Lando Norris ha conquistato un sorprendente terzo posto al termine del Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna, che, unito alla quinta posizione arrivata nel corso della Sprint Race del sabato, porta a quota diciannove punti il bottino raccolto in Italia dal pilota inglese. Il tracciato del Santerno sembra essere particolarmente propizio per il ventiduenne di Bristol, il quale anche nel 2021 aveva ottenuto proprio lì il suo primo podio stagionale. Cosa hanno in comune queste due ultime apparizioni di Lando sul gradino più basso del podio di Imola?
La stagione 2022 è iniziata nel peggiore dei modi per McLaren, con entrambe le monoposto fuori dai punti, cosa che non accadeva al primo Gran Premio dal 2019. Dopo la gara in Bahrain, i risultati hanno dimostrato che il cammino intrapreso dalla squadra di Woking è quello giusto. Lando ha conquistato un settimo, un quinto e infine un terzo posto, rispettivamente a Jeddah, Melbourne ed Imola: un trend in regolare crescita che rappresenta egregiamente il lavoro solido e costante svolto dagli uomini papaya per rimettersi in carreggiata.
Nel 2021, invece, McLaren era risultata competitiva fin dalla prima gara a Sakhir, chiusa con un quarto posto di Norris e un settimo posto di Ricciardo. Imola, che l’anno scorso era la seconda tappa del Campionato del Mondo e che aveva visto Lando e Daniel chiudere, rispettivamente, in terza e sesta piazza, non aveva fatto altro che confermare una MCL35M pienamente degna di lottare per il podio della classifica costruttori. Podio iridato che è poi mancato a causa di una seconda parte di stagione poco convincente, che ha costretto gli uomini di Woking ad arrendersi di fronte ad una Ferrari in ripresa, e ad accontentarsi della medaglia di legno.
Se l’anno scorso il terzo posto di Lando era dunque una conferma di forza, della monoposto e del pilota, quest’anno è invece un segnale di rinascita, da parte di un team che ha risentito del ritardo tecnologico e dei pochi giri effettuati nei test, ma che poi ha saputo concretizzare subito quanto appreso dopo le prime gare. Il fattore comune è un Norris che non può fare miracoli senza una vettura in grado di competere con i top team, ma che quando è in gara sbaglia davvero pochissimo nel condurre la propria auto. Gli errori commessi nel 2021 sono stati principalmente in termini di scelte strategiche, complice sicuramente la poca esperienza, ma la guida pulita e precisa di questo giovane pilota fa pensare che McLaren abbia fatto un vero affare a vincolarlo fino al 2025. Quando le cose si fanno complicate e gli altri sbagliano, Lando è sempre lì, pronto a massimizzare ogni occasione, cosa che lo rende estremamente prezioso per la squadra.
Diverso è il discorso per Daniel Ricciardo, pilota di grande esperienza, che in McLaren ha regalato qualche picco di performance come a Monza nel 2021, ma che in fin dei conti ancora fatica a reggere il confronto con il compagno di squadra. Il pilota australiano è uscito sconfitto dal Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna, a causa dell’errore commesso in Curva 2, che ha compromesso la sua gara e quella di Carlos Sainz. Unico punto di merito, comunque rilevante, è la sportività del trentaduenne di Perth che, al termine della gara, ci ha tenuto a scusarsi di persona con Carlos, recandosi all’hospitality Ferrari. Un esempio di correttezza che fa bene al cuore, e che conferma lo spirito sportivo e il senso di rispetto tra i contendenti che stiamo vedendo finora, ben diverso dal clima che ha caratterizzato alcuni episodi dello scorso anno. Siamo solo agli inizi, ma speriamo che la stagione continui così.
Ph. Hammer Time — Mirko Duranti ©