È davvero difficile trovare un lato positivo nel week-end canadese della McLaren, che torna in quel di Woking con un bottino nullo di punti e vede il quarto posto nella classifica costruttori sempre più precario. Alpine e Alfa Romeo sono con il fiato sul collo degli uomini papaya, rispettivamente a ‑8 e ‑14 punti, e i segnali sono tutt’altro che incoraggianti per la squadra di Andreas Seidl. Tra prestazioni incostanti della vettura, errori di strategia e pit stop disastrosi, l’unica flebile luce in questa notte fonda è data da Daniel Ricciardo, che ha centrato il Q3 e concluso davanti al compagno di squadra, provando che il feeling con la sua MCL36 riscontrato a Baku, forse, è destinato a rimanere.
Il team principal della storica squadra inglese è stato chiaro fin dall’inizio di questa stagione: il progetto 2022 di McLaren non aveva lo scopo di puntare al titolo Mondiale. Il gruppo di Woking, sopravvissuto alla crisi finanziaria che lo ha investito nel 2020, sta ponendo le basi economiche per poter portare di nuovo in alto il nome del suo fondatore nella massima serie. Le sapienti mani di Zak Brown stanno riuscendo nell’intento di stabilizzare la situazione economica dell’azienda, ma al momento il gap tecnico rispetto ai top team c’è ed è evidente.

La MCL36 è risultata tecnicamente deludente sul circuito di Montreal, ma le scarse performance della vettura non sono state l’unico aspetto sconfortante del week-end, come sottolineato anche dallo stesso Seidl:
“È stato un week-end difficile in generale, con la macchina che manca di ritmo, ha problemi di affidabilità ed ha subito un problema operativo nel pit-stop del doppio cambio, durante il periodo della Virtual Safety Car. Dobbiamo riconoscere che i nostri concorrenti hanno fatto un lavoro migliore e quindi è stato giusto non guadagnare punti qui. Non abbiamo dato a Lando o Daniel il pacchetto che meritavano, quindi dobbiamo scusarci”.
Norris, infatti, è partito dalla quattordicesima posizione in griglia a causa di un problema tecnico alla power unit, che lo ha costretto a fermarsi al Q2. Durante la gara, il giovane pilota inglese è stato sfortunato, trovandosi bloccato dietro ad un lungo treno di monoposto, tutte con DRS, che non gli ha permesso di avanzare fino alla zona punti.

Ricciardo ha mostrato un passo simile, ma è stato più fortunato, soprattutto in occasione del doppio pit stop sotto Virtual Safety Car: essendo il primo a fermarsi ha potuto godere di un pit stop regolare, mentre il compagno di squadra è stato penalizzato da un errore da parte dei meccanici. Questi ultimi, non avendo pronte le gomme di Lando, gli hanno causato un ritardo fatale nella lotta per risalire in zona punti.
Questo aspetto è estremamente deludente, se si pensa al fatto che i meccanici McLaren si erano, invece, distinti nella prima parte della stagione per la velocità e precisione dei pit stop. Nelle prime quattro gare, infatti, entrambe le MCL36 sono sempre risultate nella top five del 2022 DHL Fastest Pit Stop Award, grazie agli eccellenti pit stop effettuati dai meccanici papaya, ma negli appuntamenti successivi si è visto un calo di prestazioni anche in questo senso.
Lando Norris, intervistato da Sky Sport UK subito dopo la gara di Montreal, ha commentato così quanto accaduto ai box:
“Cosa è successo nel doppio pit stop? Non lo so ancora, ma è chiaro che non c’erano le gomme. Sai, le gomme servono per poter far andare una macchina”.
È una battuta che, però, racchiude un fondo di verità: quando praticamente nulla va bene, è meglio fermarsi un attimo e ripartire dalle basi. Il team di Woking deve capire cosa ha costruito di buono finora e mantenerlo, prima di tutto. La stagione è ancora lunga, ma l’importante è non perdere il focus e consolidare i propri punti di forza, prima di puntare agli sviluppi.

La prossima gara è quella del Gran Premio di Silverstone, la tappa di casa, e di fronte al proprio pubblico urge un cambio di rotta, per provare a difendere quel quarto posto costruttori che potrebbe rendere il team soddisfatto di una stagione di transizione come questa, in attesa che i tempi siano maturi per puntare a qualcosa di più alto.
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