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Sotto il cocente sole della rovente domenica di Barcellona va in scena una gara ricca di colpi di scena, capaci di sconvolgerne l’esito finale, proprio quando questo sembrava ormai segnato. Ne sa qualcosa Charles Leclerc, il quale si è visto privato di una vittoria quasi certa, a causa di un problema alla propria Power Unit. Restate con noi per scoprire i voti di tutti i protagonisti di giornata.

Max Ver­stap­pen, voto 8.5: pri­mo alla bandiera a scac­chi e, ora, anche nel­la clas­si­fi­ca iri­da­ta. Cosa chiedere di più? Facile: nul­la, soprat­tut­to alla luce di un fine set­ti­mana tutt’altro che per­fet­to. Già, per­ché il Cam­pi­one del Mon­do in car­i­ca al Mont­melò ha dovu­to fare i con­ti con alcu­ni prob­le­mi al DRS sia in qual­i­fi­ca che in gara, e con un’uscita in ghi­a­ia pro­prio men­tre insegui­va il rivale di sem­pre, Charles Leclerc, nelle fasi iniziali del­la cor­sa. Alla luce delle imper­fezioni citate, non pote­va andare meglio di così. BACK ON TOP.

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Ser­gio Perez, voto 8: rice­vere ordi­ni di scud­e­ria come quel­li impar­ti­ti dal­la Red Bull al suo alfiere mes­si­cano non è mai facile, soprat­tut­to se ti tro­vi al coman­do del­la cor­sa. Ad ogni modo, il buon Checo si è dimostra­to nuo­va­mente un gran­dis­si­mo uomo squadra, met­ten­do da parte i pro­pri proposi­ti di vit­to­ria e las­cian­do tran­sitare in tes­ta il com­pag­no di squadra. Non è man­ca­ta tut­tavia qualche polem­i­ca, anche da parte sua, al ter­mine del Gran Pre­mio. BOTTAS 2.0?

George Rus­sell, voto 9.5: che week-end, quel­lo del gio­vane tal­en­to bri­tan­ni­co. Quar­to in qual­i­fi­ca, davan­ti alla RB18 di Ser­gio Perez e al pro­prio vici­no di box, Lewis Hamil­ton, e, per finire, ter­zo in gara. Impos­si­bile, attual­mente, chiedere di meglio, alla luce di una W13 sì miglio­ra­ta, ma con ogni prob­a­bil­ità non anco­ra al liv­el­lo di com­petere alla par­ti come Fer­rari e Red Bull. Nel frat­tem­po, per­tan­to, il gradi­no più bas­so del podio rimane un risul­ta­to di cui gioire con entu­si­as­mo. Da evi­den­ziare, inoltre, la sto­ica dife­sa nei con­fron­ti di Max Ver­stap­pen, impazz­i­to nel ten­ta­ti­vo di super­are la Frec­cia d’Argento numero 63. INSUPERABILE. 

Car­los Sainz, voto 3: un aut­en­ti­co dis­as­tro. Così potrem­mo definire la per­for­mance del pilota iberi­co del Cav­alli­no davan­ti al pro­prio pub­bli­co. Se già il saba­to si riv­ela delu­dente, poiché Car­los rime­dia oltre quat­tro dec­i­mi di dis­tac­co dal pro­prio com­pag­no di squadra, la domeni­ca è anco­ra più ama­ra, a com­in­cia­re da una parten­za sicu­ra­mente non all’altezza delle aspet­ta­tive, per non par­lare poi del tes­ta­co­da nelle fasi iniziali del­la cor­sa. Insom­ma, una tap­pa da dimen­ti­care per lo spag­no­lo, soprat­tut­to per­ché Charles e la Fer­rari han­no bisog­no di lui per tenere in vita il sog­no Mon­di­ale, che sem­bra esser­si com­pli­ca­to nelle ultime set­ti­mane. BLACKOUT. 

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Lewis Hamil­ton, voto 8.5: quel­lo osser­va­to al Mont­melò è sicu­ra­mente un Hamil­ton in grande spolvero. Al di là del tan­to dis­cus­so team radio arren­de­v­ole pro­nun­ci­a­to dopo essere sta­to col­pi­to da Mag­nussen ad inizio gara, la rimon­ta di Lewis è sta­ta sem­plice­mente impec­ca­bile, soprat­tut­to alla luce delle poten­zial­ità del­la W13, in Spagna anco­ra terza forza del lot­to. Pec­ca­to uni­ca­mente per i pas­sag­gi con­clu­sivi, quan­do il sette volte irida­to ha dovu­to fare un’importante oper­azione di lift and coast per con­clud­ere il Gran Pre­mio sen­za ter­minare il car­bu­rante a sua dis­po­sizione. AL RISPARMIO. 

