Tra poco più di una settimana, al Grimaldi Forum di Monte-Carlo, la rinomata casa d’aste RM Sotheby’s batterà all’asta la Ferrari 640 di Nigel Mansell, con la quale il leone britannico vinse in Brasile ed in Ungheria nel 1989. Le stime di vendita? Tra i due e i cinque milioni di euro.
14 Maggio 2022. Grimaldi Forum. Segnatevi questa data. La rinomata casa d’aste RM Sotheby’s, infatti, batterà due pezzi da 90 provenienti dalla collezione privata del baffo più conosciuto della Formula 1: Nigel Mansell. La prima monoposto di cui si priverà “il leone”, come venne soprannominato dai tifosi della Scuderia di Maranello, è la Ferrari 640, numero di telaio 109. Si tratta della vettura che nel 1989 Mansell portò in trionfo nel Gran Premio d’esordio con la Scuderia di Maranello, in Brasile, e successivamente in Ungheria, dopo un’eccezionale rimonta dal dodicesimo posto, girando circa due secondi più veloce di tutti.
Il 1989 fu un anno molto particolare per la Formula 1, dal momento che il cambio di regolamento vietò l’utilizzo di motori turbocompressi riportando sulle piste di tutto il mondo l’urlo degli aspirati. La Ferrari 640 era spinta dal motore 035/5, un V12 da 3.5 litri inizialmente capace di erogare 600 cavalli a 12.000 giri al minuto. Dopo numerosi aggiornamenti, la potenza salì fino a 660 cavalli, urlando fino a 13.000 giri/min.
La 640 fu, per molti versi, un punto di rottura con il passato, caratterizzata da numerosi elementi innovativi sotto svariati punti di vista. Come in molti ricorderanno, fu la prima monoposto della Scuderia presentata senza Enzo Ferrari, deceduto nell’Agosto del 1988. Il Drake aveva però già appoggiato svariate innovazioni, anche negli uomini che si trovavano “alle spalle” della 640. Prima di scegliere Mansell come pilota di punta, il Drake si assicurò il progettista John Barnard, padre delle McLaren che dominarono la scena negli anni precedenti. La prima rivoluzione portata da Barnard fu l’utilizzo del cambio semiautomatico a sette marce, tecnologia mai vista in Formula 1. Completamente nuova era anche, di conseguenza, la nuova strumentazione, che implementava le spie luminose per il cambio marcia.
Altra innovazione di rilievo introdotta con la 640 è l’uso di sospensioni di tipo push-rod sia all’anteriore che al posteriore. Barnard decise inoltre di introdurre, sempre nel reparto sospensionistico, elementi elastici. Infatti, al posto delle classiche molle elicoidali, nella Ferrari in oggetto fecero capolino le barre di torsione verticali. Enormi novità apparvero anche sul fronte aerodinamico, con la 640 che si contraddistinse per il muso lungo e piatto, che gli fece guadagnare il soprannome di “papera”. Altra caratteristica della prima Ferrari dell’epoca Bernard furono le grosse pance laterali, che ospitavano gli scambiatori di acqua e olio e i serbatoi della benzina. Nuovo disegno anche per il fondo, che migliorò notevolmente anche l’effetto suolo.
Dopo aver accompagnato Mansell in 11 Gran Premi nella stagione 1989, la Ferrari 640 telaio numero 109 è volata, insieme a Nigel, nel Gennaio 1990, in Inghilterra, dove fu riposta e custodita gelosamente. La sua ultima apparizione nella massima serie? Nel Gran Premio del Portogallo, corsosi in data 24 Settembre 1989.
Un pezzo unico, che farebbe gola a qualunque appassionato di Motorsport al mondo, ma che pochi fortunati potranno permettersi. Le stime di prezzo di RM Sotheby’s si aggirano tra i 2 milioni e mezzo e i 5 milioni di euro.
Ph. Courtesy of RM Sotheby’s ©