa: un ter­ri­bile inci­dente coin­volge Zhou , Rus­sell, Ocon, Albon e Tsun­o­da. Gasly al via si mette in mez­zo tra la Mer­cedes, e l’Al­fa Romeo, l’in­glese entra in con­tat­to con Zhou, che si cap­pot­ta come una fion­da fuori dal­la pista, fer­ma­to solo dal­la rete di pro­tezione e for­tu­nata­mente illeso.

Atte­sa e fia­to sospe­so, fino alla riparten­za, con tan­to di man­i­fes­tanti pre­sen­ti ai bor­di del trac­cia­to. Con Rus­sell, Albon e Zhou out, la cor­sa riprende dal ret­ti­li­neo prin­ci­pale con le posizioni iniziali a un’o­ra cir­ca dal ter­ri­bile impat­to: Sainz non ci sta, sta­vol­ta chi­ude, con forza, la por­ta all’olan­dese, men­tre Leclerc ha un con­tat­to con Perez nel ten­ta­ti­vo di difend­er­si e man­tenere la terza posizione. Seguono Nor­ris, Hamil­ton, Gasly, Alon­so, Tsun­o­da e Ocon. Alla quin­ta tor­na­ta, Perez rien­tra ai box per sos­ti­tuire l’ala ante­ri­ore, per uscire in fon­do al treno di vet­ture, men­tre la Mer­cedes super­stite del sette volte irida­to guadagna la posizione sul con­nazionale in McLaren, ed è quarto.

“Lui è un po’ più veloce”, dice Sainz al muret­to rifer­en­dosi a Max, che man mano riduce il dis­tac­co: al dec­i­mo giro, un errore cos­ta caro allo spag­no­lo, rega­lan­do alla Red Bull numero 1 la lead­er­ship del­la cor­sa. 12esimo giro e il colpo di sce­na: Ver­stap­pen ha una foratu­ra gen­er­a­ta da un pez­zo di car­bo­nio, ringraziano le due Fer­rari ed Hamil­ton, men­tre l’olan­dese rien­tra ses­to, alle spalle di Alon­so. Leclerc preme per pas­sare il com­pag­no di squadra, men­tre Lewis con­tin­ua a guadagnare sui Rossi seg­nan­do giri veloci su giri veloci. 20esimo giro e Sainz entra ai box, per rien­trare ter­zo davan­ti a Nor­ris. Ora Charles è chiam­a­to ad alzare il rit­mo men­tre Hamil­ton sente il pro­fu­mo di una pos­si­bile vit­to­ria. 24esimo pas­sag­gio: il Cam­pi­one in car­i­ca effet­tua la sua sos­ta ed è otta­vo alle spalle di Vet­tel. Due tor­nate dopo è il turno di Leclerc, che rien­tra alle spalle di Sainz, men­tre Hamil­ton diven­ta leader sot­to gli occhi del boa­to dei tifosi.

Dal muret­to Fer­rari dicono “liberi di lottare”, ma al 31esimo giro Sainz las­cia andare Leclerc che va a cac­cia del martel­lo Hamil­ton, il quale rien­tra ai box due giri dopo. Pit lun­go, pas­sano Leclerc e Sainz, con il bri­tan­ni­co a 3 sec­on­di e mez­zo di dis­tan­za dal­la F1-75 numero 55. Al 37esimo giro, Ocon prende Max, che retro­cede in nona piaz­za, per poi ripren­der­si la posizione gra­zie ai prob­le­mi occor­si all’Alpine del francese, che si riti­ra ed è Safe­ty Car. 12 giri al ter­mine: entra­no ai box la Fer­rari di Sainz e la Mer­cedes di Lewis, dietro di loro Perez; men­tre Leclerc, che è rimas­to in pista con le hard, rischia di perdere la lead­er­ship del Gran Pre­mio. Meno 10, e il regime di Safe­ty Car sta per giun­gere al ter­mine. Si riparte.

Perez si fa vedere su Hamil­ton e lo pas­sa, Sainz pas­sa Leclerc, con il mon­e­gas­co che viene rag­giun­to dal mes­si­cano del­la Red Bull, che negli spec­chi­et­ti vede ben pre­sente la Frec­cia numero 44. Sainz scap­pa, Perez agguan­ta Leclerc, ne approf­itta Lewis che pas­sa entram­bi, Leclerc risponde, Alon­so si unisce alla fes­ta ed è un finale infuocato.

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Il mon­e­gas­co è anco­ra ter­zo, ma Lewis è attac­ca­to, lo aggan­cia, lo pas­sa e Charles lo ripas­sa, alla Copse. Risponde Hamil­ton, ed è ter­zo. Sainz con­quista la pri­ma, sog­na­ta, agog­na­ta vit­to­ria, davan­ti a Perez ed Hamil­ton. Davan­ti a Leclerc, Alon­so, Nor­ris, Ver­stap­pen, Mick Schu­mach­er, per la pri­ma vol­ta a pun­ti, Vet­tel e Mag­nussen. Ora, il com­bat­ti­men­to si spos­ta al Red Bull Ring, tra sette giorni. A Maranel­lo, intan­to, ci sarà molto di cui parlare.

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