Max Verstappen vince il Gran Premio del Canada al termine di una corsa tanto bella quanto tirata, caratterizzata dal bellissimo duello a distanza con Carlos Sainz, divenuto particolarmente minaccioso negli ultimi giri. Andiamo ad analizzare, insieme al nostro Riccardo Ronchini, i cinque eventi principali del fine settimana canadese.
1. CAMPIONE NON PER CASO. Non serviva una conferma a questo assunto, ma, ancora una volta, Max Verstappen ha dimostrato a tutti di essere un vero e proprio fenomeno. Portare a casa la vittoria dopo la Safety Car era tutt’altro che scontato, specialmente perchè la Ferrari di Sainz, in quanto a ritmo, ne aveva di più. Servivano venti giri da qualifica, al limite, senza commettere sbavature: detto, fatto. Dopo queste prime nove gare, la sensazione è che ogni qualvolta Max ha la possibilità di vincere, alla fine a trionfare in un modo o nell’altro è sempre lui.
2. SECONDO AGRODOLCE. Il miglior Carlos Sainz della stagione, per distacco. Lo spagnolo è autore di una splendida corsa, caratterizzata da un ritmo indiavolato e da una voglia incredibile di andare a cogliere il primo successo della carriera. È mancato pochissimo, qualche decimo, ma Carlos da qui deve ripartire, da questa grinta. Se si dovesse confermare a questi livelli, allora state certi che la prima vittoria non tarderà ad arrivare.

3. RIMONTA A METÀ. Ci si aspettava forse qualcosa in più da Charles Leclerc, in quella che sarebbe dovuta essere una rimonta furibonda. Charles però non ha mai avuto il feeling perfetto con la monoposto, avendo poco grip e restando per lungo tempo imbottigliato nel traffico di centro gruppo, in particolare negli scarichi della Alpine di Esteban Ocon. Il quinto posto era il massimo risultato possibile, di più non era possibile fare.
4. LEWIS RITROVATO. Su un tracciato che adora, Hamilton è autore di una gara bellissima, senza particolari acuti ma solida, che gli garantisce il secondo podio della stagione. Ha sofferto tanto il sette volte iridato in queste gare, dovendo lottare con una monoposto tutt’altro che competitiva. La corsa canadese, però, è la giusta ricompensa per un pilota che nelle ultime settimane ha dato tutto e raccolto pochissimo, se non un gran mal di schiena.

5. DALLE STELLE ALLE STALLE. Parliamo del muretto Alpine naturalmente. Benissimo sabato a studiare con Alonso, che poi ci ha messo tanto del suo, il tempismo migliore per cui scendere in pista e, allo stesso tempo, malissimo domenica nel mettere a punto la strategia. Perchè aspettare così tanti giri per fare la sosta, quando Fernando da tempo perdeva più di due secondi a tornata? Una scelta inspiegabile che ha cancellato qualunque chance di podio. Povero Nando.
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