Sapevate che negli ultimi 14 anni, ogni scuderia che aveva saputo monopolizzare la prima fila a Monaco al sabato, ha poi vinto la gara la domenica, fatta eccezione per la Ferrari (2008–2022)? Sapevate che il solo pilota a trovarsi nella medesima situazione di Leclerc (14 pole per appena 4 vittorie) fu Ayrton Senna? Sapevate che, per la prima volta dal 2013, Lewis Hamilton non ha conquistato nemmeno un podio in sei gare? Bentornati a #StatsTime, rubrica curata dal nostro Gabriele Arcuri, attraverso la quale giudicheremo una serie di numeri e curiosità meritevoli di attenzioni ed analisi.
Siamo ormai giunti a un terzo della stagione, sette gare se ne sono andate, ed altre quindici località attendono con trepidazione di ospitare la massima categoria automobilistica. Non possiamo d’altronde biasimarle, considerate le emozioni che questo 2022 ci sta regalando. Un 2022 capace addirittura di rendere interessante persino una apparentemente prevedibile domenica monegasca. Perché diciamoci la verità: chi si sarebbe mai aspettato un ribaltamento di posizioni simile da qualifica a gara?

È la prima volta dal 2008, infatti, che un team che fa propria tutta la prima fila, con un 1–2 in qualifica, non vince a Monaco. E in entrambe le occasioni, il team interessato è stato quello di Maranello. Nel 2008, il poleman fu Felipe Massa, con Kimi Raikkonen a seguire: il primo finì la corsa sul gradino più basso del podio, mentre il finlandese si dovette accontentare di una scarna nona piazza. Nel Gran Premio conclusosi domenica sera, la Rossa, pur avendo monopolizzato le prime due caselle della griglia in Q3, ha visto il padrone di casa, Charles Leclerc, chiudere quarto, con Carlos Sainz a podio in seconda posizione. Forse, nel Principato, non c’è solo una maledizione Leclerc, ma anche una maledizione Ferrari, a quanto pare.
A proposito di Leclerc: tralasciando il vincitore Sergio Perez, Charles è stato sicuramente il protagonista, in positivo e in negativo, del week-end. La sfortuna del giovane pilota non sembra placarsi, nonostante le sue incredibili gesta. Tre decimi rifilati al suo compagno di squadra e un giro, sfortunatamente interrotto da una bandiera rossa, potenzialmente di sei decimi migliore, che avrebbe sfondato il muro del minuto ed undici. Il monegasco ha, pensate, un posizionamento medio in qualifica di 1.3 finora in questa stagione. E non è tutto. Nessun pilota, dall’inizio della era ibrida (2014) a oggi, era mai riuscito a conquistare due pole position consecutive nel circuito di Monte-Carlo. C’è poi una statistica che farà certamente sognare tutti i ferraristi: abbiamo infatti solamente un altro pilota che (quando peraltro aveva solo un anno in più di Charles, ndr) era a quota 14 pole con appena 4 vittorie all’attivo. Il suo nome? Ayrton Senna.

Il duo Ferrari, con Sainz che sta scalando la speciale classifica del maggior numero di podi senza vittorie, ora quinto al pari di Grosjean e a meno tre dalla vetta, non è tuttavia mal-accompagnato in quanto bad luck. Lewis Hamilton e Daniel Ricciardo escono entrambi decisamente con le ossa rotte dal fine settimana più glamour dell’anno. Il sette volte iridato vive un periodo buio, nel quale una serie di sventure lo stanno condannando a risultati non degni del suo nome. In Spagna il contatto con Magnussen al via non gli ha permesso di valorizzare il proprio rapidissimo passo gara, il migliore di gran lunga (togliendo quello di Leclerc, ndr), mentre a Monaco Fernando Alonso gli ha fatto da tappo bloccandolo in ottava piazza, posizione che si è poi portato fino alla bandiera a scacchi. Sono sei gare, dal Gran Premio del Bahrain, che Lewis non mette piede su uno dei tre gradini del podio: è la peggiore striscia dal 2013.
Sono sempre sei gare, inoltre, che il britannico viene preceduto da George Russell. Che Lewis venisse battuto per sei volte consecutive dal proprio compagno di squadra non succedeva da un bel po’ di tempo, precisamente da Messico 2015-Cina 2016, quando Rosberg si prese sei vittorie di fila. In Mercedes, a inizio 2022, i ruoli sembravano chiari, con Lewis a trainare la scuderia di Brackley, ma ora, alla luce di questi risultati, qualcosa potrebbe essere cambiato. Parlando invece di Ricciardo, l’australiano sta vivendo, come sapete, un momento di crisi sportivamente drammatica. Con il suo misero bottino da 11 punti dal via del campionato, Daniel ha segnato la peggior partenza di un pilota Mclaren dal 2018.

Quattro anni fa, infatti, Stoffel Vandoorne fece segnare un ottavo e due noni posti nei primi sette appuntamenti iridati, con Fernando Alonso che (come sta attualmente facendo Norris) stravinceva tutti i confronti diretti. Nonostante tutto, noi speriamo vivamente che Daniel non perda il suo sempreverde sorriso, che da tanto ci accompagna in Formula 1.
Va dunque in archivio anche questo appuntamento di #StatsTime.
Next Stop? Baku, Azerbaijan.
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