Torna a splendere il sole in casa Mercedes, ma non si tratta di un lampo improvviso dovuto alle alte temperature di Barcellona. Al termine dei 66 passaggi sul traguardo del Gran Premio di Spagna, infatti, la scuderia di Brackley ha messo in bisaccia un ottimo terzo posto grazie ad un George Russell ancora una volta impeccabile, contornato, poi, da un quinto piazzamento in rimonta che ha portato, dopo settimane, la speranza ad illuminare il volto di Lewis Hamilton. Che la Stella abbia, finalmente, intrapreso il cammino per diventare una supernova?
È un processo di vera e propria Reconquista quello che si para, al momento, di fronte agli uomini Mercedes: è consapevolezza dei propri mezzi dopo settimane di segnali scoraggianti; è slancio verso il futuro quando tutto ciò che rimaneva erano ricordi quasi sbiaditi del passato; è sapere di essere soli ai piedi di una vetta, ma che almeno, adesso, quella cima è individuabile in maniera vivida.
Per la prima volta in questo avvio di 2022, infatti, le Frecce d’Argento sembrano correre verso un obiettivo ben fissato e visibile anche nella foschia. Ad aiutare sensibilmente il duo inglese alla guida delle W13 sono state, senza dubbio, le modifiche apportate alla vettura nativa di Brackley che, grazie ad esse, pare abbia raggiunto un livello di nervosismo estremamente minore se comparato a quanto osservato negli ultimi mesi: tra questi comportamenti, quello il cui allontanamento dalla monoposto ha fatto tirare il più profondo sospiro di sollievo alla compagine tedesca è sicuramente il porpoising, quasi del tutto assente sul Circuito di Catalogna.

Il reparto tecnico della scuderia otto volte iridata, capitanato da Mike Elliot, ha difatti portato in pista per l’occasione un fondo tutto nuovo, più basso e che, dunque, permette di generare una quantità superiore di energia sugli pneumatici. Come notato spesso nei precedenti fine settimana, tali innovazioni sono state alla portata del team argenteo solo grazie ad uno studio minuzioso di dati, che spesso hanno comportato la presenza sulle vetture di diversi sensori che hanno compromesso, e non poco, la velocità di punta con il loro peso non trascurabile. I risultati osservabili al termine della prima tre giorni dell’anno caratterizzata da aggiornamenti sono, in un certo senso, contrastanti, ma possono sicuramente far sorridere gli uomini della Mercedes, e in particolare Toto Wolff, che, al termine del pomeriggio in terra spagnola, ha commentato così le prestazioni delle sue creature:
“Se possiamo lottare per il campionato del mondo? Noi scommettiamo di sì, ma per riuscirci dovremo avere una macchina in grado di finire prima e seconda. E abbiamo ragioni per credere che possiamo arrivarci: è difficile, ma non impossibile”.

La presa di coscienza da parte di ogni singolo elemento della squadra si è rivelata, quanto mai, fondamentale: questa rinnovata fiducia, dimostrata anche da innumerevoli team radio scambiati tra il muretto box e le due punte d’attacco di casa Mercedes, trova le sue radici anche nel cambio di Power Unit, che ha aumentato sensibilmente la performance sul giro secco, ma ancora di più sul passo gara, andando a colmare parzialmente il gap con Ferrari e Red Bull. Per osservare nuovi mutamenti, tuttavia, stando a quanto fatto trapelare da alcuni addetti ai lavori, sarà necessario attendere il Gran Premio di Gran Bretagna, dove la grigia Silverstone farà da sfondo ad un possibile ulteriore rimescolamento delle carte in tavola.
Ora, però, lo sguardo è rivolto verso il week-end più glamour in calendario: l’appuntamento al prossimo capitolo di questa saga avvincente toccherà, domenica prossima, la storica Monaco, con il suo tracciato stretto e insidioso che, numerose volte nel passato recente, ha visto le antenate della W13 ottenere successi tanto sfarzosi quanto la città in cui sono stati conseguiti. Sarà proprio il Principato a trasformarsi in un trampolino di lancio per le Frecce d’Argento, o le barriere che affiancano l’asfalto monegasco bloccheranno lo sbocciare della casa automobilistica alemanna?
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