Valt­teri Bot­tas, voto 7.5: l’ennesima prestazione sol­i­da e conc­re­ta, quel­la del fin­lan­dese di casa Alfa Romeo. Par­ti­to set­ti­mo, con­clude in ses­ta posizione, dopo aver tenu­to alle pro­prie spalle avver­sari del cal­i­bro di Lewis Hamil­ton e Car­los Sainz. Davvero niente male. La lot­ta a cen­tro grup­po è ora più viva che mai. CERTEZZA. 

Este­ban Ocon, voto 7.5: nuo­va cor­sa, di nuo­vo davan­ti a Fer­nan­do Alon­so. Zit­to zit­to, quat­to quat­to, il francese di casa Alpine sta inizian­do ad accu­mu­la­re un più che dis­cre­to van­tag­gio sul più bla­sonato com­pag­no di squadra. Un anda­men­to dif­fi­cile da pronos­ti­care, questo, ad inizio anno, ma che, ad ora, rap­p­re­sen­ta una realtà forse non più così sor­pren­dente, soprat­tut­to alla luce delle con­tin­ue sfor­tune con cui deve cimen­ta­r­si il povero Alon­so. LONTANO DAI RIFLETTORI. 

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Lan­do Nor­ris, voto 7: undices­i­mo in qual­i­fi­ca, otta­vo alla bandiera a scac­chi. Un risul­ta­to quan­to meno dis­cre­to, ma dal­la McLaren a Bar­cel­lona ci si aspet­ta­va di più. In questi ulti­mi appun­ta­men­ti, inoltre, sta diven­tan­do piut­tosto dif­fi­cile val­utare le prestazioni del gio­vane tal­en­to bri­tan­ni­co, dal momen­to che le per­for­mance del suo com­pag­no di squadra, tutt’altro che pos­i­tive, pos­sono trarre in ingan­no nell’esprimere un giudizio sul­la gui­da di Nor­ris, un po’ come accade­va lo scor­so anno nel con­fron­to tar­ga­to Haas tra Mick Schu­mach­er e Niki­ta Mazepin. OGGETTO MISTERIOSO. 

Fer­nan­do Alon­so, voto 8: per l’ennesima vol­ta, il Principe di Oviedo si dimostra un com­bat­tente nato, dan­do vita ad una bel­lis­si­ma rimon­ta, dopo essere par­ti­to dai box. Alon­so, lo sap­pi­amo, per spir­i­to com­bat­ti­vo e grin­ta non è sec­on­do a nes­suno, tant’è che, con­sideran­do il poten­ziale del­la sua Alpine, il nono pos­to mat­u­ra­to al ter­mine dei ses­san­ta­sei giri pre­visti sul trac­cia­to del Mont­melò può essere con­sid­er­a­to, come del resto ha dichiara­to anche lo stes­so Fer­nan­do, una mez­za vit­to­ria. Il dis­tac­co che lo sep­a­ra in clas­si­fi­ca da Ocon res­ta comunque pesante, tut­tavia, con un Alon­so così, pare des­ti­na­to a ridur­si già a par­tire dalle prossime tappe del cal­en­dario. REMUNTADA. 

Yuki Tsun­o­da, voto 7: dopo la piog­gia di critiche rice­vute nel cor­so del­la pas­sa­ta sta­gione, il gio­vane giap­ponese di casa AlphaTau­ri sem­bra final­mente aver trova­to la direzione gius­ta per pot­er esprimere al meglio le sue poten­zial­ità. Da qualche gara a ques­ta parte, infat­ti, Tsun­o­da sta rius­cen­do a bat­tere il ben più quo­ta­to Pierre Gasly, il che, appe­na pochi mesi fa, pare­va un’autentica impre­sa. La clas­si­fi­ca, in tal sen­so, par­la chiaro: undi­ci pun­ti per l’alfiere nip­pon­i­co, sei per il francese. Stare­mo a vedere come evolverà questo duel­lo inter­no, nel frat­tem­po a Faen­za pos­sono goder­si un ritrova­to Tsun­o­da. RAMPA DI LANCIO. 

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Charles Leclerc, voto S.V: il giudizio asseg­na­toli è, appun­to, “sen­za voto”, ma par­liamo­ci chiaro: qualo­ra avesse con­clu­so i ses­san­ta­sei giri pre­visti per questo appun­ta­men­to, la sua prestazione sarebbe sta­ta sicu­ra­mente da dieci. Il suo, infat­ti, è sta­to un week-end da dom­i­na­tore asso­lu­to, intac­ca­to uni­ca­mente da un incon­ve­niente di natu­ra tec­ni­ca, uni­ca vari­abile che avrebbe potu­to fer­mare la ver­sione spag­no­la del mon­e­gas­co in rosso. Un ulte­ri­ore plau­so va, infine, alla reazione avu­ta da Leclerc una vol­ta sce­so dal­la mono­pos­to, vol­ta a tran­quil­liz­zare tut­to l’ambiente e a cari­car­lo in vista del­la prossi­ma tap­pa, che si ter­rà a Monte-Car­lo. Atteggia­men­to davvero inec­cepi­bile. LEADER VERO. 

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