In quel di Zolder, in Belgio, va in scena la battaglia finale di casa Sprint Series. Dopo una qualifica che vede racchiusi i trenta migliori piloti dei due server principali in appena un secondo e mezzo, il nostro Federico Andreozzi taglia il traguardo in diciannovesima posizione. Un ottimo risultato, che col senno di poi, sarebbe anche potuto essere migliore.
Avere l’opportunità di confrontarsi con i migliori rappresenta, in partenza, già una vittoria, soprattutto se questa chance se la si è conquistati con merito sul campo, o meglio, in pista. Il nostro Federico Andreozzi questo lo sa molto bene, dal momento che, grazie ad un 2022 ricco di soddisfazioni ed ottimi risultati, ha avuto accesso alle Finals del campionato Sprint Series.
Finals che sicuramente destavano qualche preoccupazione, a causa della consapevolezza di dover battagliare a Zolder, in Belgio, con alcuni dei migliori piloti presenti sul panorama italiano del simracing. Per essere esatti, i migliori quindici di ciascuno dei due server SR. Tra questi, con orgoglio, figurava appunto Andreozzi.
Dopo una qualifica che vede racchiusi i trenta in appena un secondo e mezzo, ed una P29 ottenuta con le unghie e con i denti, la gara si fa immediatamente complicata, a causa di un contatto avvenuto dopo appena cento metri che comporta il cedimento del paraurti anteriore della Aston Martin Vantage GT3, con conseguente perdita di carico aerodinamico.
Ciononostante, Federico non demorde, e lottando con il coltello tra i denti, riesce a raggiungere addirittura la diciannovesima piazza, che conserva anche dopo un pit stop effettuato a cinque minuti dalla fine.
Un risultato che lo pone, alla fine, a centro gruppo, il che conferma ulteriormente quanto di buono costruito in questi ultimo anno e mezzo. Un piazzamento che sarebbe anche potuto essere migliore, come affermato dallo stesso Andreozzi:
“Con il senno di poi, avrei dovuto fermarmi prima. Dopo il pit effettuato a cinque minuti dalla bandiera a scacchi, giravo tre secondi più veloce, è un peccato. Ciononostante, sono orgoglioso. Ho vissuto una bellissima esperienza, confrontandomi con una grigliata straordinariamente competitiva. Bello, utile, ho tagliato il traguardo con la consapevolezza che possiamo competere a questi livelli. Certo, abbiamo molto su cui lavorare, siamo arrivati ad un livello dove corre gente selezionata che sbaglia poco, e per questo bisogna guadagnare passo. Detto questo, sono molto soddisfatto”.
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