Sapevate che era da 9.100 giorni (25 anni) che Ferrari non registrava la dicitura DNF con entrambe le sue monoposto per problemi meccanici? Sapevate che era da 11 anni che Red Bull non occupava le prime due posizioni della classifica piloti? Sapevate che Alonso è il pilota più longevo che abbia mai corso in Formula 1? Bentornati a #StatsTime, rubrica curata dal nostro Gabriele Arcuri, attraverso la quale considereremo una serie di numeri e curiosità meritevoli di attenzioni ed analisi.
Il Gran Premio di Azerbaijan non ha mai deluso nelle passate edizioni. A Baku, storicamente, se ne sono viste letteralmente di tutti i colori: a partire dalla famosa ruotata di stizza di Vettel a Hamilton, passando per il brusco tamponamento tra Verstappen e Ricciardo, arrivando fino alla pazza vittoria di Perez della scorsa stagione. Di conseguenza, si nutrivano grosse aspettative per l’ottavo appuntamento stagionale, e queste sono state ampiamente ripagate.
Dal disastro Ferrari alla prova di forza Red Bull, le rispettive statistiche sono numerose, e non aspettano altro che essere cautamente analizzate. E non citiamo a caso queste due scuderie, poiché, oltre a essere protagoniste della lotta iridata, sono state in grado, in questi primi otto appuntamenti, di staccare il terzo team classificato in gara mediamente di 27.497 secondi, una cifra sbalorditiva.

Cominciamo dunque subito in quarta, con un dato che non piacerà ai tifosi della Scuderia di Maranello: l’ultimo doppio ritiro dovuto a problemi meccanici su ambedue le vetture del Cavallino Rampante, prima di quello del week-end appena trascorso, è avvenuto ben 9.100 giorni orsono, nel Gran Premio di Gran Bretagna 1997. In quell’occasione Michael Schumacher percorse 38 tornate prima che si guastasse, sulla sua F310B, il cuscinetto ruota, il che lo costrinse ad abbandonare la corsa prematuramente; solo sei giri più tardi, la medesima sorte toccò al compagno di squadra Eddie Irvine, al quale si ruppe il semiasse. Qualcuno potrebbe obiettare che l’ultimo doppio ritiro in casa Ferrari sia avvenuto nel Gran Premio di Australia 2009, come erroneamente riportato dall’emittente Sky Sport F1 Italia, tuttavia, dato che Kimi Raikkonen si ritirò al giro 55 su 58 e percorse più del 90% della distanza di gara, egli venne comunque classificato al quindicesimo posto, a differenza di Felipe Massa, ritiratosi al giro 45.

Chi, al contrario, può gioire, e non poco, sono i tifosi della scuderia di Milton Keynes, che per la prima volta dal lontano 2011 occupa le prime due posizioni della classifica piloti: quell’anno, dopo il Gran Premio del Belgio, dominava Sebastian Vettel seguito, distante 92 lunghezze, da Mark Webber. Adesso è Max Verstappen, curiosamente, proprio come il tedesco quell’anno, Campione del Mondo per la prima volta in carica, a guidare la graduatoria, staccato di 21 punti da Sergio Perez.

Confrontando nuovamente il quattro volte iridato con l’olandese, si nota come quest’ultimo abbia 66 podi, uno in più del nativo di Heppenheim, facendo così di lui il pilota con il maggior numero in Red Bull. Ciononostante, seppur Verstappen abbia una percentuale spaventosa (52.48%) di arrivo nelle prime tre posizioni durante la propria permanenza nel team anglo-asutriaco, il tedesco, nei suoi sei anni in Red Bull, è stato capace di raggiungere l’ancor più sbalorditivo ratio di 57.52%.
E non è finita qui per Verstappen: Max è infatti il più giovane, nella storia della massima categoria automobilistica, a raggiungere quota 25 vittorie, a soli 24 anni e 255 giorni. Pensate che due 7 volte Campioni del Mondo come Schumacher e Hamilton le hanno conquistate rispettivamente a 28 anni e 177 giorni e a 29 anni e 103 giorni. Sebastian Vettel arriva vicino, ancora una volta, all’olandese, con il raggiungimento di questa pietra miliare importantissima a 25 anni e 103 giorni, e non giunge lontano nemmeno Fernando Alonso, riuscito nell’impresa a 29 anni e 59 giorni.

Proprio lo spagnolo, vincitore di due Mondiali in Renault nel biennio 2005–2006, la scorsa domenica ha centrato un record che andrà sicuramente, almeno fino al Gran Premio di Abu Dhabi, a migliorare: è il pilota che ha il maggior numero di tempo trascorso tra il suo debutto e la sua ultima gara disputata, rendendolo il più longevo ad aver mai corso in Formula 1.
Qui di seguito la classifica:
- Alonso: 21 anni, 3 mesi e 8 giorni
- Schumacher: 21 anni, 3 mesi e 0 giorni
- Raikkonen: 20 anni, 9 mesi e 8 giorni
- Barrichello: 18 anni, 8 mesi e 13 giorni
- Button: 17 anni, 2 mesi e 16 giorni
Va dunque in archivio anche questo appuntamento di #StatsTime. Next Stop? Montreal, Canada, luogo di ricordi dolci e amari per i fan.
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