Divertimento puro. Potremmo sintetizzare in questo modo, la nuova GR Corolla, hot hatch tutto pepe da 304 cavalli e 370 Nm di coppia che, al momento, si propone alle sole clientele giapponesi e statunitensi. Un vero peccato, al quale si spera si rimedi presto.
Le hot hatch tutto pepe hanno, ormai, un nuovo grattacapo orientale. Il suo nome? GR Corolla. La tanto attesa compatta ad alte prestazioni di Toyota ha fatto infatti la sua prima apparizione, mostrando finalmente i muscoli, e prendendo spunto dalla “sorellina” GR Yaris. Il suo body kit non lascia dubbi sulle intenzioni bellicose della nipponica, che vengono confermate da un cuore propulsivo veramente esplosivo.
Se i soli tre cilindri del suo 1.6 turbo possono far sorgere qualche dubbio, aspettate di leggere i crudi numeri: sono infatti ben 304 i cavalli messi a disposizione della GR Corolla, supportati da una robusta coppia di 370 Nm. Numeri importanti, che le consentono di raggiungere i 250 km/h, e gestiti da un cambio manuale a sei rapporti (in attesa della trasmissione automatica, che sarà disponibile più avanti).
La trazione è stata ottimizzata grazie all’impiego del sistema integrale variabile GR-Four, che ripartisce equamente la potenza su entrambi gli assali ma, in caso di necessità o semplicemente per aumentare il divertimento, può trasferire fino al 70% della cavalleria al retrotreno. La nuova GR Corolla è subito riconoscibile anche dai meno esperti per la presenza di una grande presa d’aria sul cofano e di passaruota bombati che “accucciano” il corpo vettura, aumentandone la presenza intimidatoria. Il cofano ed i pannelli porta anteriori sono in alluminio, il che permette di risparmiare peso (che si assesta sui 1.474 kg), con una resistenza aerodinamica ottimizzata grazie ad un fondo vettura piatto.
Non è stata trascurata nemmeno la zona posteriore, dove troneggia un pronunciato alettone che sovrasta un paraurti dal design aggressivo, il quale ingloba il particolare sistema di scarico a tre uscite (due laterali ed una centrale). Il telaio è stato irrigidito ed abbinato a nuove sospensioni MacPherson all’anteriore e a doppio braccio oscillante al posteriore, mentre l’impianto frenante è “lievitato” per garantire decelerazioni all’altezza delle nuove performance.
Se tutto questo non vi basta, per gli incontentabili c’è anche la possibilità di optare per la serie speciale “Circuit Edition”, che offre, in più, un inedito tetto in fibra di carbonio forgiato e cerchi da diciotto pollici a quindici razze, dipinti in nero lucido ed avvolti da pneumatici Michelin Pilot Sport 4. Non solo: rispetto alla variante base, la Circuit Edition fornisce due differenziali a slittamento limitato Torsen per entrambi gli assali, ed è riconoscibile per il prepotente rigonfiamento del cofano ancora più pronunciato con air intakes funzionali, oltre che per un’ala posteriore in nero opaco (e non lucido).
Gli interni ci ricordano che ci troviamo a bordo della Corolla più cattiva di sempre. I sedili sportivi, rifiniti in finta pelle scamosciata Brin Naub alternata a pelle sintetica per la Circuit Edition, riportano il marchio GR impresso sui poggiatesta, con una leva del cambio posizionata in posizione ottimale rispetto al volante.
Si segnala, inoltre, uno schermo da 12,3 pollici, dove si possono visualizzare le informazioni sulla modalità della trazione, la pressione del turbo ed il contagiri, posizionato davanti al guidatore. Al centro della plancia, domina un altro display da 8,0 pollici, dedicato all’infotainment.
Per il momento, purtroppo, non avremo la fortuna di vedere questa splendida hot hatch sulle strade europee, in quanto il mercato di destinazione, oltre a quello giapponese, è solamente quello americano.
Ph. Toyota ©