Max vince il Gran Premio di Azerbaijan, davanti all’altra Red Bull di Perez. Terzo posto per la Mercedes di Russell, che approfitta dell’improvviso out di Leclerc. Pesantissimo doppio ritiro per entrambe le Ferrari: ancora una volta riemerge l’allarme affidabilità.

Otta­vo Gran Pre­mio del­la sta­gione. Non deci­si­vo, cer­to, ma deter­mi­nante. Per ripren­der­si, per can­cel­lare Bar­cel­lona e Mona­co, per allun­gare o abbat­tere il dis­tac­co dal pro­prio rivale. Max e Charles, anco­ra loro. Per cinquan­tuno giri. Per la quar­ta vol­ta con­sec­u­ti­va, Leclerc parte davan­ti a tut­ti dopo una qual­i­fi­ca impres­sio­n­ante. Davan­ti, ma con le due Red Bull che, come Tori in una cor­ri­da, han­no il col­ore rosso nel pro­prio mirino.

Si parte. Se pen­sare a Mona­co non serve più, chi cav­al­ca l’on­da del­la vit­to­ria nel Prin­ci­pa­to è Perez, che prende il coman­do approf­ittan­do di un bloccag­gio di Leclerc alla pri­ma cur­va. Seguono Ver­stap­pen, Sainz, Rus­sell, Gasly, Hamil­ton, Vet­tel, Tsun­o­da e Alon­so nei pri­mi dieci. Dal quin­to giro, il Cam­pi­one del Mon­do in car­i­ca si avvic­i­na alla F1-75 del mon­e­gas­co, men­tre al nono giro ecco il pri­mo colpo di sce­na: un prob­le­ma ai freni in cur­va 4 rel­e­ga Sainz al ritiro. La cor­sa emtra in regime di Vir­tu­al Safe­ty Car e la Fer­rari decide di chia­mare Leclerc ai box, facen­do­lo rien­trare ter­zo, alle spalle delle due Red Bull, dopo un pic­co­lo ten­ten­nena­men­to durante il pit stop.

Red Bull Con­tent Pool ©️

Dopo un tredices­i­mo giro in cui la manovra salvez­za di Vet­tel da un lun­go è da antolo­gia, appe­na due tor­nate dopo Ver­stap­pen pas­sa Perez, che non ci sta, vuole provare a difend­er­si ma un team radio gli ordi­na di non lottare. Dici­as­settes­i­mo giro e il mes­si­cano entra ai box per la sua sos­ta per uscire alle spalle di Leclerc. Nonos­tante le dif­fi­coltà e le sof­feren­ze gen­er­ate dal por­pois­ing, Hamil­ton prende la posizione su Ocon ed è nono. Poco dopo, il cam­bio gomme toc­ca a Verstappen.

La grafi­ca indi­ca Leclerc come leader del Gran Pre­mio. Man­cano anco­ra tren­tuno pas­sag­gi alla bandiera a scac­chi, ma all’im­provvi­so la temutis­si­ma fuma­ta bian­ca esce dal­la mono­pos­to del mon­e­gas­co. Motore. Come a Bar­cel­lona, da pri­mo a zero. Un doppio ritiro pesan­tis­si­mo, che spalan­ca le porte del­la glo­ria alla casa di Mil­ton Keynes. E, anche sta­vol­ta, a ringraziare è Rus­sell, che occu­pa vir­tual­mente il gradi­no più bas­so del podio segui­to da Gasly ed Hamil­ton. Al tren­tra­trees­i­mo giro, altro motore Fer­rari ko: dopo le due rosse e l’Al­fa Romeo di Zhou, ora toc­ca alla Haas di Mag­nussen. La cor­sa entra in regime di Vir­tu­al Safe­ty Car, le due Red Bull, Rus­sell ed Hamil­ton ne approf­ittano per una sec­on­da sos­ta men­tre preferisce restare in pista Gasly.

Scud­e­ria Fer­rari Press Office ©️

Indis­tur­ba­ta, la Red Bull con­tin­ua la sua gara da dom­i­na­trice, segui­ta dalle due Mer­cedes di Rus­sell e Hamil­ton. Poi Gasly, Vet­tel, Alon­so, Ric­cia­r­do, Nor­ris e Ocon. Max Ver­stap­pen taglia il tra­guar­do da vinci­tore, ripren­den­do ciò che l’edi­zione del 2021 gli ave­va tolto. Nes­sun cal­cio a una gom­ma scop­pi­a­ta, solo una com­pos­ta esul­tan­za. Nel giorno in cui il muret­to e il box Fer­rari iniziano a svuo­tar­si dopo 21 giri. Nel giorno in cui, da pri­mo diven­ti ulti­mo. Anco­ra una volta.

Ph. Scud­e­ria Fer­rari Press Office ©️

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