Max Verstappen vince il Gran Premio di Spagna, nel week-end segnato dal ritiro di Leclerc. L’olandese diventa leader del Mondiale, tagliando il traguardo davanti al compagno di squadra Perez e alla Mercedes di uno stoico Russell. Domenica difficile anche per Sainz, quarto, che sul finale approfitta dei problemi del team di Brackley passando Hamilton.
Il passaggio cruciale. Così in tanti hanno definito il tanto atteso appuntamento spagnolo della Formula 1. E oggi, abbiamo capito perché. Avvolti dal gran caldo di Barcellona, in griglia si schierano speranze, tensione, aspettative, voglia di vincere su tutti, avanzare nella lunga camminata verso il titolo mondiale. Bandiera verde, semafori spenti, e via.
Leclerc parte, dalla sua tredicesima pole in carriera, seguito da Max e il padrone di casa Carlos, che parte male, superato da Russell e Perez. Hamilton rallenta vistosamente, dopo una collisione con Magnussen. Più fortunata l’altra Hass di Mick, che sale in sesta posizione. La W13 del sette volte iridato entra ai box al secondo giro, per rientrare diciannovesimo in pista, mentre il monegasco dopo aver chiuso la porta all’olandese in partenza riesce a stare davanti e pian piano fugge via.
“Voglio risparmiare il motore, mi spiace ragazzi”, dice Lewis in un team radio esprimendo la sua volontà di ritirarsi. Ma il team non ci sta, e lo fa proseguire. Settimo giro e cambio inquadratura: la Ferrari di Sainz è sulla ghiaia, per un testacoda. Lo spagnolo continua la sua corsa dalla undicesima posizione. Due tornate dopo, stessa scena, ma con una vettura diversa, quella di Verstappen, che retrocede ed è quarto. Ringrazia Russell, ora secondo.
Undicesimo passaggio e Sainz passa dai box, ed è quindicesimo, mentre Perez dà spazio al campione in carica per piazzarsi virtualmente a podio, al volante di una Red Bull che continua a lamentare problemi al DRS. Quattordicesimo giro e inizia il valzer dei pit stop inaugurato da Russell e Verstappen, mentre la Ferrari n°55 tenta di risalire la china, sorpassando la McLaren di Norris e mettendosi in ottava posizione. Max tenta l’attacco sulla Mercedes del principe George, che si difende e resta davanti. Checo entra ai box, lasciando strada alla freccia d’argento e al compagno di squadra, che guida una monoposto nervosa, come nervosa è la voce nel team radio di Max, che esclama l’incapacità da parte del team di far funzionare il DRS…
Ventunesimo passaggio ed è “box, box” per Leclerc. Un pit velocissimo (2.2 secondi) per il leader della corsa che rientra in pista indisturbato. Tre tornate dopo, Max tenta ancora l’attacco su George, che non molla, che risponde e resiste. Ed è ancora secondo. Ma il vero colpo di scena arriva al ventottesimo giro. Calo di potenza per la monoposto di Leclerc…ed è ritiro. Un ritiro pesantissimo in una domenica che di sfumature aveva solo quelle della perfezione. Russel, ora, è leader. Seguito da Perez e dall’Alfa Romeo di Bottas. Il messicano però non ci sta, si avvicina, attacca, e stavolta George non riesce a ribattere. Verstappen passa Bottas, mentre la Ferrari superstite, sesta, entra ai box per uscirne ottava. Al trentasettesimo giro la Marcedes numero 63 preferisce effettuare una seconda sosta, per rientrare alle spalle delle due Red Bull. Perez entra ai box, regalando la testa della corsa a Verstappen, che passa dall pit lane al quarantacinquesimo passaggio, rientrando alle spalle del messicano. Seguono nell’ordine Russell, Bottas, Hamilton e Sainz.
“Se è più veloce, fallo andare”. “Questo non è leale”: il botta e risposta tra il muretto Red Bull e Perez, per favorire Max alla lotta al titolo mentre un amareggiato Leclerc si dichiara fiducioso per le prossime gare. E oltre alla fiducia, c’è bisogno di affidabilità. Il Checo lascia passare Verstappen, che lo ringrazia. Ed è leader, anche nel mondiale.
A quindici giri dal termine, ancora pit stop per Russell, cedendo il podio a Bottas, mentre Hamilton continua nel mood “hammer time” segnando il giro veloce. Il britannico con la W13 numero 63 riprende la terza posizione e per Perez è ancora sosta ai box, per rubare il giro veloce a Lewis, che è sesto alle spalle di Sainz. Lo spagnolo cerca di rimediare una domenica complicata prendendo la quarta piazza ai danni di Bottas, quest’ultimo sopravanzato anche dall’epta campione. Hamilton prende la F1-75 ancora in gara, a cinque giri dal termine.
Mancano cinque chilometri al termine ed entrambe le Mercedes vengono avvisate di avere dei problemi di benzina: ne approfitta Sainz, che riprende la posizione su Lewis.
E finisce così, con Ocon, Norris, Alonso e Tsunoda che chiudono la top 10 al Montmelò. E finisce così, con una domenica che ha il sapore di una corrida. Una corrida, in cui lo sconfitto però è il torero e non il toro. Con il torero… vestito di rosso.
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