È tempo di cure dimagranti per le monoposto di Formula 1 che, nonostante la maggiorazione di ben 46 kg rispetto al peso minimo del 2021, faticano a rientrare nel limite, risultando fortemente sovrappeso. Scopriamo alcune delle soluzioni alle quali i team intendono ricorrere per porre rimedio, facendo anche chiarezza sul peso minimo di 798 kg, che tanto ha fatto discutere gli appassionati nel corso di queste ultime settimane.
Che quello del peso sia un problema tipico delle competizioni, non è certamente una novità. Il vecchio mantra secondo cui togliere peso equivale ad aggiungere leggerezza, così come affermato dal leggendario Colin Chapman, resta un sempreverde nell’ambito della progettazione automobilistica e contrastare qualsiasi tipologia di aumento, in tal senso, è sempre fonte di guadagno prestazionale.
Tuttavia, in una stagione regolata da un nuovo e stringente budget cap, le cose sembrano complicarsi non poco.
Fermo restando il nuovo peso minimo delle vetture, fissato a 798 kg, molti sono stati i team che hanno palesemente lamentato problemi di massa in eccesso. Sembra sorprendente, per non dire assurdo, dato che di Formula 1 si tratta, ma, con le restrizioni in materia economica appena citate, ciò non deve risultare del tutto inedito. La mancanza di un piano economico onnicomprensivo che non sfori i 140 milioni di euro annui non permette, infatti, di ottimizzare i tanti e nuovi componenti che sono stati installati sulle nuove vetture, costringendo i team a ripiegare su soluzioni che, al momento, fungono quali immediati e poco dispendiosi tamponi.
Per ridurre la massa delle vetture si è deciso, almeno in prima analisi, di intervenire sul componente che, quasi dalla notte dei tempi, viene additato per primo quale fattore poco utile ai fini puramente pratici e funzionali delle corse: la vernice. Così come avvenuto per le Mercedes-Benz W25 del 1934, pesanti di un chilo in più rispetto al limite di 750 kg stabilito quale soglia massima per partecipare alla Formula Grand Prix e, nello specifico, all’Eifelrennen del Nürburgring in quello stesso anno, si è deciso di ridurre, seppur senza grattar completamente via, la quantità di colore utilizzata sulle vetture al fine di incidere su quei sei chilogrammi richiesti proprio dalla verniciatura. In tal senso, i primi a muoversi in tale direzione sono stati i tecnici della McLaren che, al fine di smagrire la MCL36, già alle prese con problemi di carico, freni e potenza pura della Power Unit Mercedes, hanno lasciato esposte molte delle porzioni di carbonio sottostante nell’area delle pance, attualmente solo in parte coperte dalle colorazioni papaya e azzurro tipiche delle monoposto di Woking degli ultimi anni.
A pesare sulla decisione rimane anche il fattore zavorra, di per sé molto importante quando si vuole risolvere una problematica relativa al bilanciamento della vettura che, essendo sotto la soglia minima regolamentare, richiede una massa aggiuntiva ai fini dell’equiparazione. Riposizionando la zavorra a seconda delle proprie esigenze permette, infatti, di gestire al meglio fattori come la distribuzione dei pesi e la collocazione del centro di gravità, conferendo al veicolo le caratteristiche desiderate e che, per vari motivi, non sempre è possibile soddisfare trasversalmente in fase di progettazione.
Chiaramente, l’entità del problema varia, più o meno ampiamente, da squadra a squadra, portando a programmare riduzioni di peso diverse in base alle proprie esigenze. Le scuderie attualmente in prima linea sul fronte peso sono Mercedes e Red Bull, che hanno fissato un obiettivo di circa 15 kg, seguite da Haas e McLaren, che puntano a rimuoverne 5, per poi finire con Ferrari, che conta di raggiungere un risparmio di 3 kg. Tutte le vetture citate, attualmente, pesano oltre 800 kg. L’unica che, di fatto, non dovrà muovere un dito è l’Alfa Romeo, che ha addirittura dovuto far ricorso alla zavorra al fine di raggiungere la soglia minima dei 798 kg, contando, dunque, su un fattore aggiuntivo che può tornare molto utile in fase di gara e/o di qualifica.
La ragione di tale risultato è da ricercarsi nelle esperienze passate del costruttore elvetico che, presentatosi in passato con vetture più pesanti del dovuto, ha deciso di adottare una linea ben precisa al fine di non ripetere più il fenomeno in questione.
Vedremo dunque, nelle prossime settimane, quali saranno le scuderie che riusciranno, con conseguente dispendio di risorse, a limare i chili di troppo dalle proprie vetture, per recuperare quei decimi che, in un campionato tanto tirato, possono sicuramente fare la differenza.
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