Charles Leclerc vince, anzi, stravince il Gran Premio d’Australia e coglie la seconda vittoria in tre gare. Un inizio di stagione folgorante per il monegasco, il quale, anche grazie al secondo ritiro di Verstappen, allunga notevolmente sul proprio rivale in classifica piloti. Andiamo dunque ad analizzare insieme al nostro Riccardo Ronchini i cinque fatti principali della corsa recentemente conclusasi.
1. RE CHARLES. La perfezione. Pole position da fenomeno e gara stradominata, dalla prima al cinquantottesima tornata, con tanto di giro veloce nell’ultimo passaggio. Un alieno che, da quando si è calato nell’abitacolo della sua F1-75, non ha fatto altro che far luccicare gli occhi di tutti gli appassionati. La classifica recita settantuno punti, trentaquattro lunghezze su Russell, secondo, e addirittura quarantasei su Verstappen. La Formula 1 ha un nuovo padrone, ora sta a Charles non commettere errori e continuare con questo passo.
2. SALVATE IL SOLDATO MAX. Due ritiri in tre gare e un numero enorme di Power Unit andate in fumo, considerando anche le disavventure di Perez e delle due AlphaTauri. In casa Red Bull è ufficialmente scattato l’allarme motore. Per quanto la macchina sia competitiva, l’affidabilità è totalmente assente. Il bilancio al termine del Gran Premio d’Australia è altamente preoccupante. È impossibile pensare di lottare per il Mondiale con un motore che fatica a malapena a finire un Gran Premio, specialmente se si tratta sempre di quello del pilota di punta. Urgono correttivi alla svelta, sennò la stagione della conferma potrebbe tramutarsi in un incredibile fallimento.
3. RUSSELL DI BRONZO. Tre corse, due volte davanti ad Hamilton ed un podio. Non proprio malissimo l’inizio di stagione del giovane talento britannico. Solido, costante nel non commettere errori e sempre pronto a massimizzare il risultato. Il terzo posto di domenica è la dimostrazione del concetto espresso nella frase precedente. Peccato solo per la comunicazione radio con la quale la squadra gli ha praticamente imposto di lasciar passare Perez per salvaguardare le gomme, perchè fino a quel momento la difesa di George era stata semplicemente da manuale. Ah si, quasi dimenticavo: in tutto ciò è anche secondo nel Mondiale.
4. BACIATO DALLA SFORTUNA. Possiamo riassumere così il week-end australiano di Carlos Sainz. È vero, ha commesso un errore dato dal nervosismo e dalla voglia di rimontare, ma fino a quel momento al povero Carlos era andato tutto storto, a partire dal sabato. Prima la bandiera rossa, poi il problema all’avviatore ed infine il volante mal funzionante a pochi minuti dalla partenza. La legge di Murphy cita: “Se qualcosa può andare male, allora sarà così”. Beh, Carlos ne sa qualcosa.
5. UN PUNTICINO PER ALBON. Bravo, anzi, bravissimo il pilota thailandese. Non era facile completare cinquantasei giri con la stessa gomma, mantenendo un ritmo infernale (ovviamente in relazione alle potenzialità del mezzo a sua disposizione) e garantendosi la chanche di portare a casa il primo punto della stagione. Furbissimi anche in Williams a capire che la sosta avrebbe imbottigliato Albon nel traffico, pregiudicando, di fatto, qualunque velleità di punti. Un punticino che fa tanto morale per una squadra che naviga ancora nelle retrovie, ma che, da oggi, sa di poter contare su un pilota di tutto rispetto. MVP di giornata insieme a Leclerc.
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