Sotto la notte stellata di Jeddah va in scena una gara giocata sul filo dei millesimi a suon di giri veloci. I contendenti alla vittoria? Sempre loro due: Max Verstappen e Charles Leclerc, Charles Leclerc e Max Verstappen. Qualunque sia l’ordine in cui vogliate leggere i nomi di questi due assi del volante, lo spettacolo è garantito, e allora restate con noi per scoprire i voti di tutti i protagonisti di giornata.
Max Verstappen, voto 9.5: per cancellare la delusione derivante dal ritiro sofferto in Bahrain, l’olandese decide di regalare un nuovo inizio alla sua stagione, conquistando una di quelle vittorie capaci di ricordare a tutti che non si diventa Campione del Mondo per puro caso. Nel complesso, il suo voto non è un dieci, a causa di una qualifica non ottimale, che avrebbe potuto compromettere la sua corsa, tuttavia, se i risultati poi sono quelli di domenica, allora non possiamo far altro che alzare le mani. CHAPTER ONE.
Charles Leclerc, voto 9.5: in questo inizio di 2022, il monegasco della Ferrari, complice una F1-75 che sembra calzargli a pennello, pare aver raggiunto un livello di guida stellare. Per batterlo serve dare il centodieci per cento, bisogna essere perfetti, proprio come Verstappen nella domenica di Jeddah, perché il giovane talento della Scuderia non concede nulla. In qualifica manca la pole position per appena venticinque millesimi, mentre in gara termina alle spalle del leader, distanziato di appena mezzo secondo. Che dire? Un vero osso duro. MINACCIA ROSSA.
Carlos Sainz, voto 8.5: il pilota madrileno si sta rivelando molto utile alla causa del Cavallino Rampante, anche in Arabia Saudita, dove riesce a salire nuovamente sul podio, sebbene questa volta sul gradino più basso. Con il suo ottimo terzo posto finale, inoltre, consolida la seconda posizione nella classifica piloti. Rimane il rimpianto di non aver potuto attaccare Verstappen al momento della ripartenza al termine del regime di Safety Car, a causa dell’indecisione da parte della direzione gara nell’imporre a Perez di restituirgli la posizione, tuttavia la sua prestazione rimane ampiamente positiva. CONFERME A GOGÒ.
Sergio Perez, voto 8.5: un giro a dir poco fenomenale, quello che gli è valso la prima pole position della carriera. Già, peccato che poi la sua corsa sia stata alquanto deludente, se comparata con la prestazione del sabato. È vero che è stato danneggiato dalla prima Virtual Safety Car e che, fino a quel momento, aveva mantenuto un ritmo tale da tenere a distanza un pericolosissimo Charles Leclerc, ma è altresì vero che anche senza l’ingresso in pista della vettura di sicurezza si sarebbe ritrovato con ogni probabilità alle spalle del monegasco, dal momento che, una volta effettuata la sua sosta, era rimasto imbottigliato nel traffico della Mercedes di Russell. Successivamente si spegne, non riuscendo mai ad impensierire chi lo precede. OCCASIONE SPRECATA.
George Russell, voto 7.5: nel week-end in cui il suo compagno di squadra, il sette volte iridato Lewis Hamilton, sembra naufragare insieme ad una W13 che non ne vuole sapere di performare a dovere, lui sembra quasi voglia rigirare la lama nella piaga, prima conquistando un sesto posto in qualifica mentre il suo vicino di box, in sedicesima posizione, rimaneva escluso dal Q2, poi precedendolo anche in gara e sopravanzandolo nella classifica generale. Probabilmente non vedeva l’ora. GHIGNO MALEFICO.
Esteban Ocon, voto 6.5: arrivati a questo punto, molto probabilmente vi starete chiedendo il perché di un giudizio non troppo positivo nei confronti del giovane alfiere francese di casa Alpine. Ebbene, il sesto posto, normalmente, sarebbe un ottimo risultato per una scuderia di centro gruppo, tuttavia, non bisogna dimenticare il duello fratricida che lo ha visto coinvolto assieme a Fernando Alonso nel corso dei primi giri della corsa, primi giri che hanno visto i due lottare strenuamente, privandosi entrambi della possibilità di seguire la W13 di George Russell. CONCORSO DI COLPE.
Lando Norris, voto 7: tagliare il traguardo in settima posizione con la MCL36 sembra quasi un’impresa, e questo la dice lunga. E pensare che il buon Lando, proprio sul finire dell’ultimo giro, stava persino per superare la ben più performante Alpine di Esteban Ocon. Ad ogni modo, le difficoltà incontrate dalla McLaren in Bahrain sembrano invece parzialmente diminuite a Jeddah, il che fa ben sperare il team di Woking in ottica futura. ARIA DI RIPRESA.
Pierre Gasly, voto 6.5: macchina permettendo, il francesino dell’AlphaTauri si conferma un pilota più che affidabile. Per questo motivo, vederlo arrancare in posizioni che non gli competono è un vero e proprio peccato. In attesa di capire cosa vorrà fare da grande, ora gli tocca tenere a galla le speranze di una scuderia che, nonostante le ottime premesse iniziali, non ha sicuramente cominciato questo campionato nel migliore dei modi. Staremo a vedere quale sorte gli riserveranno i prossimi appuntamenti del calendario. ANCORA DI SALVEZZA.
Kevin Magnussen, voto 6.5: la gara di Jeddah dimostra che l’ottimo risultato ottenuto a Sakhir dal danese non è stato frutto del caso. Nonostante il periodo trascorso lontano dalla Formula 1, infatti, K‑Mag pare più in forma che mai e le sue prestazioni parlano chiaro. Decimo in qualifica, nono la domenica, su una pista che, almeno sulla carta, non avrebbe dovuto essere troppo congeniale alla sua Haas. Davvero niente male. OUTSIDER?
Lewis Hamilton, voto 6: volgendo lo sguardo al week-end del sette volte iridato della Mercedes, sorge spontaneo chiedersi che cosa gli stia succedendo. Che la W13 allo stato attuale delle cose non abbia le carte in regola per giocarsela ad armi pari con le più performanti Ferrari e Red Bull non è certo un segreto, tuttavia la sedicesima posizione conquistata in qualifica spaventa e non poco. Il confronto con Russell, infatti, nella giornata di sabato risulta impietoso, ma, fortunatamente, viene poi ammorbidito dalle prestazioni della domenica. Ora però serve reagire, quanto meno per risollevare un morale che, ad ora, sembra veramente a terra. VIETATO LASCIARSI ANDARE.
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