Sapevate che a Imola è stato abbattuto il record di bandiere rosse in qualifica? Sapevate che era da più di 40 anni che due piloti non riuscivano a realizzare entrambi un Grand Chelem nella stessa stagione? Sapevate che c’è un solo pilota che ha concluso tutte le gare finora disputate tra i primi cinque? Bentornati a #StatsTime, rubrica curata dal nostro Gabriele Arcuri, attraverso la quale esploreremo una serie di numeri meritevoli di attenzioni e curiosità.
Il Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna, svoltosi nello storico Autodromo Enzo e Dino Ferrari, ha sorpreso sia i tifosi che gli addetti ai lavori, confermando alcune tendenze viste negli scorsi tre appuntamenti quanto ribaltandone completamente altre. La qualifica del suddetto Gran Premio, disputata al venerdì, ha visto l’abbattersi di due particolari record. Il primo riguarda una inaudita sorpresa di questa stagione: Haas e, insieme ad essa, Kevin Magnussen.
Il pilota danese, con il suo quarto posto, ha realizzato quello che è il miglior piazzamento in qualifica della storia della scuderia anglo-americana. Il precedente miglior risultato in qualifica del team con sede a Banbury, entrato nella massima categoria nel 2016, era il quinto posto, raggiunto nel 2018 in Austria e Giappone da Grosjean e, nello stesso anno, in Australia, Germania e Russia da Magnussen, il quale riuscì a ripeterlo anche nelle qualifiche del Gran Premio di Monaco 2019.
Il secondo è, invece, quello del maggior numero di bandiere rosse in una sessione di qualifiche: ben cinque (Albon in Q1, Sainz in Q2 e Magnussen, Bottas e Norris in Q3). Il precedente record risaliva al Gran Premio dell’Azerbaijan 2021 e al Gran Premio d’Ungheria 2016, quando la sessione venne sospesa quattro volte.
A conquistare la sua prima pole in stagione, in queste bizzarre qualifiche, è stato il Campione del Mondo in carica Max Verstappen. L’olandese, autore del suo secondo Grand Chelem dopo quello fatto segnare nel Gran Premio d’Austria 2021, ha fatto bottino pieno nel week-end italiano, totalizzando ben 34 punti, i quali gli hanno permesso di accorciare, portandosi a 27 punti di distanza, da Charles Leclerc (prima di Imola erano 46). Questi due giovani fenomeni se le stanno suonando di santa ragione ogni singola gara, ogni singola sessione, e non sembrano avere intenzione di smetterla.
Era, infatti, dal lontano 1979, 43 anni orsono, che due piloti, ai tempi Jacques Laffite e Gilles Villeneuve, non riuscivano a conquistare entrambi un Grand Chelem nella medesima annata. Era, poi, dal 1995 che due piloti di due team diversi non si spartivano le prime quattro vittorie nell’anno: all’epoca furono Michael Schumacher su Benetton e Damon Hill su Williams. Non era mai accaduto, inoltre, che due ventiquattrenni avessero vinto le prime quattro tappe del campionato. Leclerc e Verstappen hanno quindi disintegrato numerosi desueti record, e il meglio, probabilmente, deve ancora venire.
Chi, al contrario, non se la sta passando bene, è certamente Lewis Hamilton, giunto tredicesimo al traguardo, dietro l’Alphatauri di Gasly e alla Williams di Albon. Con questo piazzamento, per la prima volta dal 2013, il britannico non è stato in grado di centrare nemmeno un podio in tre gare: quell’anno arrivò quarto nel Mondiale, con una sola vittoria.
La scuderia di Brackley, tuttavia, non è da meno. Dopo la qualificazione nel Q2 con entrambe le vetture, con Lewis Hamilton qualificato per soli quattro millesimi, l’undicesimo posto di Russell e il tredicesimo del sette volte iridato hanno condannato la Mercedes all’assenza dal Q3. Un evento simile non accadeva dalle qualifiche del Gran Premio del Giappone 2012, quando alla guida della Mercedes c’erano Michael Schumacher e Nico Rosberg.
Chi, seppur dopo aver ridimensionato le proprie aspettative, si sta comportando egregiamente, è invece George Russell. Il giovane britannico è l’unico pilota che è riuscito a centrare la top five ogni gara finora disputata, e questa costanza gli sta permettendo di rimanere saldamente in corsa per il secondo posto nel campionato, con una monoposto sicuramente inferiore rispetto a quella di Red Bull e Ferrari.
La F1-75, che aveva tanto dominato prima di Imola, ha dovuto fare i conti con una progressione incredibile della rivale di Milton Keynes, capace di primeggiare in tutte le sessioni che contavano veramente, arrivando in classifica costruttori a 113 punti, due in più rispetto ai 111 della passata stagione. Niente preoccupazioni, comunque, a Maranello. Basti pensare che il Cavallino Rampante ha già pareggiato i propri cinque podi del 2021. È, tuttavia, naturale che la Rossa non possa assolutamente permettersi un altro scivolone del genere.
Riuscirà a tornare in vetta già domenica prossima?
Va dunque in archivio anche questo appuntamento di #StatsTime. Next Stop? Miami, new entry del calendario.
Noi non vediamo l’ora, e voi?
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