Sergio Perez vince il Gran Premio di Monaco, davanti a Sainz e Verstappen, al termine di una domenica lunga, piovosa, tesa. Ancora una volta, per Charles Leclerc, quarto, la gara di casa si è trasformata in un incubo…
Nessuna introduzione oggi sarebbe degna di una giornata così intensa, l’ultima di un week-end emozionante, pregno di storia, speranze, fascino, imprevisto e… pioggia. Monte-Carlo, il teatro dell’imprevedibilità della Formula 1, abbraccia il settimo appuntamento di una stagione combattuta, ricca di aspettative e di tabù da spezzare. La pioggia, ne rappresenta una compagna fedele, come in tante altre edizioni che hanno scritto la storia della corsa in Costa Azzurra, determinate dalla pazzia dell’acqua, dall’alta percentuale di errore, dal non permettersi una distrazione, dalla strategia.
Alle 15 non si parte. Le stradine del tracciato cittadino si trasformano in rivoli d’acqua che impediscono lo svolgimento di una sfida di motori. Alle 15.30 non si parte. Bandiera rossa. Alle 16, ancora non si parte. Alle 16.05, il via, alle spalle della Safety Car. Durante il primo giro, Latifi e Stroll baciano la barriera e rientrano ai box. La Safety rientra, e Charles si lancia seguito da Sainz Perez e Verstappen. I piloti affrontano i primi giri accompagnati dal solo sound delle loro monoposto, affrontando curva dopo curva nel silenzio teso degli spettatori, dei tifosi, degli addetti ai lavori.
La F1-75 di Leclerc scoda, si raddrizza, poi scoda ancora e continua, nella lunga agonia monegasca delle 77 tornate previste. I passeggeri che occupano gli ultimi posti del trenino di Monte-Carlo decidono di effettuare un cambio gomme per puntare alle intermedie. Al tredicesimo giro l’attenzione è per Pierre Gasly che passa Zhou al Mirabeau per andare alla ricerca di Ricciardo, e passa l’australiano all’uscita della curva del Tabaccaio. Sedicesimo passaggio e anche Hamilton monta le intermedie per tornare in pista alle spalle di Ocon, in nona posizione. Box anche per Perez che ora è quinto, dietro Norris e davanti alla Mercedes di Russell. Intermedia anche per Norris, mentre Hamilton e Ocon hanno un contatto all’altezza della Santa Devota.
Diciottesima tornata e Leclerc e Verstappen effettuano la loro sosta, con il monegasco che entra alle spalle di Perez, che è secondo. Sainz è leader, in attesa che la pista si asciughi per montare le hard al ventunesimo giro. Mentre Lewis prova a più riprese l’attacco sull’Alpine di Ocon, anche Leclerc rientra, nella confusione del muretto: copiano la strategia in casa Red Bull e… primo Perez, secondo Sainz, terzo Verstappen, solo quarto il padrone di casa, furioso per l’errore di strategia.
Al ventisettesimo giro, l’inquadratura inquietante sulla Hass divelta di Mick Schumacher alle piscine ferma i battiti degli spettatori sbigottiti. Il figlio del Kaiser sta bene, esce illeso dall’impatto alle Piscine, ed è bandiera rossa. Infuriato, Leclerc si dirige ai box per chiedere spiegazioni, mentre per Red Bull vive nella serenità — pare — di una condizione ideale, nonostante la polemica di una discutibile uscita dai box di Verstappen dopo il pit. Le monoposto si accingono alla ripartenza lanciata, al trentatreesimo giro. Il tempo scorre, e difficilmente verranno effettuati le 77 tornate in programma. Perez, leader, dà lo strappo seguito da Sainz, Verstappen, Leclerc, Russell, Norris, Alonso, Hamilton, Ocon e Bottas nei primi dieci.
Il tempo continua a scorrere, il countdown dice che mancano 20 minuti alla fine di una domenica difficile per alcuni, fatta di occasioni colte per altri. Fatta di rabbia e gioia, fatta di sbagli e conquiste importanti. Dieci minuti alla fine, con Perez sempre davanti a tutti ma incredibilmente lento, e Sainz si avvicina. E Max si avvicina. Meno 5. La tensione sale, con la Rossa dello spagnolo a sandwich tra le Red Bull, mentre Leclerc li guarda, salutando ancora una volta il sogno della gloria a casa propria. E finisce così, con il Checo che diventa Monte-Checo, aggiungendo un nuovo nome nell’albo d’oro del Principato. Lo fa davanti a Sainz, che coglie una seconda posizione davanti al Campione del Mondo in carica, che ringrazia e allunga la distanza in classifica piloti su Leclerc.
Una gara… pazza. Giusto per non smentire la storia della Formula 1 a Monaco.
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