Il Gran Premio d’Australia 2022 ha segnato una tappa importante per diversi percorsi di rinascita. Prima di tutto, la Formula 1 ha riconquistato il suolo di Melbourne, dopo due lunghissimi anni di pandemia, che ci hanno pesantemente privato della normalità. Poi c’è la Ferrari, che con il Grand Chelem di Charles Leclerc ha confermato la solidità del lavoro fatto durante gli ultimi due (durissimi) anni. Infine, troviamo le due McLaren, a punti con un arrivo in parata al traguardo, risultato impensabile dopo l’esordio disastroso del Bahrain. Capiamo, dalle voci dei protagonisti stessi, le ragioni di questo exploit un po’ inatteso del team di Woking.
“Mi aspettavo di poter fare un week-end come questo nella stagione, ma non pensavo ci saremmo arrivati così presto”, ha commentato Daniel Ricciardo ai microfoni di Sky Sport F1 Italia al termine della gara. I buoni segnali firmati McLaren si erano visti già dal sabato australiano, con Lando Norris che aveva chiuso addirittura in prima posizione il turno di FP3. L’onda positiva è continuata con le qualifiche, che hanno visto entrambe le monoposto in Q3, con la conquista di un quarto e di un settimo posto in griglia rispettivamente per Lando e Daniel. Dopo una partenza non particolarmente felice per il ventiduenne inglese, le due MCL36 sono rimaste stabilmente in zona punti e hanno portato a casa il miglior bottino della stagione, sia per i singoli piloti che per i costruttori.
I due alfieri di Woking sono arrivati quasi affiancati al traguardo, con Ricciardo che ha dovuto resistere alla tentazione di superare al fotofinish il compagno di squadra, vittima di qualche piccolo problema tecnico all’ultimo giro. Quinto e sesto, le posizioni finali, con un preziosissimo “+18 punti” per il team. Gli uomini papaya, al termine dell’appuntamento di Melbourne, possono ora vantare un rispettosissimo quarto posto nella classifica costruttori.
Ma cosa ha permesso a McLaren di risorgere come l’araba fenice dalle ceneri del Bahrain, in cui sembrava completamente essersi insabbiata senza via d’uscita? Lando Norris si è espresso con parole ciniche sull’argomento, al termine del Gran Premio d’Australia:
“Siamo comunque riusciti a estrarre in modo naturale un po’ più di prestazioni dalla macchina, comprendendo maggiormente alcune cose e andando in una direzione un po’ diversa con l’assetto. Tuttavia, penso che la maggior parte del merito di questo risultato vada alla pista, che ci ha favorito. Direi che l’80% della performance è dovuto al tracciato, e il 20% al duro lavoro svolto”.
Il team di Woking, ovviamente soddisfatto del risultato, resta quindi con i piedi per terra, come testimonia anche l’intervista post gara di Andreas Seidl, team principali della squadra, riportata da Motorsport.com:
“Ovviamente siamo molto soddisfatti del risultato della gara, e sono principalmente tre le ragioni di questo progresso. Per prima cosa, abbiamo portato qualche piccolo aggiornamento che ha funzionato. In secondo luogo, la nostra vettura si è adattata molto bene al layout scorrevole di questa pista, particolarmente favorevole alla MCL36. Infine, abbiamo messo in pratica quanto abbiamo imparato in Arabia Saudita. Non dobbiamo dimenticare che abbiamo iniziato la stagione davvero con il passo sbagliato, perdendo molti giri nei test del Bahrain. Abbiamo dovuto imparare ancora molto su questa nuova vettura durante i primi due week-end di gara, e penso che le prestazioni vengano anche dalla possibilità di applicare queste conoscenze. Il nostro punto debole è la carenza di grip nelle curve lente, ma l’aspetto positivo è che abbiamo capito cosa dobbiamo fare per provare ad eliminare questo problema. Stiamo lavorando per cercare di risolvere il tutto nel più breve tempo possibile”.
Durante la gara, Mercedes è nettamente migliorata rispetto alle qualifiche e ha dimostrato un passo gara ancora superiore a quello delle monoposto del CEO Zak Brown. Tuttavia, il team inglese ha avuto la certezza di avere vetture più veloci rispetto ad Alpine, Alfa Romeo ed Haas, che erano invece davanti nei primi appuntamenti. Una menzione d’onore va ai meccanici, che si sono distinti in tutte le gare per la velocità dei pit stop, elemento che sarà sempre più determinante per difendere le posizioni in zona punti contro questi temibili avversari. Nella classifica del DHL Fastest Pit Stop Awards, McLaren vanta, infatti, 111 punti, contro i 61 di Red Bull, seconda classificata.
Il dichiarato obiettivo di McLaren per il 2022 era quello di lottare per il podio, nella consapevolezza di essere ancora lontani dalla possibilità di giocarsi il tetto del mondo. Per il titolo iridato si dovrà attendere e vedremo se, nel caso di un effettivo ingresso di Audi nell’orbita del team, possa esserci una brusca accelerata in questo senso. Intanto, comunque, il quarto posto attuale pone la squadra in un’ottima posizione per tentare il difficile compito di agguantare l’ultimo gradino del podio. Non ci resta che vedere se Imola, tracciato che ha visto McLaren lottare a ben altri livelli in passato, potrà confermarci la ritrovata competitività delle MCL36.
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